Tomba del Gottimo nella Selva del Lamone

di Francesca Pontani*

«Ma non importava quanto fosse ricca di reperti quella che, di fatto, era una bara di tegole, ma l’importante era, pensavo, che testimoniasse che qualcuno fosse stato lì sepolto, ed era un essere umano che aveva amato, gioito e sofferto come noi» (Fiore etrusco, Vincenzo Allegrezza)

 

 

Una tomba gentilizia

All’interno della Selva del Lamone, presso Farnese, è possibile vedere la cosiddetta tomba del Gottimo che è databile al V-IV secolo a.C.

Questa tomba monumentale, appartenente a una famiglia gentilizia, è indice di una relativa floridezza del territorio in quel periodo.

 

Come dentro una casa etrusca

Presenta una complessa architettura che richiama quella della casa etrusca. Infatti un dromos scavato nella roccia pomicea lungo ca. 12metri e largo 2 metri, conduce alla facciata su cui si apre la porta di ingresso.

Questa presenta tracce degli incavi realizzati per appoggiarvi i grossi massi tufacei, en squadrati, distribuiti ai lati del dromos, che andavano a costituire i pilastri e l’architrave dell’ingresso stesso, che aveva la caratteristica forma a trapezio isoscele, con la base maggiore in basso.

Il primo ambiente, l’atrio, presenta un soffitto a due spioventi, sul quale sono state scolpite, a simulare quello dell’abitazione, la trae di colmo e quelle laterali.

Lungo le pareti corrono dei banconi, sempre ricavati nella roccia, che fungevano da letti funebri per la deposizione dei morti.

Sul fondo si aprono due celle speculari con soffitto semivoltato, anch’esse munite di banconi lungo le pareti.

 

Sfingi o leoni

Ai lati del dromos sono visibili delle piattaforme realizzate per porvi delle statue apotropaiche in nenfro (sfingi o leoni), di cui resta solo un frammento di zampa conservato al Museo di Farnese.

 

Nel prossimo articolo, il 16 aprile, andremo a Barbarano Romano.

Foto Francesca Pontani

 

*Francesca Pontani – www.francescapontani.it – Archeologa del comitato scientifico del Museo Archeologico delle Necropoli Rupestri di Barbarano Romano. Egittologa, conoscitrice di lingue antiche come i geroglifici, la lingua sumerica e accadica, la lingua etrusca, lavora nel mondo del web. Nel blog e sul canale YouTube ArcheoTime sono visibili le sue camminate archeologiche on the road. Innamorata della comunicazione e della scrittura, guida i lettori di TusciaUP nella conoscenza del nostro territorio attraverso Tour di Archeologia in Tuscia.

COMMENTA SU FACEBOOK

CONDIVIDI