Lo storico Paolo Giannini, “Vi spiego i miei dubbi sul ritrovamento della tomba di Alessandro IV”

di Paolo Giannini*

Duomo di viterbo

Recentemente, dapprima nella rivista “Medioevo” n. 313 del mese di febbraio e poi sui giornali online è stata data notizia del “ritrovamento” della sconosciuta e scomparsa tomba del pontefice Alessandro IV morto a Viterbo il 25 maggio 1261 dopo 6 anni e 164 giorni anni di regno. Ricordiamo, per inciso, che è il papa che trasferì la sede papale a Viterbo e la salma di S. Rosa dal cimitero della Chiesa di S. Maria jn Poggio al vicino modesto monastero di S. Damiano delle Clarisse dove ancor oggi riposa. Atto questo che ha dato origine all’attuale trasporto della Macchina di S. Rosa.

Alla notizia è allegata una foto dove si vede un sarcofago etrusco di peperino a capanna del IV sec.a.C. con sul fondo un cranio e diversi frammenti ossei. Il coperchio a doppio spiovente appare spezzato a metà.

Tale sarcofago sarebbe stato ritrovato 35 anni fa sul fianco sinistro della cattedrale di S. Lorenzo in quello spazio che viene definito cimitero medievale nel corso degli scavi del 1988.

Io non credo che questa sia la “nascosta e perduta” tomba di Alessandro IV per i seguenti motivi:

    1. 1) perchè quando, in uno sconosciuto periodo storico, si ritrovò la tomba vera del pontefice, la si aprì, se ne tolsero i resti e li si riposero in un cercato e ritrovato sarcofago, tra l’altro pagano, e invece di dar loro onorato omaggio nella Cattedrale in cui era stato dopo la morte sepolto, lo si portò fuori della chiesa lo si portò nel vecchio cimitero medievale, lo si ricoprì di terra e lo si tenne così nascosto?

2) come si poteva fare un tale cambiamento senza che le cronache lo registrassero e perché in un periodo in cui Viterbo era compresa nello Stato della Chiesa si trattava così un illustre pontefice? Per quale motivo lo si doveva trasferire e nascondere?
3) domande di oggi. Quel cranio e quelle povere ossa che emergono dal nudo sarcofago sono quelle del Pontefice?
4) nel sarcofago poi, a quanto sembra, non v’è una benché minima traccia degli abiti e delle insegne pontificali. E allora perché se ne attribuisce l’esistenza. Perché?

Mi auguro che questa inconsistente notizia scompaia. Hai visto mai che di qui a poco tempo ci ritroviamo l’etrusco sarcofago all’interno della Cattedrale come fosse davvero la tomba di Alessandro IV cui tanto deve Viterbo città dei Papi.

L’autore

paolo-giannini

*storico dell’arte, archeologo

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