La Rocca dei Papi di Montefiascone

di Francesca Pontani*

«Il principio che gli elementi di un sito archeologico possano essere rinvenuti stratificati, uno strato o struttura sopra l’altro, è di primaria importanza» (Edward C. Harris, Principi di stratigrafia archeologica)

La storia

Il colle dove sorge la Rocca di Montefiascone si innalza a più di 600 mt di altezza e  per questa ragione fin dai tempi preistorici fu abitato.

Le indagini archeologiche degli anni ’80 (svolte all’interno del cortile del castello) hanno messo in luce le tracce di una abitazione (capanna) proto-villanoviana del XII secolo a.C. (età del Bronzo finale).

All’interno di questa stessa area sono presenti dei grossi conci tufacei probabilmente riferibili ad un’area sacra etrusca di epoca arcaica (VII-VI secolo a.C.).

Parte dei conci sono stati rimodellati intorno al VII-VI secolo d.C. adattati a funzione di loculo tombale. I loculi erano chiusi da grossi tegoloni, le deposizioni testimoniano forse una ritualità indicatrice di una più elevata condizione sociale avuta in vita dai defunti.

 

Un castello “blindato”

Intorno all’anno 1000 la Rocca era una fortificazione lignea.

Il castello si sviluppa su tre piani: uno sotterraneo, uno centrale, uno alzato. Si presenta come un rettangolo sorretto da quattro torri quadrate agli angoli, un vero e proprio rifugio sicuro per i Papi che giungevano qui da Roma. Per questa ragione venne continuamente fornita di tutti i ritrovati tecnologici d’avanguardia difensiva tanto da renderla “blindata”.

 

Vie sotterranee e acqua

Le vie sotterranee assicuravano mobilità e rifornimenti ed acqua per mezzo di sistemi di pozzi molto profondi e invisibili ad ipotetici nemici.

 

36 papi

All’interno le sale offrivano tutti i confort alla vita dei papi; vi si tenevano intrattenimento, rappresentanza politica, vita religiosa e i parlamenti che dal 1307 al 1379 venivano indetti dal rettore quando i papi si erano ritirati ad Avignone in Francia.

Qui vi sostarono 36 papi che in vario modo furono legati alla storia della Rocca, in un arco di tempo che va dall’XI al XVI secolo.

Dopo l’abbandono avvenuto alla fine del 1500 la Rocca subì la spoliazione dei materiali laterizi.

 

 

VISITA VIRTUALE

http://www.italiavirtualtour.it/dettaglio.php?id=94938

 

Foto di Francesca Pontani

Nel prossimo articolo il 31 ottobre andremo a Grotte di Castro.

*Francesca Pontani – www.francescapontani.it – Archeologa del comitato scientifico del Museo Archeologico delle Necropoli Rupestri di Barbarano Romano. Egittologa, conoscitrice di lingue antiche come i geroglifici, la lingua sumerica e accadica, la lingua etrusca, lavora nel mondo del web. Nel blog e sul canale YouTube ArcheoTime sono visibili le sue camminate archeologiche on the road. Innamorata della comunicazione e della scrittura, guida i lettori di TusciaUP nella conoscenza del nostro territorio attraverso Tour di Archeologia in Tuscia.

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