Tra Viterbo e sua maestà la Palanzana, la riserva naturale dell’Arcionello nella valle del vulcano

Q Tolfa-Arcionello

L’antica e importante città di Viterbo ha avuto sempre una grande e forte alleata chiamata Palanzana, ovvero un’altura di origine vulcanica che raggiunge 802 metri sul livello del mare e che domina dall’alto la città. È una delle bocche secondarie del sistema vulcanico dei Cimini, e i suoi territori erano nel passato ritenuti invalicabili, fitti di mostri, animali fantastici e draghi. Osservare gli enormi massi di peperino che testimoniano l’intensa attività eruttiva del vulcano che si spense 800 mila anni fa, è certamente di interesse e curiosità. Alcuni massi sembrano collocati dall’opera dell’uomo, tanto sono bizzarre le forme che si intersecano tra loro in un gioco di forme che li fanno apparire come monumenti. Nelle lotte tra guelfi e ghibellini nella seconda metà del secolo XIII a Viterbo, i ghibellini viterbesi, fuoriusciti dalla Città si rifugiarono nei boschi della Palanzana e, in tempi più a noi vicini, durante la seconda guerra mondiale, in tanti qui sfollarono per il timore dei bombardamenti.

Da vulcano a monte, da foresta invalicabile a cardine della storia cittadina, da feudo vescovile e luogo di caccia per famiglie aristocratiche a meta di scampagnate domenicali, questo monte da millenni troneggia sulla città. Il suo ruolo più importante però è sempre stato quello di avere la sorgente dell’acqua che dissetava la città di Viterbo. Noi però non vogliamo salire sulla sua cima, bensì conoscere la via delle acque, delle sorgenti e delle grandi pietre vulcaniche.

La riserva naturale regionale Valle dell’Arcionello è una striscia di terra creata dall’effetto erosivo dei corsi di acqua che, nei millenni ha generato profonde incisioni conosciute con il nome di forre. Questa è stata creata dal fiume Urcionio, che nasce con il nome di fosso Luparo direttamente dalla Palanzana, ed è circondata da pareti a picco di peperino. La zona è ricca di acqua che è stata sfruttata in passato per alimentare mulini, una cartiera, una segheria e tanto altro.

Durante l’escursione con una guida professionista di Antico Presente, cammineremo nel bosco lungo il fosso Luparo tra massi erratici scagliati dal vulcano, antiche pestarole e resti di massi utilizzati come cave di peperino. Alle loro basi la fioritura primaverile di fiori di bosco di variate specie e colori e anche di interesse naturalistico colorano il cammino che si interseca nelle fenditure. Scenderemo nella forra circondata da pareti grigie di peperino dove scorre il fiume che è sempre stato al servizio della città. Incontreremo tanti esempi di archeologia industriale come tratti di canalizzazione scavati nel peperino, la “Cittadella delle Acque” con i caratteristici bottini relativi alle sorgenti, e cippi del vecchio acquedotto che segnavano il punto in cui passavano le tubature, antichi manufatti, eremi, grotte e tante curiosità.

Un’ inaspettata oasi naturale a due passi dalla città e sotto sua maestà la Palanzana!

Escursione a cura di Antico Presente

Guida
Sabrina Moscatelli, Guida Turistica Abilitata e Guida Ambientale Escursionistica AIGAE

Dati tecnici
Lunghezza: 9 km circa
Dislivello: 200 m
Difficoltà: facile/media
Profilo itinerario: anello
Durata: 6 ore inclusa pausa pranzo

Appuntamento
Sabato 2 marzo, ore 10.00, a Viterbo. Il luogo preciso verrà comunicato a chi partecipa.

Condizioni

Prenotazione obbligatoria alla quale si riceverà conferma sulla disponibilità.
Con la prenotazione i partecipanti dichiarano di avere la giusta preparazione per la visita guidata.
La guida si riserva il diritto di annullare o modificare l’itinerario proposto a sua discrezione, per garantire la sicurezza o in base alle condizioni del meteo, del sentiero e dei partecipanti.

Attrezzatura obbligatoria

Scarpe da trekking con fondo antiscivolo, zaino e non borse a tracolla, acqua, abbigliamento adatto alla stagione e pranzo al sacco.

Regole di comportamento
È vietato raccogliere piante e fiori, abbandonare rifiuti e mozziconi di sigaretta, arrampicarsi, sdraiarsi o sedersi su monumenti e reperti storici.

Informazioni e prenotazione
Sabrina 339 5718135, info@anticopresente.it, www.anticopresente.it (10.00-18.00h, da lunedì a venerdì, sabato e domenica solo messaggi WhatsApp).

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