Le lavandaie della Tuscia star alla Maggiolata di Assisi

La Maggiolata, giunta alla 14° edizione si è svolta il 30 maggio scorso, è un appuntamento attesissimo e unico nel suo genere: una giornata di festa, una passeggiata musicale e gastronomica che dal pomeriggio a notte fonda passa attraverso vicoli, orti, giardini e chiostri di case private e conventi di Assisi, luoghi magici normalmente inaccessibili al pubblico.
L’oliveto ai piedi della Rocchicciola di Assisi e il lavatoio accanto all’Anfiteatro romano si sono rivelati un contesto ideale e “naturale” per condividere l’energia travolgente e contagiosa della Compagnia delle lavandaie della Tuscia. Lo splendido lavatoio pubblico – ormai non più utilizzato, ma un tempo spazio di socialità e di lavoro per tante generazioni di donne – è tornato a vivere ed animarsi con le Lavate-cantate del gruppo di donne fondato e diretto da Simonetta Chiaretti come “compagnia instabile”, nell’ambito dei progetti del Club UNESCO Viterbo Tuscia Per l’esibizione ad Assisi – che è poi continuata per i luoghi simbolo della città di San Francesco, meta di turisti da tutto il mondo – la Compagnia delle lavandaie della Tuscia ha voluto aggiungere al proprio repertorio un nuovo canto (Alla Maggiolata), dedicato ad Assisi, alla manifestazione, e al suo patron Carlo Angeletti Nella sua composizione libera ed aperta, il gruppo ha consolidato un “carattere” inconfondibile: una vocalità femminile antica, naturale e volutamente “grezza”, con sbavature ritmiche e dal particolare timbro che sembra nascere da una ferita, tipico dei canti di lavoro. Il contesto storico-sociale a cui si ispirano anche i costumi delle lavandaie, poveri ed essenziali, è quello di fine Ottocento/inizi del Novecento, documentato dalla pittura dei maestri del realismo e dalle prime fotografie, pur senza inutili compiacimenti e forzature filologiche.Conte, filastrocche, nenie, giochi mimati e cantati della tradizione orale del lago di Bolsena – come ribadisce ogni volta Simonetta Chiaretti nella sua presentazione – sono rigorosamente appresi a memoria, senza l’ausilio di spartiti o testi scritti.Le “Lavate-Cantate” – le originali esibizioni del gruppo – trovano nei lavatoi il loro scenario naturale in cui la gioia, l’orgoglio di esibire la propria maestrìa, l’improvvisazione teatrale e canora, la fantasia e lo scherzo, coinvolgono ogni volta il pubblico in una vera e propria festa dell’acqua. L’invito alla Maggiolata è un altro importante riconoscimento della validità del progetto della Compagnia delle Lavandaie della Tuscia, che, oltre ad essere stata inserita in Italy in a day di Gabriele Salvatores, è stata chiamata a partecipare, tra l’altro, al Jazz Up-Caffeina, all’ Umbria Folk Festival con una significativa presentazione presso l’Istituto Centrale per i Beni sonori e audiovisivi di Roma (ex Discoteca di Stato), al I° Festival Italiano di Permacultura alla manifestazione ciclo-turistica La Carrareccia e al Grande Picnic in Vendemmia organizzato a Montecchio dall’Azienda vinicola Falesco di Riccardo Cotarella.

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