“Io e te, palombari in un bicchiere: l’idea creativa si fa romanzo

Si, tutto è cominciato con un laboratorio di scrittura creativa. Le parole il punto di congiunzione che li ha fatti conoscere disponendo il confronto e creando un legame dal quale sarebbe nato un libro edito da Sette Città.
Io e te, palombari in un bicchiere”, presentato ieri a Palazzo Gentili in una sala in cui tutti i posti erano occupati ,al centro un gruppo di ragazzi seduti a semicerchio di fronte al pubblico, gli uni incollati agli altri come a sostenersi a vicenda aspettavano l’inizio. Sono gli studenti del laboratorio di scrittura del dipartimento Disucom dell’Università della Tuscia autori del romanzo nato da una idea condivisa, messo in vita dal Laboratorio di scrittura guidato dalla docente del corsola giornalista Rossella Cravero, , dove tutto ha avuto inizio. La presentazione del libro è stata fatta dall’attrice Francesca Olivi, appassionata di teatro che calandosi nel ruolo ha posto le domande.
“Com’è stato trovarsi tutti insieme a scrivere? C’’era più paura del confronto o più voglia di mettersi in gioco?” La risposta è corale:” le parole ci hanno fatto conoscere imponendoci un confronto e creando un legame dal quale si sarebbe generato libro.
L’ autrice Rossella Cravero, al suo secondo corso di Scrittura, ( il primo era ha prodotto il romanzo “Quella notte Dante ci tradì ) “, li ha lasciati liberi di esprimersi in modo che ognuno con il proprio contributo creasse quella parte di racconto che ne fissasse il filo logico della trama.
Dai quali avrebbero preso corpo i personaggi che man mano si andava avanti, si adattavano alla penna degli autori e viceversa.
Ed ecco prendere forma la figura di: Maria, protagonista del libro, un’ insegnante di liceo figlia di un ex professore ormai malato di Alzheimer e affidato alle cure di una casa di riposo, sposata con Luigi, un medico. La sua storia si intreccia con. quella di Silvia, donna in carriera amante del suo lavoro sul quale spende tutte le sue energie trascurando Lorenzo, il figlio adolescente che vive con i nonni.
Un romanzo in cui i personaggi, attraverso il raffronto, cercheranno di mettere ordine nelle loro vite, ambientate nell’ oggi, ed è proprio dal parallelo che nasce il titolo “Io e te” e “palombari in un bicchiere” per via dell’elemento dell’acqua ricorrente nel romanzo.
Sul finire la domanda d’obbligo, sia per studenti che per docente – Cosa vi lascia questa esperienza creativa? – All’unisono rispondono: il confronto, nato con le parole, con le regole, i fondamenti della scrittura e con i tempi a disposizione spesso forzati che erano quelli della lezione accademica.
Il risultato tangibile e la stesura di un libro, che rende a tutti soddisfazione e distingue un percorso di scrittura e letteratura che si ritroverà per qualcuno come scelta professionale.
Il disegno di copertina di un giovane talento viterbese Giulia Lunghini ringraziata da autrice e studenti

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