Riprendono le indagini archeologiche nell’area del foro della città romana di Volsinii Bolsena

Riprendono oggi le indagini archeologiche nell’area del foro della città romana di Volsinii (Bolsena) dirette da Salvatore De Vincenzo, docente di Archeologia e Storia dell’Arte romana del Dipartimento Distu dell’Università degli Studi della Tuscia, in sinergia con Maria Letizia Arancio della “Soprintendenza Archeologia Belle Arti e Paesaggio per l’area metropolitana di Roma, la provincia di Viterbo e l’Etruria meridionale” e con il Comune di Bolsena, che contribuisce in modo concreto al progetto, ospitando l’équipe di archeologi composta da un consistente gruppo di dottorandi e studenti dell’Università degli Studi della Tuscia.

Il progetto ha inoltre il sostegno della Regione Lazio, che nell’ambito del finanziamento destinato ai dottorati industriali ha cofinanziato insieme alla società ArcheoMatica di Viterbo un dottorato di ricerca dal titolo “Analisi e valorizzazione dell’area archeologica di Volsinii (Bolsena)”.

Le indagini si concentreranno nell’area della basilica romana, riutilizzata a partire dal V sec. d.C. come basilica paleocristiana, e nell’area delle tabernae subito a nord di questa, con l’ambizioso obiettivo di riportare completamente in luce questi edifici e definire in modo più chiaro lo sviluppo monumentale del foro della città romana nella diacronia, favorendo in questo modo sia lo studio sia la fruizione turistica dell’area archeologica.

I risultati scientifici particolarmente significativi ottenuti durante l’ultima campagna di scavo effettuata nel periodo settembre-novembre 2020 lasciano ben sperare per il prosieguo delle indagini.

Lo scavo degli strati di fondazione della basilica e degli assi stradali prossimi alla piazza forense hanno, infatti, consentito di definire con maggiore precisione la loro cronologia, abbassandola di molto rispetto a quanto era stato in passato proposto.

Nello specifico nell’ambito degli scavi effettuati negli anni settanta del secolo scorso, la basilica era stata datata a età flavia (69-96 d.C.), mentre a seguito delle nuove indagini stratigrafiche la cronologia è stata fissata alla fine del I sec. a.C.

Ancora più interessanti i dati cronologici relativi al foro, la cui impostazione era stata datata anch’essa a età flavia ma che invece alla luce dei nuovi scavi si deve ricondurre all’inizio del I sec. a.C., in connessione con ogni probabilità con il più ampio processo della municipalizzazione.

La città di Volsinii fondata successivamente alla distruzione della città etrusca di Velzna nel 264 a.C. da parte del console romano Fulvio Flacco, fu scelta da Roma quale sede di municipium, come è ben noto dalla documentazione epigrafica della città.

La piazza del foro con alcuni dei suoi monumenti, tra cui le tabernae sarebbe quindi stata realizzata contestualmente all’estensione a Volsinii dello statuto di municipium e della concessione a questo centro della cittadinanza romana a seguito della Lex Iulia de civitate latinis et sociis danda e della Lex Plautia Papiria, promulgate rispettivamente nel 90 e nell’89 a.C.

 

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