La desolazione di un borgo abbandonato divenuto il Paese delle Fiabe

di Cristiana Lamanna

La Tuscia è terra di piccoli borghi. Tutti bellissimi e da visitare. È il caso di Sant’Angelo di Roccalvecce, frazione del comune di Viterbo da cui dista 15 km. Incastonato in una splendida vallata , con piccole abitazioni e gente ospitale, ha saputo risollevarsi dallo spopolamento, male che affligge queste piccole realtà, grazie e alla caparbietà dei suoi abitanti e alla idea di Gianluca Chiovelli, della sorella Paola e del cugino Alessandro: di trasformare Sant’Angelo di Roccalvecce in un museo delle fiabe a cielo aperto. Hanno pensato, autotassandosi di dipingere le facciate delle case con murales , raffiguranti scene di fiabe. Le opere, autofinanziate con cene, eventi e spesso il contributo dei proprietari delle case su cui sarebbero state realizzate, hanno iniziato a prendere forma. A darne il via l’artista Tina Loiodice (anche direttrice artistica del progetto). A cui ne seguiranno tanti altri..

Ed ecco spuntare Alice nel paese delle meraviglie, Pollicina, Peter Pan, il giro del mondo in 80 giorni, Hansel e Gretel, Cenerentola, Biancaneve e i sette nani, ultima arrivata La bella e la bestia.

Dei veri e propri capolavori che, giustamente, hanno riscosso tanto successo. Sono accorsi numerosi non solo turisti italiani ma anche stranieri a premiare l’inventiva dei tenaci cittadini.

Un giusto RICONOSCIMENTO per una piccola realtà , spesso abbandonata dal comune di riferimento. Tale afflusso di persone ha consentito anche l’apertura di nuove attività commerciali, in ritardo a causa del covid 19.

È il caso del ristorante Mastro Ciliegia. Una bellissima, piacevole scoperta, dove poter gustare piatti genuini , locali, cucinati in maniera impeccabile e vini di ottima qualità. Situato proprio all’ingresso del paese, con un ampio parcheggio a disposizione, dispone di una accogliente sala interna molto fresca, ricavata da una cantina, e di uno spazio esterno molto confortevole. I proprietari, gentilissimi, accolgono e coccolano i clienti con sorrisi cordiali e gentilezza sopraffina. Aperto da fine luglio, già è apprezzato da tanti avventori, che spesso, non avendo prenotato, non trovano posto.

Insomma per Sant’Angelo , paese delle fiabe e della buona cucina, altri progetti sono in cantiere per la riscoperta di siti naturalistici e del folklore locale.

Sosteniamo le nostre realtà locali. Sosteniamo i piccoli borghi. E arrivederci a Sant’Angelo di Roccalvecce con nuovi progetti .

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