Progetto Cersis Horizon 2020, soluzione sostenibile per le aree contaminate da biocarburanti sostenibili

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“CERESiS: ContaminatEd land Remediation through Energy crops for Soil improvement to liquid biofuel Strategies” la conferenza finale del progetto Europeo Horizon 2020 si è tenuta presso il CERTH – Centro di ricerca e tecnologia Hellas, situato a Salonicco, in Grecia.

Il gruppo di ricerca CERESiS dell’Università degli Studi della Tuscia era rappresentato in Grecia da Andrea Colantoni, Leonardo Bianchini e Riccardo Alemanno del Dipartimento di Scienze Agrarie e Forestali (DAFNE).

L’obiettivo proposto in CERESiS era quello di combinare le caratteristiche del terreno contaminato e le tecniche di fitodepurazione utilizzando colture energetiche con tecnologie integrate avanzate per la conversione in biocarburante liquido e la separazione dei contaminanti, sviluppando così percorsi integrati per la produzione di biocarburante da terreni contaminati.

Gli studiosi dell’Università degli Studi della Tuscia hanno seguito la bonifica dei suoli e la produzione di diverse tipologie di biomasse attraverso la coltivazione della Phalaris Arundinacea.

Andrea Colantoni, docente Unitus del Dipartimento di Scienze Agrarie e Forestali e Coordinatore del Progetto CERESiS presso l’Università degli Studi della Tuscia, ha parlato dell’ottimizzazione dei metodi di coltivazione e raccolta delle colture energetiche studiati dal gruppo di ricerca DAFNE e nello specifico:

– strategie di coltivazione ottimizzate per i terreni contaminati;

– macchine per la semina diretta di Phalaris Arundinacea (per ridurre le emissioni di LUC);

– sviluppo di metodi di raccolta di radici, steli, foglie;

– identificazione di macchinari di piccole dimensioni e con bassa pressione al suolo per una raccolta sostenibile e sviluppata per queste tipologie di colture energetiche.

Riccardo Alemanno, ha condiviso nella sua presentazione lo stato di avanzamento dei risultati finali del progetto sulle prove di fitorisanamento. Lo studio è stato condotto presso un’area sperimentale nell’Azienda Agraria Didattico-Sperimentale “Nello Lupori” dell’Università degli Studi della Tuscia di Viterbo e su alcuni terreni agricoli selezionati della provincia di Viterbo.

Il convegno internazionale ha anche dato l’opportunità di condividere l’esperienza e discutere i risultati con studiosi che hanno lavorato su progetti di ricerca internazionali in campi simili come GOLD, Phy2Climate, Waste4Soil e XTRACT.

Le visite ai laboratori CERTH hanno ispirato i componenti del consorzio per i futuri progetti di ricerca congiunti volti a migliorare la conoscenza delle colture energetiche per il fitorisanamento.

Inoltre, gli studiosi dell’Università degli Studi della Tuscia e dell’Università di Strathclyde, nel corso del Convegno della European Geosciences Union (EGU) tenutasi a Vienna (Austria), ad aprile, hanno fatto una panoramica dei principali risultati raggiunti nei tre anni del Progetto CERESiS nel paper intitolato: “Plant Biomass for Energy and Phytoremediation Purposes: Three-Year Analysis of Phalaris Arundinacea Production on Contaminated Lands in Central Italy”. Questo esperimento ha evidenziato i molteplici vantaggi derivanti dall’utilizzo di questa specie vegetale. La capacità simultanea di fitorisanamento e di utilizzo energetico della biomassa derivata sono punti vincenti dal punto di vista ambientale, economico e sociale.

Con l’articolo “Growing Perennial Rhizomatous Grasses on Contaminated Land: a Strategy for Combining Phyto-Management with Sustainable Biomass Production?” il gruppo internazionale di studiosi ha presentato i propri rapporti sulle sperimentazioni sul campo condotte nel Regno Unito, Italia, Ucraina e Brasile. Il documento riflette la strategia confrontando la resa della biomassa, la contaminazione della biomassa e il prelievo calcolato di contaminanti in tutti i siti di sperimentazione CERESiS. Ciò verrà utilizzato per valutare i potenziali compromessi tra l’idoneità all’uso della biomassa e la fitogestione dei terreni contaminati.

Le principali conclusioni possono essere trovate negli atti della conferenza sul sito web dell’EGU.

CERESiS significa “ContaminatEd land Remediation through Energy crops for Soil improvement to liquid biofuel Strategies” (“Fitorimedio di terreni contaminati tramite colture energetiche per il miglioramento del suolo per la produzione di biocarburanti liquidi”). Questo progetto internazionale aveva lo scopo di indagare se la produzione di colture energetiche per la produzione di biocarburanti può essere combinata con il biorimedio di terreni contaminati. CERESiS era un progetto orientato allo sviluppo di un sistema di supporto decisionale per stakeholders e i responsabili politici che desiderano produrre biocarburanti durante la decontaminazione del terreno. Il Consorzio CERESiS è stato finanziato nell’ambito dell’iniziativa di ricerca scientifica dell’Unione Europea Horizon 2020. I partner del progetto rappresentano 12 istituzioni di 8 paesi: Brasile, Canada, Germania, Grecia, Italia, Lussemburgo, Regno Unito e Ucraina. Tra loro c’erano università, enti di ricerca, aziende e professionisti dell’industria, oltre a ONG.

Durata CERESiS: novembre 2020 – aprile 2024.

Per maggiori informazioni sui risultati del progetto CERESiS: https://ceresis.eu

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