Narni. Le Via del Cinema, 28ma edizione della rassegna del film restaurato

Dal  al 6 agosto 2022 la città di Narni (TR) ospiterà la 28ma edizione di Narni. Le vie del cinema, la Rassegna di cinema restaurato, diretta da Giuliano Montaldo e Alberto Crespi e organizzata per iniziativa del Comune di Narni con la collaborazione della Fondazione Centro Sperimentale di Cinematografia – Cineteca Nazionale e con la Scuola Internazionale di Comics di Roma.

Il cinema restaurato è protagonista. Anche quest’edizione proporrà una ricca selezione di film di recente recupero proiettati ogni sera a partire dalle ore 21.00 sul grande schermo allestito nel Parco pubblico “Bruno Donatelli” di Narni, a ingresso gratuito.

Narni. Le vie del cinema è ormai il “decano” dei festival dedicati alla memoria del cinema: ha cominciato a proiettare film restaurati ben prima che anche i grandi festival mondiali (Cannes, Berlino, Venezia) aprissero delle sezioni di “Classici”. Il cinema restaurato è arte, scienza, storia, memoria. Anche quest’anno Narni sintetizzerà queste discipline proponendo al pubblico classici del cinema italiano restaurati. È un modo di tener viva la memoria di un’arte – quella cinematografica – che ha fatto dell’Italia un modello per tutte le cinematografie del mondo.

In attesa del programma di questa edizione, Le vie del cinema annuncia i titoli della rassegna dedicata ai più piccoli. Come ormai da diversi anni verrà infatti proposta una rassegna parallela di cartoni animati, ogni sera su grande schermo a partire dalle ore 21.00, in un’ala laterale del Parco pubblico “Donatelli”.

Saranno proiettati, a partire dal 1° agosto: Basil l’investigatopo di Ron Clements, John Musker, David Michener e Burny Mattinson; Fievel sbarca in America di Don Bluth; La strada per Eldorado di Don Paul e Eric Bergeron; Brisby e il segreto di Nimh di Don Bluth; Totò Sapore e la magica storia della pizza di Maurizio Forestieri; A Bug’s Life – Megaminimondo di John Lasseter e Andrew Stanton (co-regia).

Le proiezioni saranno precedute da attività di laboratorio, racconti e letture.

Da quest’anno prende il via la collaborazione tra la Scuola Internazionale di Comics di Roma e la rassegna Le Vie del Cinema.

La Scuola Internazionale di Comics, leader di settore della formazione nelle arti grafiche e visive, propone ogni anno ai suoi allievi e alle sue allieve attività formative che offrano la possibilità di relazionarsi con progetti per committenti esterni. Si tratta per i ragazzi e le ragazze di importanti esperienze di crescita personale e professionale a cui la Scuola presta particolare attenzione.

Con questo obiettivo è nata l’idea di collaborare con Le Vie del Cinema, un evento che dal 1995 cerca di valorizzare il cinema e sensibilizzare il pubblico alla fruizione di pellicole che hanno fatto la storia del cinema italiano, proposte in versione restaurata.

Il coinvolgimento in questo progetto ha riguardato le classi del terzo anno dei corsi di Illustrazione e Graphic Design che, sotto il coordinamento dei docenti responsabili Sandro Mattioli e Franco Marconi, hanno elaborato la strategia di comunicazione della manifestazione.

I ragazzi e le ragazze hanno lavorato insieme per realizzare la nuova veste grafica della rassegna, producendo una serie di materiali correlati che serviranno per pubblicizzare l’evento e arricchirne l’impianto visivo.

Il risultato finale prevede una serie di illustrazioni originali, dalle rielaborazioni artistiche delle locandine dei 6 film in programma al ritratto dei registi e della regista, che saranno esposte in mostra nel luogo in cui si svolgerà l’evento, e il materiale grafico coordinato, ideato per una comunicazione d’impatto ed efficace.

