La spezieria delle Benedettine di Montefiascone, l’arte della cura

di Luciano Pasquini

La tramontana, pungente, pulisce l’aria e lascia lo sguardo limpido su un vasto panorama, Montefiascone ci accoglie in una giornata di un dicembre dove la luce del giorno cede lentamente il passo alle ombre.La nostra meta è la mostra immersiva-multimediale della Spezieria  delle Benedettine presso il monastero di San Pietro a Montefiascone.

La spezieria risale al 1652 cosi come risulta negli stessi vasi, realizzati nelle fornaci di Bagnoregio. La collezione completa è di notevole valore per la ceramica berrettina in cui è stata creata, per le decorazioni dei vasi e particolarmente per la figura di San Benedetto riprodotto in età giovanile, con il pastorale abbaziale in mano.

La storia:

Si parte da una data, il  18 marzo del 1652 che fissa la costituzione della spezieria delle Benedettine guidata dalla sorella Anna Maria Riccioni, le regole del Concilio di Trento avevano aperto la possibilità di organizzare in abbazie e monasteri attività autonome di produzioni che porterà allo  sviluppo dell’arte farmaceutica e al suo successivo incremento nei secoli XVII e XVIII. Cosicché  le monache s’impegnano a realizzare una spezieria aperta ai bisogni della popolazione. Le erbe officinali sono coltivate nel giardino e  Francesco Farolli speziale  locale s’incarica di istruire gli addetti al nascente laboratorio. I materiali necessari alla trasformazione delle erbe officinali come: scatole di legno, mortai, albarelli sono acquistati nei paesi limitrofi in particolare le ceramiche sono di manifattura di Magistro Gabriello Gabrielli di Bagnoregio famoso per la sua perizia di vascellaro. Le monache nei loro acquisti si rilevano accorte e di ottimo gusto tanto da rimanere un vanto della loro attività, sotto l’ansa delle brocche e sul cartiglio vengono personalizzate per quanto concerne gli albarelli viene posta l’inconfondibile immagine di San Benedetto giovinetto che rende la collezione unica nel suo genere, un precursore del marketing dei nostri tempi.

Nel 1657 una pestilenza colpisce il paese di Montefiascone  decimando gran parte della popolazione e anche la famiglia dei ceramisti viene mandata al lazzaretto. L’attività si ferma.

Le monache riescono a salvarsi dal contagio e riprendono l’attività con fasi alterne fino alla seconda metà dell’ottocento.

Nel 1920 il corredo della Spezieria per sopperire alle necessità del convento veniva in parte venduto ma è stato provvidenziale l’intervento della Soprintendenza che ne ha evitato così la perdita. L’intera collezione oggi si trova esposta presso il museo di Palazzo Venezia a Roma diretto della D.ssa . Edith Gabrielli.

La Mostra :

Digitale, innovativa e straordinaria, offre al visitatore un modo nuova di percepire i contenuti artistici delle opere, generando suggestioni ed emozioni, una serie di pannelli esplicativi accompagnano lungo il percorso  il visitatore fino alla visione della spezieria ricostruita in modo scenografico sullo sfondo della grande sala del monastero, nella quale si svolge la proiezione multimediale, che ridà vita, in una coincidenza d’immagini in singolare disposizione, composizione e messa in scena, alla raccolta di albarelli, scatole, mortai, brocche e vasi conservata come già detto  attualmente in una grande vetrina, nella sezione ceramiche del museo del Palazzo di Venezia a Roma

La mostra rimarrà aperta tutti i giorni fino al 9 gennaio 2022, dalle 9,30 alle 12,30 e dalle 15,30 alle 17,30.

Qui potete scaricare il depliant illustrativo https://roccadeipapi.jimdofree.com/…/pieghevole.pdf…

Completiamo il nostro percorso nel monastero Benedettino di San Pietro con suor Maria Teresa e Suor Paola che ci conducono verso una piccola esposizione natalizia di confetture di loro produzione, qui sino al 21 dicembre è possibile  acquistare le buonissime marmellate in particolare quelle di mele cotogne, provenienti dal loro piccolo orto, sapori antichi e ritrovati. Beni preziosi da custodire.

 

 

 

 

 

 

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