Mafalda Morganti, Muovimente: una mappa bilingue per far conoscere Viterbo ai giovani viaggiatori

Di Donatella Agostini

«Qui tutto è vivo. Cantano le pietre erette sulle torri e sui palazzi…». Così scriveva il poeta spagnolo Rafael Alberti, nella sua poesia dedicata a Viterbo. La nostra città, e il territorio della Tuscia in generale, vantano una grandissima capacità di creare emozione ed ispirazione in chi li attraversa. Ma spesso i turisti che arrivano si fermano troppo poco tempo per apprezzarli fino in fondo, e vivono un’esperienza di visita superficiale limitata ai principali luoghi di interesse. Sarebbe bello se i visitatori potessero letteralmente immergersi nella vita autentica locale, e magari scoprire luoghi altrettanto interessanti ma non segnalati dalle guide turistiche tradizionali. Questo obiettivo sembra ora a portata di mano: è ai nastri di partenza la realizzazione di una mappa innovativa, Use-It Viterbo, pensata per i giovani viaggiatori, che “racconterà” la città in modo alternativo e accattivante, anche grazie a pregevoli illustrazioni.

Ne parliamo con Mafalda Morganti, formatrice e facilitatrice all’interno di Muovimente, ente promotore del progetto. «La mappa funziona perché è realizzata dai giovani del posto, e si rinnova ogni anno per un punto di vista sempre fresco e attuale», esordisce. Un centinaio di punti elencati, divisi in aree tematiche, tra esercizi commerciali, ristoranti, bar, luoghi di interesse, musei, numeri utili ma anche modi di dire e usi locali. Per realizzare la mappa di Viterbo sono previsti inizialmente tre incontri gratuiti ed interattivi per attività di storytelling, mirate a far emergere storie e contributi sotto l’area emotivo-sensoriale, storico-artistica, culturale-sociale. Oltre a futuri laboratori in presenza, naturalmente quando l’emergenza sanitaria lo consentirà.

Prima di approfondire il concept della mappa Use-It Viterbo, parliamo del contesto in cui essa è maturata, la cooperativa Muovimente. «E’ attiva ormai da quindici anni», esordisce Mafalda, grande energia e sorriso coinvolgente. «Organizziamo progetti di formazione, mobilità e turismo responsabile. E soprattutto siamo attivi nel campo del servizio volontario europeo – che ora si chiama Corpo Europeo di Solidarietà». Trentenne romana trapiantata a Ronciglione, Mafalda Morganti ha incontrato il mondo della mobilità internazionale durante gli anni di liceo classico a Viterbo. «Al tempo esisteva un ufficio Eurodesk all’interno dell’Università della Tuscia, promotore di progetti e programmi di mobilità rivolti i giovani, di cui era membro di spicco Carmine Rodi Falanga. Lui ci portò in giro per l’Europa a fare questi scambi: delegazioni di giovani si incontravano in una forma residenziale, attraverso forme di apprendimento esperienziale, scambi di competenze tra pari su tematiche molto varie: sostenibilità, cittadinanza attiva, politica europea. A noi ci aprì la mente in modo incredibile: comprendemmo come l’Europa fosse un organismo vivo, pieno di potenzialità, e ne volevamo essere protagonisti». Con la chiusura di Eurodesk Viterbo, Rodi Falanga fondò la cooperativa Muovimente; Mafalda e i suoi giovani colleghi diedero vita ad un’associazione di promozione sociale, Eutòpia, con cui scrissero i loro primi progetti e ricevettero i primi fondi europei. «Abbiamo ospitato un sacco di gruppi stranieri e ci siamo fatti promotori per mandare sempre più ragazzi viterbesi all’estero, anche insieme ad altre realtà del territorio, le associazioni Eureka e Prometeus. Ci siamo fatti le ossa. Poi ho capito che la mia attività non era più un passatempo ma quasi un lavoro a tempo pieno. Alla fine la naturale prosecuzione è stata entrare in Muovimente».

