Una godibile narrazione a due voci tra le “Storie di torte e di lockdown”

Muratore-Eramo
Maria Teresa Muratore e la chef Fabiana Eremo

Nel film “Due cuori e una torta” una critica gastronomica al top della sua carriera conosce e si scontra con uno chef famoso. Nel libro “Storie di torte e di lockdown“ (edito da SetteCittà), l’autrice Maria Teresa Muratore fa emergere da un periodo difficile vissuto con la pandemia termini come vulnerabilità, connessione, speranza che hanno accompagnato giorni e pensieri di tutti. Tutto nasce da una foto di Ilaria Sofia Arcangeli, esposta alla mostra “Donne e lavoro”, organizzata da Parva, casa delle donne di Viterbo.  Dieci storie che prendono forma in modo davvero godibile, da ognuna delle quali emergono i tratti della donna sulla scrittrice. “Ho voluto che la nona storia fosse aperta a chi avesse qualcosa da raccontare”-  e lunedi pomeriggio, presso la Sala Teatro della parrocchia del Murialdo, messa a disposizione dai Padri Giuseppini, a raccontarla quella storia è stata la giovane Chef  Fabiana Eremo, che da Tecnico di laboratorio a cui era professionalmente destinata dal suo corso di studi, ha deciso di far primeggiare nella sua vita quella scelta sensoriale di anima e di radici, immedesimata nella cucina del territorio, nel suo caso tramandata dalle donne di famiglia: nonna e mamma, in quel di Grotte di Castro con lo sguardo sul Lago di Bolsena. Proprio quel Lago nostrum che vant  un piatto celebrato come la Sbroscia. Un termine che anticamente intendeva qualificare un alimento senza troppe pretese, preparato con quello che c’era in dispensa. E nel caso del lago, il pesce pescato di giornata ma rimasto invenduto perché considerato di bassa qualità. Le ricette tradizionali celebrate dalla chef sono parte di una professione che è evoluta perfezionandosi in Events Planning Manager.  Il quartiere generale di Fabiana Eremo è a Vetralla.

L’evento di presentazione del libro di Maria Teresa Muratore ha lasciato la sorpresa di una narrazione calda a due voci, in cui la scrittrice, nella lettura diretta di tre delle sue storie, ha svelato anche la parte ironica di sè, riservando al pubblico fedele dell’Università Lions dell’Età Libera guidata dal dr. Bruno Mongiardo un momento godibile in cui la forza delle donne ha messo a fuoco la vera riscoperta delle origini. Alla fine per i presenti un muffin al cioccolato, piccola opera commestibile della Chef Fabiana. E il pubblico ha gradito.

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