La Tromba-Lituo di Tarquinia: armonia del cosmo, musicalità del verso

di Francesca Pontani

gli Etruschi sanno che le Muse sono il canto dell’universo e per questo le chiamarono Camene, come a dire Canene, un vocabolo derivato dal verbo canere. Perciò i teologi, riconoscendo che il cielo canta, fecero ricorso, durante i sacrifici, alla musica che, di solito, veniva suonata presso alcuni con la lira o la cetra, presso altri col flauto. Anche negli stessi inni in onore degli dei le strofe erano messe in musica per rappresentare il moto in avanti della sfera celeste, con l’antistrofe il moto di ritorno” (Macrobio, Comm. Somn. II, 3, 4-5)

La musica, spesso accompagnata dal canto, deve avere avuto grandissima importanza nelle cerimonie e nella vita pubblica e privata degli Etruschi, a giudicare dalla testimonianza concorde delle fonti letterarie e dei monumenti figurati.

La tromba-lituo di Tarquinia
La tromba-lituo di Tarquinia, in particolare, è un oggetto molto particolare perché non è semplicemente uno strumento musicale ma si ricollega anche ad altri significati: politico-sociali, religiosi, di ostentazione, è interessante non solo di per sé, come oggetto di grande pregio, ma anche per i numerosi risvolti che la sua presenza comporta.
Conservata al Museo Nazionale archeologico di Tarquinia, la tromba-lituo venne ritrovata presso La Civita nel luogo in cui fin dalla prima metà del VII sec. a.C. si costruisce un «complesso sacro-istituzionale» caratterizzato dalla presenza di un «edificio sacrificale» con muri in pietra realizzati con tecnica a pilastri; al suo ingresso fu sepolto un notevole deposito votivo costituito da numeroso vasellame e da tre preziosi oggetti di bronzo: uno scudo, un’ascia e la tromba-lituo, insegne simboliche del potere di un principe-sacerdote, vertice prestigioso di quella classe aristocratica committente dei sepolcri monumentali.

Secondo la Boghi Jovino il complesso dei bronzi fa riferimento ad un importante evento, alla figura del re-sacerdote nel quale si concentravano poteri giuridico-religiosi e politico-militari. Infatti l’intero contesto e i nessi stratigrafici degli oggetti ne indicano la funzione e l’esclusivo uso rituale e cerimoniale tanto da far pensare a simboli regali. La tromba-lituo poteva dunque configurarsi allo stesso tempo, in ambito giuridico-religioso, come bastone rituale sonoro o scettro che ben si inquadra nell’epoca “nella quale si cominciano ad avvertire in modo macroscopico i segni della nuova mentalità delle aristocrazie gentilizie in una modificata società di reges e di principes”.

Intermediazione tra uomini e divinità
Possiamo allora ritenere che il suono della tromba-lituo, portata da un attendente, indicasse l’inizio della cerimonia sacra, tenendo presente quel filone di fonti letterarie che assegnano allo strumento e al suo suono una funzione di intermediazione benevola tra uomini e divinità.

Il rinvenimento della tromba-lituo ha inoltre contribuito ad arricchire il quadro delle nostre conoscenze riguardo al livello raggiunto dalla città etrusca di Tarquinia nella fase orientalizzante anche dal punto di vista dell’archeologia “invisibile”, ovvero quella della gestualità dei cerimoniali che l’archeologia raramente permette di recuperare.

FONTI TESTO
M. Carrese, E. Li Castro, M. Martinelli (a cura di), La musica in Etruria. Atti del Convegno internazionale, Tarquinia 18-20 settembre 2009, Tarquinia.

Maria Bonghi Jovino, La tromba-lituo di Tarquinia nel suo contesto di rinvenimento
https://riviste.unimi.it/index.php/aristonothos/article/viewFile/571/763

SE VUOI ASCOLTARE il suono della Tromba lituo di Tarquinia (a cura di EMAProject European Music Archaeology Project): https://goo.gl/Hx8s3W

Foto Francesca Pontani, ricostruzione, mostra “Archeomusic-The Music of Ancient Europe”, Tarquinia 2017

Nel prossimo articolo, il 31 ottobre, andremo a Soriano nel Cimino.

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