La cooperativa si rivolge a diverse tipologie di utenza, in particolare a quella dei giovani tra i 13 e i 35 anni. «Inviamo ragazzi a fare esperienze di volontariato all’estero a breve e lungo termine, e ospitiamo ragazzi stranieri che vengono nella Tuscia a fare volontariato. Ad oggi ci sono sette volontari che stanno vivendo a Viterbo – provenienti da Georgia, Portogallo, Palestina – con una formula che gli consente di vivere una vita il più possibile simile a quella locale. I volontari apprendono l’italiano con dei corsi da noi predisposti… ma trovano anche altri modi di impararlo! E supportano giornalmente le associazioni che li ospitano: noi collaboriamo con le fattorie sociali della Cooperativa Alicenova. Alcuni decidono di rimanere». Nella loro attività quotidiana, Mafalda e i suoi colleghi si imbattono un giorno nel network no-profit Use-It Europe. «Nel corso degli anni, attraverso tutte queste mobilità sono passate a Viterbo più di 500 persone, che hanno vissuto la città e avuto modo di guardarla con occhi diversi, di apprezzare tutta la bellezza che noi diamo per scontata. Il loro entusiasmo ci ha ispirato la creazione di uno strumento che possa stimolare i giovani stessi del territorio a raccontare Viterbo sotto un punto di vista più giovanile, catchy: la mappa Use-It». Use-It Europe è una rete informale molto sviluppata, cresciuta di popolarità in maniera esponenziale nel corso degli ultimi quindici anni, che fornisce supporto concreto a gruppi di giovani che vogliano sviluppare mappe della propria città, con lo scopo di far vivere un viaggio il più possibile autentico e genuino, e che segua il motto del network, act like a local, “comportati come una persona del posto”.

«La bellezza di queste mappe è che spingono i giovani a mettersi in prima linea a raccontare la propria città, a scrivere i contenuti… un progetto a tutto tondo che ha come risultato non la solita cartina che alla fine del viaggio si cestina, ma qualcosa di veramente originale che poi ti rimane». Le mappe Use-It promuovono anche luoghi non esattamente convenzionali dal punto di vista turistico, ma che in realtà sono altrettanto speciali; un turismo slow, sostenibile e autentico, che si prende il suo tempo per esplorare e per guardare che cosa c’è intorno. «Use-It vuole creare una relazione intima con chi la fruisce. A me piace pensare che attraverso la mappa si contribuisca a costruire una realtà esperienziale: il modo in cui io creo una mappa veicola quella che sarà la tua esperienza nel momento in cui tu la usi. Che poi è qualcosa che  genera anche economia, perché porta più persone a supportare i business locali, artigianato, commercio, agricoltura». Ad oggi sono state create oltre quaranta mappe: in Italia ne sono state fatte di Milano, Bari, Portici, Rovigo, Bologna. «L’intenzione è di averle a disposizione nei punti di accoglienza turistica e nell’università. Sarà possibile stamparle dal sito e soprattutto, circoleranno anche all’estero».

Negli ultimi anni c’è stato un grande incremento dell’internazionalizzazione di Viterbo, che ha gradualmente acquisito legittime ambizioni turistiche. «Io Viterbo l’ho amata e odiata a fasi alterne. Ero arrabbiatissima con i miei genitori che mi avevano tolto da Roma», confessa Mafalda. «Ma piano piano mi è cresciuta dentro. Mi è rimasto un senso di bellezza e appagamento. Parlavo con un mio amico che mi diceva, Viterbo non si sceglie, è un posto dove ci finisci. Ci finisci per caso e poi ti cattura. Adesso mi guardo dietro e dico, meno male! Ci sono un sacco di cose che ho guadagnato per il fatto di vivere a Viterbo. Soprattutto un grandissimo orgoglio e senso di appartenenza, di curiosità nei confronti di una storia complessa. Essere consapevoli di come è fatta la terra da cui provieni è qualcosa che ti rende più forte».

http://www.muovimente.it/

https://www.use-it.travel/

https://www.facebook.com/useitviterbo

 

 

 

 

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