Domenica 7 aprile 2024, alle ore 10.00, in Piazza Enrico Castellani, il Comune di Celleno organizza un’affascinante viaggio nel passato: con la collaborazione di Soprintendenza, Unitus e Ordine degli Architetti verranno presentate le recenti scoperte archeologiche effettuate all’interno della chiesa di San Donato.
Gli scavi, sotto l’alta sorveglianza della dott.ssa Barbara Barbaro sono guidati dall’archeologo Pierpaolo Nardelli, nell’ambito di una proficua collaborazione tra il Comune di Celleno e l’Università degli Studi della Tuscia. Sono venuti alla luce una serie di reperti, tra cui materiali lapidei, frammenti e pezzi ceramici, che saranno mostrati al pubblico per la prima volta in questa occasione, sotto la guida esperta dei professionisti che lavorano sul sito.
Questi lavori, volti alla messa in sicurezza dei muraglioni del versante nord e del complesso architettonico collassato durante la Seconda Guerra Mondiale, sono finanziati dal Ministero dell’Interno, e sono coordinati dall’architetto Tiziano Grossi dell’ufficio tecnico del Comune di Celleno, con la progettazione e la direzione di Alma Civita Studio.
L’Università della Tuscia ha giocato un ruolo fondamentale in questa scoperta: il professor Giuseppe Romagnoli è stato artefice della rivelazione del complesso architettonico con due chiese sovrapposte (di quella inferiore, dedicata a San Michele Arcangelo, si era persa notizia già nell’Ottocento) mentre la professoressa Valeria Valentini si sta dedicando al restauro degli stucchi settecenteschi. Lo studio e il restauro dei reperti lapidei del periodo longobardo, invece, sono affidati alle cure della Professoressa Cristiana Beltrami.
“Per noi è una scoperta straordinaria – afferma il sindaco Marco Bianchi -, se si pensa che solo pochi anni fa la parte più antica di Celleno era in gran parte inaccessibile e la chiesa di San Donato era invasa dalla vegetazione. Abbiamo messo in campo tutte le risorse possibili per invertire la tendenza e arrestare il degrado di quel che rimane dell’edificio sacro sottoposto alle intemperie ed a crolli continui. Il Borgo Fantasma ha ancora tanto da raccontarci e la scoperta della chiesa inferiore di San Michele Arcangelo ne è un esempio eclatante. Questo ci permette di affermare – continua il sindaco -, l’importanza del territorio dal periodo etrusco fino ad oggi, senza soluzione di continuità. È intenzione dell’amministrazione continuare con perseveranza nel recupero e valorizzazione dell’antica Celleno con gli stessi fondamenti culturali, nella consapevolezza che, mentre si restituiscono alla comunità storia e bellezza, si radica sempre di più la possibilità di uno sviluppo turistico all’insegna dell’autenticità e della sostenibilità”.