Vignanello e i Connutti, un gruppo di amici con l’idea di mostrare la propria storia sotto sotto

di Carolina Trenta

Connutti

L’Associazione “I Connutti” si è costituita nel 2004, su iniziativa di una decina di appassionati, più generazioni confronto, si va dal ventenne al settantenne, il cui scopo  principale è quello di esplorare la parte “sotterranea” del centro abitato di Vignanello e del suo territorio. Ad unirli è la viva curiosità di scoprire e valorizzare tutto quello che concerne le origini, la storia e le tradizioni del paese; a raccontarci  i segreti della preziosa intesa è uno di loro Alessandro Agnitelli, membro storico dell’Associazione.

 Come si è trovata l’alleanza per fare gruppo?

Di fatto siamo un gruppo di amici vignanellesi legati da un amore comune per la storia e per il proprio borgo d’origine;  il desiderio di esplorare i sotterranei di Vignanello è nato cercando di dare un valore concreto al nostro sentire, un po’ per gioco un po’ per passione, abbiamo iniziato ed è nata la nostra associazione.

La prima esplorazione di quel mondo underground da dove è partita?

Siamo partiti dalla zona di fronte al ponte levatoio del Castello, per poi proseguire fino alla chiesa sotterranea. Abbiamo pulito i cunicoli esistenti, buttato giù alcuni muri per farci strada e raccolto i manufatti che di volta in volta trovavamo.

In questi anni avete compiuto diverse escursioni, completando una mappa di diversi cunicoli e spazi ipogei sia dentro Vignanello che nell’ambito del territorio circostante. Cosa avete scoperto di significativo?

Ci siamo concentrati sul centro storico medievale di Vignanello, ma siamo arrivati anche all’acquedotto del fontanile della valle, collaborando con chi si occupa più specificamente della parte idrica del borgo. Una volta ci siamo spinti anche fino alla fontana Candida, verso la zona industriale. Troviamo spesso manufatti, mentre oggetti in oro e piccoli reperti (perlopiù dell’acropoli falisca), vennero trovati durante la campagna di scavi archeologici ad inizio XX secolo, oggi esposti al Museo di Valle Giulia e al Museo Civico di Civita Castellana.

La popolazione è coinvolta nell’ esplorazione di questi abissi?

Sì, molti vignanellesi prendono parte alle nostre escursioni per curiosità e per dare il loro piccolo contributo: quello che noi guadagniamo dalle visite guidate lo reinvestiamo sempre sul nostro territorio. La ricerca è continuativa ed è fondamentale la collaborazione di tutti i cittadini del posto, più o meno anziani.

Esiste un materiale documentale fotografico storico?

Si è avviata una ricerca per la raccolta di tutte le foto storiche di Vignanello; questo progetto, nato da un’idea di Mario Testa (presidente dell’associazione), ha portato alla realizzazione di  esposizioni itineranti avvenute durante alcune edizioni della festa del vino. In questi giorni poi stiamo facendo una cernita di foto riguardanti la parte sotterranea, per analizzare  come era e come è.

Vignanello nella sua storia è strettamente legata all’immagine del buon vino…

Sì, decisamente. Il nostro rapporto con questa bevanda risale almeno al secolo IV a.C., come suggerisce il ritrovamento nella necropoli del Molesino di uno stamnos falisco a figure rosse (esposto nel Museo nazionale etrusco di Villa Giulia a Roma), in cui Dioniso rivela a suo figlio Oinopion il segreto per la produzione del vino.Negli anni passati si produceva molto di più, oggi dobbiamo tanto a quei giovani volenterosi che investono nelle cantine per dare lustro al prodotto vignanellese.

I cunicoli dove ci conducono?

La terra falisca dove svetta Vignanello è immersa in un’atmosfera fiabesca tra vicoli, cantine scavate nel tufo e il castello Ruspoli, il nostro gioiello, abitato dalla famiglia conosciuto in tutto il mondo, specialmente in Europa, come la sede di uno dei più esclusivi giardini del periodo RinascimentaleIl percorso dei connutti ricalca quello di un acquedotto che parte dalla fontana di Finocchio e arriva al Castello, per circa 2 km. La parte attualmente calpestabile è indicativamente di 400 m, il resto è andato perduto con gli scavi di case e cantine private.

Che rapporto avete con le istituzioni?

 L’amministrazione è da sempre molto orgogliosa di noi, i contributi non ci vengono mai negati. Questo ci rende  consapevoli di offrire al nostro piccolo borgo una marcia in più e ciò ci riempie il cuore di gioia.

 Nella vostra associazione ci sono diversi giovani. Cosa li spinge a farne parte?

Abbiamo cercato ragazzi con interesse per la storia sia in generale che più in specifico per il borgo di Vignanello; quello che facciamo non è per tutti, passiamo tante ore sottoterra, è una passione che si deve avere nel profondo. Ci tengo a dire che abbiamo bisogno di tanti giovani volenterosi, serve qualcuno che porti avanti il nostro operato.Un appello a farsi avanti.

 E gli altri membri?

 Se i più giovani sono due ragazzi di 20 anni, il nostro “decano” ne ha 73. Siamo un gruppo come detto che abbraccia più generazioni, dei membri storici sono perfino andati “in pensione”.Alcuni non se la sentono più di fronteggiare le attività dell’associazione ma mantengono la tessera, ed è bello anche così. E’ sempre un modo di esserci.

 Qual è il percorso futuribile de I Connuti?

Ci piacerebbe rendere visitabile il tratto che va dal Comune agli ascensori. Al momento non è possibile visitarlo per motivi di sicurezza, ci vorrà del tempo.Ma è un obiettivo che con tenacia cerchiamo di raggiungere.

Nel frattempo organizzate visite. Come si prenota?

Mostrare le nostre scoperte ai visitatori ci inorgoglisce, riscoprendo le proprie radici si ha il collegamento con la grande storia, che in questo modo rendiamo più percepibile. La maggior parte delle visite avviene attraverso il nostro canale Instagram, ma è possibile anche contattare la pro loco di Vignanello. Nei due fine settimana della Festa dell’olio e del vino novello siamo sempre aperti, per il resto dell’anno apriamo solo su prenotazione.

Siete tutti vignanellesi, qual è la parte che all’unisono ritenete più bella del vostro  territorio?

Il Castello Ruspoli una fortezza che conserva la storia della famiglia Ruspoli nel tempo è sicuramente la parte più bella, ma anche la Chiesa Collegiata e il mondo sotterraneo sono un grande vanto. C’è da dire però che il nostro borgo è tutto un incanto, come affermò anche Alessandro Maria Ruspoli: “Prima Vignanello, poi tutte le altre capitali del mondo!”.

https://www.instagram.com/iconnutti/

IL VIDEO (@Pierpaolo Rella)

 

Lo splendore di Castello Ruspoli @_carolinasandoval_Potrebbe essere un'immagine raffigurante attività all'aperto e albero

 

I Cunicoli:

Connutti nel Cunicolo

Alessandro Cunicolo

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Alessandro Cunicolo 2

dentro

 

 

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