Quei “Tramonti a Ferento” integrazione tra cultura e territorio.

Un tour che ha il valore di incontro culturale e si svolge nell’Area Terme del Teatro romano di Ferento.
Un piccolo gruppo guidato dall’efficiente Simonetta Pacini nell’ultima domenica di luglio, anche ultima di visita programmata della giornata, porta ad immergersi nella storia del sito archeologico, tra i più belli della Tuscia forse ancora non conosciuto da molti viterbesi, e fruibile solo per il 10 per cento delle sue possibilità.
Il racconto della guida è fluido e si rifà alla tomografia delle varie epoche arrivando sino alla distruzione del feudo da parte di Viterbo.Nulla si conosce sull’assetto politico-istituzionale di Ferento tra XI e XII secolo, tuttavia un dato certo è rappresentato dall’espansione dell’abitato, con la progressiva rioccupazione degli spazi ad est del teatro e la costruzione di una nuova cinta di mura che racchiude un’area più vasta.
La crescita economica e demografica dell’insediamento porta all’attrito con il vicino comune di Viterbo. Il conflitto culmina con la distruzione completa di Ferento da parte dei viterbesi tra il 1170 e il 1172.
Con un diploma emanato nel 1174, il legato imperiale in Italia assolve Viterbo dal bando imperiale causato dalla distruzione della città rivale e riconosce l’annessione del territorio di Ferento alla città viterbese.
La storia di un nostro tesoro ci è resa grazie ad una associazione che come Archeotuscia mette a disposizione i propri volontari per avvicinare visitatori e cittadini verso questi luoghi che la storia ha reso eterni di cui spesso si sa poco, molto poco.
Il programma di visite guidate è il frutto di una sinergia tra Archeotuscia con il Consorzio Teatro Tuscia organizzatore della Stagione Teatrale Estiva di Ferento 2016 ed è alla sua prima edizione che si concluderà l’8 agosto.

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