Einstein dalla Scienza all’Arte con le opere di Luisa Angelucci

Il giorno 25 novembre è stato un giorno particolare per la storia della scienza: gli studiosi più attenti hanno ricordato e celebrato la data in cui Albert Einstein, nel 1915,  espose ai membri della Accademia Prussiana delle Scienze di Berlino la versione definitiva della Teoria della Relatività Generale, la costruzione teorica che spostò in avanti i limiti della conoscenza umana.
Il Museo delle Enciclopedie, con una piccola cerimonia nella sede privata di Castell’Azzara, ha celebrato l’anniversario presentando in anteprima una mostra di opere di Luisa Angelucci ispirate proprio dalla biografia e dall’opera di Albert Einstein.
La Angelucci è artista dall’esperienza internazionale, originaria di Ascoli Piceno e recentemente tornata in Italia dopo oltre un decennio trascorso soprattutto tra Londra e Berlino, capitali europee della cultura dove ha avuto modo di conoscere da vicino i luoghi che hanno visto svolgersi le tappe fondamentali della vita del grande fisico.  Sta lavorando a un progetto artistico esclusivamente dedicato alla figura di Albert Einstein: un progetto che ha preso inizio ben 10 anni fa  con l’opera Einstein in Blu, una grande tela di 1,45 per 98 adesso appartenente a una collezione privata, che è proseguito con la realizzazione di opere in acrilico su tela dedicate all’Universo e ai pianeti del nostro sistema solare e che vede attualmente  in lavorazione un ritratto in primo piano di Albert Einstein sullo stile dei “Grandi Volti”, la serie che la pittrice ha già dedicato a grandi personaggi della cultura mondiale e che è già stata esposta con successo.

L’osservazione dello spazio, le galassie, le stelle e i pianeti richiamano anche altri progetti della giovane artista: anche quando produce opere di matrice assolutamente astratta le sue gocce di colore, le macchie, le pennellate ricordano i grandi movimenti e soprattutto le infinite luci stellari del cosmo.  Una opera da sottolineare della Angelucci è il suo “Mercurio”, presente nelle foto di questa pagina. Perché Mercurio è stata una delle prime opere della pittrice ascolana dedicate a Einstein? Proprio perché con le nuove equazioni di campo che Einstein presentò il 25 novembre del 1915 egli dimostrò le cause delle anomalie dell’orbita di Mercurio, non spiegabili con la legge di gravitazione di Newton, e dando una prima conferma della bontà del suo straordinario lavoro, alla quale ne seguirono infinite altre. Ma Mercurio è anche, nel pensiero alchemico (per tanti pre-scientifico in quanto introduttivo e preparatorio della scienza sperimentale, per altri ancora attuale), l’elemento di collegamento tra la Terra e lo spazio, ed ecco quindi che la sua rappresentazione artistica assume un doppio valore e significato.

Giorgio Parisi, l’italiano che ha vinto il Premio Nobel per la Fisica nel 2021, e quindi diretto erede di Albert Einstein nell’onore del prestigiosissimo riconoscimento, ha anche lui celebrato la ricorrenza dei 108 anni della presentazione della Teoria della Relatività diffondendo sui social un post che ha ricordato nei dettagli quell’evento. E avendo citato Giorgio Parisi non possiamo non ricordare che il 25 novembre rappresenta anche per lui un anniversario importantissimo:  in questo giorno di 10 anni fa, il 25 novembre 2013,  il fisico italiano si recò al Quirinale per ricevere dalle mani del Presidente della Repubblica Giorgio Napolitano il Nature Award for Mentoring in Science, che ha preceduto di alcuni anni la conquista del Nobel.

La mostra di Luisa Angelucci si svolgerà in due sedi diverse della Tuscia, per le quali sono in corso gli accordi:  presso lo splendido palazzo cinquecentesco di Ascanio Sforza a Proceno, che ha già ospitato per 12 mesi, dal 2022 al 2023, la Pentalogia del Museo delle Enciclopedie (iniziativa che ha avuto un grande riscontro del pubblico e che ha riaperto gli splendidi saloni sforzeschi dopo la pausa obbligata per la pandemia), e nel cuore di Viterbo, in Via Saffi, nella neonata galleria Anatomia dell’Arte di Iryna Larycheva, l’artista e imprenditrice ukraina che, sempre nell’ambito della Pentalogia, ha esposto lo scorso anno le sue opere per la prima volta in Italia.

Il Prof. Alfredo Mariani, fondatore del Museo delle Enciclopedie, spiega così l’interesse per il lavoro artistico della Angelucci dedicato ad Einstein: “Il Museo delle Enciclopedie non è rivolto esclusivamente alle discipline umanistiche ma soprattutto alla scienza ed alla didattica delle sue metodologie. Sono convinto che il mondo della scuola avrebbe un gran bisogno di prendere stretta confidenza con la ricerca scientifica, ma purtroppo così non è. Trovo assurdo pensare che nelle nostre scuole superiori non sia previsto lo studio della epistemologia e della metodologia della ricerca come discipline autonome, mentre gli studenti e i loro insegnanti sono oberati da una burocrazia che ruota attorno a corsi, corsetti e iniziative che frammentano le possibilità di apprendimento e di crescita culturale. Ben venga quindi la celebrazione dei grandi scienziati soprattutto se, come in questo caso, viene portata avanti col messaggio universale dell’Arte, sempre inclusivo nei confronti degli studenti di tutte le età. Nello stesso nostro museo è previsto che trovi posto un laboratorio di metodologia della ricerca scientifica, che spero di realizzare quando avremo trovato una sede definitiva“.
Seguiranno in via definitiva i programmi e gli orari delle due esposizioni.

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