Chiara Brunori: da Economia all’anima Verde dei giardini

Dal borgo incontaminato di Pianiano con soli tredici abitanti, un lembo di Alto Lazio al confine con la Toscana, sino all’Orto botanico Angelo Rambelli di Viterbo per invertire la rotta verso una nuova avventura e dar vita a una nuova idea che mira a rendere tutti “Verdi e contenti”. Sosteneva Gilles ClĂŠment, grande paesaggista francese, che il giardino non è un elemento dove le piante sono solo arredamento, anzi, ne rappresentano il cuore pulsante. Concepire il verde richiede molta creativitĂ  ma anche grande passione. Quella passione che è il motore pulsante di Chiara Brunori, giovane imprenditrice viterbese del green.

Chi è Chiara Brunori?
Non c’è una domanda di riserva? Non so parlare di me… Vado agli elementi essenziali: sono semplicemente Chiara, classe ’80, laureata in Economia all’universitĂ  della Tuscia, sono curiosa, ambiziosa e creativa con una profonda sensibilitĂ  per il mondo delle piante, del resto non sono le piante che hanno fabbricato l’atmosfera entro cui viviamo che costituiscono l’elemento base della nostra esistenza?

Come nasce la passione per il gardening?
La passione per il giardinaggio è nata e germogliata pian piano, cosÏ come avviene in natura. Di certo 10 anni fa non avevo neanche idea di poter avere il pollice verde e ancora adesso imparo e scopro tante cose. Vivendo il mondo del florovivaismo, organizzando mostre ed eventi dedicati mi è stata trasmessa questa passione dai produttori del settore che ho incontrato negli anni. Ma è stato fondamentale visitare le maggiori fiere del settore florovivaistico. Il giardinaggio accoglie sempre piÚ nuovi adepti interessati a curare il proprio balcone o gli spazi verdi limitati. In effetti siamo tutti giardinieri, basta prendersi cura anche solo di una pianta di basilico e la natura si risveglia dentro di noi .

Come si arriva a realizzare una professione, progettando eventi floroviviaistici?
Ho iniziato a organizzare eventi floroviviaistici quando questi erano ancora agli albori e non c’era la potente macchina del web. Ci vuole pazienza, tempo e rispetto. La mia nuova avventura green all’Orto Botanico il 27 e 28 maggio con la prima Mostra Mercato di fiori e giardinaggio e il piccolo spazio verde virtuale di “Verdi e Contenti” mi hanno fatto scoprire tanto calore umano e professionale dai diversi conoscitori del settore. Verdi e Contenti è pure il mio blog nato per gioco un anno fa, con il quale ho scritto un ebook ( Balconaggio – giardinaggio da balcone) per il Portale del Verde realtĂ  trasversale e importante per il giardinaggio , con loro partecipo anche attivamente al canale youtube e modero un gruppo di 13/14 mila iscritti.

E’ nata quindi una nuova idea: “Verdi e Contenti”, la mostra mercato di fiori e giardinaggio all’Orto Botanico dell’UniversitĂ . Qualche anticipazione?
Un’esposizione di florovivaisimo il 27 e 28 Maggio a Viterbo con i migliori vivaisti di tutta Italia, ne possiamo contare una ventina, ma davvero il meglio del meglio. Produttori che hanno rinunciato a mostre piĂš grandi e consolidate perchĂŠ credono in questo evento e sono pure attratti dalle bellezze naturali dei nostri luoghi. Erbacee perenni da Milano, agrumi dalla Sicilia, collezione di lavande e salvie ornamentali dalla Sardegna, bulbi da Padova, piante ortive da seme biologico, papaveri e piante adatte a giardini aridi, il miglior produttore di ortensie, acquatiche e tanto altro, piante che in quel piccolo paradiso che è rappresentato dall’Orto Botanico si prenderanno la loro rivincita offrendosi allo sguardo attento dei visitatori che arriveranno.

Un allestimento completamente rinnovato con nuovi spazi e fioriture, una sorta di preview al classico flower show?
Si parte dalla semplicità della natura, l’obiettivo è smuovere ed educare le coscienze green. Sarà un weekend per tutti, dai più ai meno appassionati, con la possibilità di carpire preziosi consigli per la cura e la conoscenza delle piante. Tutti possono fare giardinaggio e tutti possono appassionarsi scoprendo il mondo che si nasconde dietro al cosìdetto “pollice verde” . Una sensibilizzazione al grande lavoro di ricerca e diffusione che viene fatto da tutti i vivaisti produttori presenti.

Per la location, la scelta è caduta su una struttura dell’UniversitĂ  degli Studi della Tuscia che si estende su una superficie di circa 6 ettari
L’Orto Botanico di Viterbo è una vera perla, curato e vario nella sua esposizione. I 20 vivaisti produttori che verranno saranno tutti dislocati nell’arboreto, che sarebbe la zona centrale dell’Orto, quella più protetta. Penso che tra le specie presenti e quelle che porteranno gli espositori le varietà presenti saranno almeno un migliaio. La mostra è uno dei modi migliori per avvicinarsi al verde.

Oggi viviamo in un mondo frenetico e super tecnologico: cosa possiamo imparare dalla natura, per vivere piĂš serenamente?
Se è vero che si lavora molto per le piccole generazioni, è altrettanto vero che bisogna educare i grandi. I bambini sono spontaneamente amanti della natura, ne cercano il contatto e sono molto stimolati da tutto ciò che arriva loro in questo senso. All’interno di Verdi e Contenti sono stati pensati per i piccoli giardinieri dei laboratori . I laboratori per bambini sono organizzati con lo SMA e le associazioni dell’ ARCI e HUMUS SAPIENS . Sempre per i bambini c’è la possibilità di fare tree-climbing grazie a Ecologistica s.r.l.
Per i grandi ci saranno degli incontri di sensibilizzazione organizzati con la condotta dello Slow Food e in più quelli che io ho definito dei flash mob verdi, ovvero lo scambio di informazioni che avverrà naturalmente attraverso il dialogo con gli espositori. E’ una mostra da vivere e il visitatore deve visitarla con curiosità…

Qual è a suo parere il miglior giardino della Tuscia?
L’ho detto e lo ripeto spesso, entrare in un giardino è come entrare nell’anima di qualcuno è uno spazio molto intimo dove si possono intravedere fasi e sviluppi di chi lo ha progettato. Quando qualcuno ci invita nel suo giardino ci sta offrendo ben piĂš di un caffè ma un viaggio nelle sue esperienze. La Tuscia vanta una ricca tradizione per i giardini, passiamo da rigore geometrico a statue fantastiche, per non parlare dei tantissimi giardini privati che sono apprezzabilissimi. Difficile poter fare un elenco. Sono i nostri tesori, delle vere opere d’arte da cui si potrebbero trarre risorse per l’indotto.

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