Elezioni/Mazzoli: “Scuola, siamo tornati a investire sulla pubblica istruzione con 3 miliardi ogni anno”

“Tre fondamentalmente sono stati gli obiettivi della “Buona scuola”: portare a compimento la scelta dell’autonomia scolastica, eliminare il precariato e tornare a investire dopo gli 8 miliardi di tagli del governo Berlusconi. E nonostante tutto abbiamo sollevato la più grande protesta del mondo della scuola negli ultimi anni. Questo perché abbiamo comunque commesso degli errori, soprattutto per non aver condiviso il percorso”. Lo ha detto Alessandro Mazzoli, candidato del Pd al Senato, partecipando a un dibattito sulla riforma organizzato con i docenti dal Pd di Vetralla.
“Il limite principale avuto è stato – ha detto Mazzoli – l’aver predisposto un disegno di legge senza un reale confronto con il mondo della scuola. La scelta di portare a compimento l’autonomia scolastica l’abbiamo spiegata dicendo che dovevano comandare i dirigenti scolastici, si parlò del preside sceriffo e che sarebbe stato lui a scegliere chi assumere. E ciò ha spaccato il mondo della scuola. Questa parte della Buona scuola non l’ho mai condivisa. E infatti poi nei decreti attuativi è stata superata perché la scuola è una comunità e tale deve restare”.
“La verità è che questa riforma – ha proseguito il candidato Pd – non ha coinvolto tutti i soggetti interessati. Ma nella fase di scrittura degli 8 decreti attuativi è stato recuperato anche il dialogo con i sindacati e i rappresentanti degli studenti. Resta, comunque, un dato fondamentale: abbiamo già stabilizzato oltre 150mila precari e il percorso continua. Dal punto di vista del bilancio economico del sistema scolastico, ci sono notizie molto positive. L’impegno della Buona scuola era di 4 miliardi di investimento sulla pubblica istruzione di cui un miliardo per la stabilizzazione e 3 miliardi diventati risorse che strutturalmente vengono assegnate anno per anno al capitolo della pubblica istruzione nella legge di stabilità. Il 2018 sarà un altro anno di concorsi. Sul finire del 2017 ne è stato avviato uno per 2mila posti da dirigente scolastico e nell’ambito dei decreti attuativi ci sono risorse ulteriori sulla fascia 0-6 anni, l’alternanza scuola-lavoro, l’inclusione scolastica degli studenti con disabilità, investimenti sulla formazione professionale e quasi 10 miliardi sono stati investiti anche sull’edilizia scolastica con 11mila cantieri aperti. Molto, certo, resta da fare ma la strada imboccata è quella giusta e segna una radicale inversione di rotta rispetto al passato quando sulla scuola pubblica si tagliava e basta”.

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