La vita nei ricordi dell’Infanzia/2: Dovrò smettere di mettere la minigonna?

minigonna

Un appuntamento con cadenza quindicinale, il primo e il terzo giovedì del mese in cui la scrittrice Maria Teresa Muratore ci fa entrare nel suo mondo, ”un mondo tutto mio, un po’ fantastico”.
Mi chiamo Maria Teresa, Maria come la mia nonna materna della quale ho solo una foto e dalla quale, a giudicare dal cappello che indossa, devo avere ereditato l’amore per i cappelli, Teresa come la sorella di papà dalla quale ho preso il naso all’insù e la gioia di vivere… Il seguito lo scoprirete se avrete la pazienza e la curiosità di leggermi fino alla fine.

 

Ogni tanto mi ricordo la mia età, e allora ho un sussulto, penso ma sarò ridicola vestita così? Dovrò smettere di mettere la minigonna? Ma stare con le gonne corte mi da un senso di tale libertà!

Poi il mese scorso mi è venuto in mente che avere cinquantanove anni non è poi così male perché si può ancora dire che sono una cinquantenne, anche se ancora per poco l’anno prossimo sarò una sessantenne e allora ci penseremo, ad allungare le gonne, infatti avevo sempre detto a sessanta basta ma, dov’è la differenza? Mi sa che procrastineremo.

Tornando al discorso di prima ci sono le cose che dobbiamo fare e quelle che vogliamo fare, ma anche queste dopo che le abbiamo iniziate dobbiamo farle, portarle a termine, insomma ci costruiamo delle gabbie intorno da cui è poi difficile uscire. Della gabbie soffocanti, che a un certo punto ti sembra di non poter sopportare più, perché non hai spazio – l’hai talmente riempito!- non hai tempo- lo stai consumando tutto.

Ti ritrovi così con il desiderio di mollare tutto e tutto ti sembra perdere di significato, sei come uno che si èmesso a capofitto a fare un lavoro e non alza la testa e non sa neanche quanto ha lavorato, gli è passata anche la fame e la sete, è andato oltre, solo che a un certo punto è buio si è fatta notte e lui..non sa più che deve fare, dove andare, ha perso un po’ i riferimenti, è confuso.

Ho avuto un’infanzia felice, prima figlia  prima nipote e prima figlioccia, per due anni e otto mesi ho goduto di tutte le attenzioni e le coccole che avrei potuto desiderare poi è nata la mia prima sorella, dopo ne è nata un’altra ma avevo dieci anni ormai ero grande e non soffrivo più di gelosia.

Quando nacque la prima mi dicono che esclamassi “oh come bella” quando me la fecero vedere, poi subito dopo aggiunsi “ma chi è la sua mamma?” al che la mamma mi rispose “sono io Maria Teresa” allora pare che la volessi dare al lupo (la sorellina, non la mamma che doveva essere solo mia)  E questo nonostante il fatto che le avessero riempito il pannolino di cioccolatini per farmi credere che me li aveva portati lei in regalo…

Segue il 2 marzo 2023

 

Per rileggere La vita nei ricordi dell’Infanzia /1: La Maggioretta, clicca QUI

 

L’autrice*

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Maria Teresa Muratore è nata e vive a Viterbo.Una laurea in Scienze Biologiche all’Università di Pisa, con una specializzazione in PatologiaGenerale. Come scrittrice ha ottenuto diversi riconoscimenti.Ha pubblicato per Alter Ego “Scartini d’Amore, la silloge “In terza persona“(2017) che ha vinto la XXXI edizione del Premio Internazionale Internazionale “Letteratura,poesia, narrativa, saggistica, sezione inediti, organizzato dall’Istituto Italiano di Cultura di Napoli e dalla rivista “Nuove Lettere“. In ambito narrativo, ha pubblicato”Pensieri Vaganti” nel 2020 per Alter Ego, e “Un lungo racconto delle cose perse e ritrovate” nel 2021 per Nolica Edizioni. Dal 2019 collabora con la nostra testata.

 

 

 

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