I lavori prodotti dagli studenti e dalle studentesse della Scuola Comics confluiranno inoltre nel catalogo ufficiale di Le Vie del Cinema che viene annualmente proposto per documentare la manifestazione.

Si tratta quindi di un’occasione importante per aspiranti designerartisti e artiste per proporre la propria professionalità, per fare una reale esperienza sul campo e mettere in mostra il proprio talento.

I linguaggi espressivi del cinema, del disegno e del design si incontrano per un progetto unico, che ha il merito di investire sulla creatività di giovani professionisti e professioniste, collegando la loro formazione alla storia della grande cinematografia italiana.

BONI – OMAGGIO A BONIFACIO PONTONIO

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Bonifacio Pontonio – Boni, per i tanti amici e ammiratori delle sue opere di artista visivo e graphic designer – nasce nel 1948 a San Marco in Lamis, in provincia di Foggia. Lascia presto la Puglia, assecondando una naturale spinta alla ricerca e uno spirito curioso che non lo hanno mai abbandonato e che trasmette a generazioni di nuovi professionisti della comunicazione visiva.

Esordisce nel mondo dei fumetti alla fine degli anni ’60 con Supergulp e Play Comix, spalla a spalla con Franco Bonvicini (Bonvi) e Guido De Maria. Nel 1979 progetta Il Giornale del Sud, primo quotidiano a colori in Italia, diretto da Giuseppe Fava. In seguito si dedica interamente al graphic design e alla progettazione di sistemi di identità visiva per grandi aziende e istituzioni.

Professionista tra i più importanti in questo campo, vive e lavora tra Milano, Parigi e Roma. A lui si affidano imprese e organizzazioni come l’agenzia di stampa Ansa (di cui crea e cura per tre decenni l’immagine), Eni, Confindustria, Alitalia, Rai, Engineering, Paysages Possibles. La passione per il cinema e l’interesse per la comunicazione sociale lo portano a Narni, dove per il Comune disegna dal 1999 l’immagine di Le vie del cinema, rassegna del film restaurato diretta da Giuliano Montaldo e Alberto Crespi.

Intensa è la sua attività didattica in centri di alta formazione quali lo IED/Istituto Europeo di Design, il Centro Studi Comunicazione Enrico Cogno, la Facoltà di Architettura dell’Università La Sapienza. Così lo ricorda Stefano Cipolla, ex allievo oggi art director del settimanale L’Espresso: “Amava i suoi studenti tutti, quasi fossero un’entità unica che aumentava di anno in anno, di decennio in decennio, e a loro si dava senza riserve. Insegnava il rigore e la serietà professionale: tutto andava progettato al meglio, che si trattasse di un calendario, di un logomarchio o di un magazine. E insegnava soprattutto l’entusiasmo per una professione in cui si era imbattuto quasi per caso e che poi era divenuta parte fondamentale e imprescindibile della sua natura.

Per anni fotografa strade, periferie, autobus e metropolitane, libri e librerie, monitor, scarpe spaiate e oggetti portati dal mare. Boni è un artista della comunicazione visiva, impegnato tra intuizione e progetto, misura e sperimentazione, umanità e natura. Anche la fotografia, per lui, è sguardo critico e impegno sociale. Gli scatti di una Leica o di una Canon devono parlare di un mondo che cambia in fretta, tra contraddizioni, smarrimenti e speranza da non tradire, soprattutto quando si colora di generosità e di utopia. Boni è un artista cercatore, legge molto, soprattutto opere di naturalisti, filosofi e artisti. Le sue opere degli ultimi anni “gridano” con colori forti e sono ispirate a Chroma, “il libro meraviglioso – ricorda Boni – scritto da Derek Jarman a Dungeness, a due passi da una centrale nucleare.”

Nel 2020 si trasferisce, con tutta la sua storia visiva, a Narni, il posto che ama e che lo accoglie con affetto. Muore a Perugia il 26 febbraio 2022.

                                

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