Il tesoro di santa Rosa, mostra prorogata

La mostra “Il tesoro di S. Rosa. Un monastero di arte, fede e luce” inaugurata il 2 settembre scorso, avrebbe dovuto concludersi sabato 6 gennaio ma è stata prorogata, in virtu della grande affluenza soprattutto nel periodo di feste natalizie, la data della proroga è ancora da definirsi da parte degli organizzatori, l’esigenza nasce propriao dalla continua richiesta di pubblico soprattutto nell’ultimo mese di dicembre.
La mostra si sviluppa lungo quattro aree tematiche: l’antico monastero e la sua decorazione; la vita di Santa Rosa e la sua canonizzazione; le monache di Santa Rosa e la vita nel monastero; la devozione popolare e gli ex voto. Si disegna così, intorno al chiostro, un percorso che esalta sia il valore storico artistico e etnoantropologico dei singoli pezzi sia l’aspetto spirituale del luogo che li ospita.
A partire dalla teca contenente il corpo della santa, gli ambienti della mostra svelano via via dipinti di particolare interesse storico artistico come quelli restaurati appositamente per l’esposizione: la quattrocentesca Madonna del Latte dipinta su una tegola e un olio su tela del XVI secolo raffigurante Sant’Orsola; il bozzetto di Marco Benefial (gentilmente concesso da Intesa San Paolo) con La prova del fuoco; riproduzioni degli acquerelli secenteschi del Sabatini con la storia della Santa, dipinta a metà del Quattrocento da Benozzo Gozzoli nell’antica chiesa andata distrutta; e ancora i preziosi documenti relativi alla santificazione: il manoscritto del 1457 contenente il processo di canonizzazione e le cosiddette Lettere patenti di 13 comunità limitrofe che lo sostenevano. Ogni lettera è munita di sigillo e si ritiene che siano i sigilli più antichi (1457) finora noti per quei comuni. Nella sala del refettorio, dove i dipinti murali appena restaurati consentono di calarsi nella vita del monastero, sono esposti gli antichi “Abadessati”, documenti conventuali che testimoniano i periodi delle varie Badesse; ceramiche antiche ed elaborate oreficerie. Alcune ceramiche recano il nome per esteso della monaca che, messo in relazione con i nomi presenti nei registri dei Capitoli, ha permesso di attribuire con esattezza l’oggetto alla religiosa e di ricostruire uno spaccato della storia del monastero compreso tra la fine del XVI e il XVIII secolo; infine gli ex voto, esposti anche virtualmente grazie alla nuova postazione multimediale, testimoniano la devozione popolare verso la Santa.
La mostra quindi, a partire dai restauri eseguiti grazie al prezioso contributo della Fondazione Carivit, continua ad essere un’opportunità di godimento delle opere d’arte e di ispirazione per la fede e la spiritualità.
Informazioni e prenotazioni: (+39) 0761 342887

E-mail: monasterosantarosa@alice.it

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