Tarquinia: la Tomba dei demoni azzurri

Francesca Pontani

Si diffuse allora una profonda depressione morale, come un cupo presentimento della fine imminente. Lunghi cortei funebri si muovono spettrali verso la porta degli Inferi; accompagnati da demoni con serpenti nei capelli, brandenti martelli e clave, tenaglie e lacci. La morte, che vedeva prima processioni tranquille, riceve ora un aspetto selvaggio, che suscita orrore” (Werner Keller, La civiltà etrusca).

 

La Tomba dei demoni azzurri scoperta nel 1985

La Tomba dei Demoni Azzurri di Tarquinia (420-410 a.C.) fu scoperta casualmente nel 1985 durante lavori di ammodernamento delle infrastrutture: oggi è finalmente aperta al pubblico e inserita nel circuito di visita delle tombe dipinte di Tarquinia.

La denominazione della tomba è dovuta alla presenza di demoni dalla pelle di colore azzurro: raffigurazioni eccezionali e suggestive, rivelatrici di una nuova visione etrusca dell’aldilà.

 

I demoni blu

Lungo la parete destra della camera funeraria sono le figure grottesche dei demoni blu. Uno di questi è raffigurato accovacciato in cima ad una roccia e dal suo volto, immortalato in una smorfia, fuoriescono dei serpenti barbati, che si avvolgono alle sue stesse braccia. Un altro demone è qui invece nel ruolo di psicopompo: conduce la defunta nel suo viaggio nell’aldilà. Un terzo essere mostruoso ha le ali: la sua carnagione non è blu ma ancor più terribile, nera. Con la bocca insanguinata allunga le braccia e le mani con artigli, a tentare di afferrare i nuovi defunti.

 

Il viaggio verso l’oltretomba

Le meravigliose decorazioni pittoriche di questa tomba continuano lungo la parete sinistra dove è il defunto, rappresentato in viaggio verso l’oltretomba: lui è in piedi sulla sua biga trainata da una coppia di cavalli, due danzatori seguono il defunto, mentre un quarto personaggio sembra sventolare un ramo frondoso affiancato da due musici, che precedono il corteo. Questo rituale, forse rappresenta il momento in cui il corpo si sarebbe definitivamente staccato dalla sua “ombra”, cioè la sua anima.

 

Una tavola imbandita

Davanti al corteo una tavola (kylikeion) riccamente imbandita, alla quale partecipano, sdraiati sui tipici letti da banchetto, quattro coppie di convitati. Tra questi, al centro, anche il proprietario della tomba con sua moglie, ritratti mentre si scambiano una dolce carezza.

 

Charun

Queste bellissime pitture si concludono sulla parete destra dove compare una scena ambientata nell’aldilà: il personaggio principale è Caronte, qui raffigurato traghettatore di anime che, con un lungo remo, conduce la sua barchetta rossa sulle acque dell’Acheronte.

E’ qui importantissimo sottolineare che Charun non viene raffigurato “alla maniera etrusca”, cioè con un martello in mano, ma seguendo i criteri iconografici greci: questa rappresentazione dunque ha un altissimo valore scientifico perché ci comunica l’adozione da parte degli Etruschi delle nuove dottrine sulla morte introdotte in Etruria dal mondo greco.

 

La più antica scena del mondo dei morti

Qui nella Tomba dei demoni azzurri è presente la più antica scena del mondo dei morti della pittura di Tarquinia, basata sull’idea di un oltretomba popolato di divinità e demoni infernali.

E soprattutto il ciclo pittorico di questa tomba di Tarquinia è molto importante perché sancisce il momento di passaggio tra l’ideologia della morte di età arcaica e classica legata al simposio (parete a sinistra) e l’altra (parete a destra) specchio della crisi del sistema ideologico-politico che precede lo scontro con Roma.

 

COME VISITARLA

Necropoli di Monterozzi, Tarquinia

http://www.tarquinia-cerveteri.it/museo-e-necropoli-di-tarquinia/info-e-contatti

http://www.sabap-rm-met.beniculturali.it/it/287/tarquinia

 

Francesca Pontani – www.francescapontani.it – Archeologa del comitato scientifico del Museo Archeologico delle Necropoli Rupestri di Barbarano Romano. Egittologa, conoscitrice di lingue antiche come i geroglifici, la lingua sumerica e accadica, la lingua etrusca, lavora nel mondo del web. Nel blog e sul canale YouTube ArcheoTime sono visibili le sue camminate archeologiche on the road. Innamorata della comunicazione e della scrittura, guiderà i lettori di TusciaUP nella conoscenza del nostro territorio attraverso Tour di Archeologia in Tuscia.

 

Il 29 marzo, prossimo articolo, andremo a Barbarano Romano.

Foto di Francesca Pontani.15

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