Festival Atti Unici a Tolfa, vince la compagnia teatrale viterbese Faul

Compagnia teatrale viterbese Faul
A Tolfa sono state ben nove compagnie a partecipare alla settima edizione del Festival Atti unici premio Antonio Orchi. Sul palco del teatro Claudio per due serate e un pomeriggio tanti attori di filodrammatiche del comprensorio, fino al viterbese e alla Toscana. In scena spettacoli di massimo 45 minuti, apprezzati sia i testi originali che quelli adattati da autori prestigiosi.
In testa ai punteggi dei giurati che hanno valutato originalità, capcità tecnico teatrale, armonizzazione scenica, messaggio emozionale è salito “Mitiche”, la piece a firma di Pina Luongo anche regista e “anima” della compagnia viterbese “Teatro Faul”. Lo spettacolo, adattamento di uno più lungo e con più attrici, ha saputo affrontare, con orginalità di scrittura, tra mitologia e attualità, temi come violenza di genere, steretipi femminile, dramma dei migranti.

Il livello generale è stato decisamente alto e la giuria tecnica non ha avuto compito facile nell’assegnare i vari premi e riconoscimenti, in primis quello – l’unico in denaro – al miglior atto unico. Non è la prima volta che la compagnia di Viterbo si aggiudica premi alla manifestazione di Tolfa.

Presentato da Silvia Orchi, il Festival ha il supporto del Comune, ed è organizzato come sempre dalla compagnia tolfetana “Il Barsolo” che, quest’anno ha compiuto 30 anni. Per l’occasione domenica, ultimo giorno della manifestazione, per permettere alle giurie, tecnica e popolare, di riunisrsi e deliberare, è stato proiettato un filmato che ha ripercorso la storia del gruppo, ricordando due componenti prezioni che sono scomparsi di recente, Orlando Copponi e Giovanni Padroni.
La sindaca Stefania Bentivoglio ha consegnato alla De Paolis la targa per il lavoro importante per la comunità nel promuovere recitazione e poesia, svolto in un trentennio da “Il Barsolo”.
Sempre dal viterbese proviene il Migliore attore protagonista, ovvero Annibale Izzo, autore e regista dell’atto unico “Ascoltare olte il silenzio”, che ha portato l’attenzione sul dramma delle Foibe, messo in scena dal “Teatro popolare di Tarquinia”.
La targa della migliore attrice è andata a Roberta Falcone, giovane e frizzzante protagonista di “Prestazioni occasionali”, di Francesco Brandi e diretto da Massimo Pettinari della compagnia di Pomezia “Il Cassetto nel sogno”. Come migliore caratterista maschile ha avuto il riconoscimento Gianmarco De Fazi, voce possente della compagnia di Civitavecchia “Il Serapeo”, per la cui rappresentazione si è ispirata a un’opera di Bosch l’autrice Daniela Sisti, anche regista con Antonio Balsinelli. Marina Ammassari è stata riconosciuta come migliore caratterista donna grazie alla sua interpretazione di una paziente psichiatrica dello spettacolo “Toc toc ..disturbo”, adattamento della compagnia civitavecchiese “Quint&ssenza” dal testo, pure film spagnolo, di Lauren Baffie, diretto da Maura Sartorelli, anche attrice, alla sua prima prova da regista. La targa da migliore regista è andata a Enrico Maria Carraro Moda, pure in scena, nell’opera a firma di Raymond Carver “Di cosa parliamo quando parliamo d’amore”.

I vari riconoscimenti sono stati consegnati dalla presidente della giuria tecnica Simona De Paolis, regista de “Il Barsolo”, e dai giurati Sergio Cecchetti, attore, Franco Carraffa, attore e regista, Tomasa Pala, ex assessora alla cultura di Tolfa e dalla giornalista Cristiana Vallarino. A quest’ultima il compito di assegnare il premio della critica che è andato a “Gli avanzati”, giovane compagnia di Lucca che ha messo in scena “Tre per uno”, testo originale sulla ricerca dell’io firmato dal regista e attore Lorenzo Bonaccorsi, ispirato al teatro dell’assurdo con rimandi cinematografici.

Il voto della giuria popolare ha scelto come miglior atto unico quello di “Quint&ssenza” per la sua capacità di far ridere dei tic e dei disturbi di un gruppo di strani pazienti in attesa in uno studio medico. A consegnare la targa Anna Piermarocchi in rappresentanza degli abbonati del Claudio.

Quattro le menzioni d’onore assegnate dalla giuria tecnica. Ad Antonio Tricamo – compagnia “Il Gabbiano” di Civitavecchia – quella come miglior autore per “Oltre il tunnel del dubbio”, rappresentando il pentimento di un aguzzino nazista. A Marco Fiorani, del “Piccolo Palcoscenico” di Pomezia, qulla per il monologo dato che ha tenuto la scena da solo nel raccontare la storia (vera) nel nonno prigionierio di una campo inglese in “Wop Camp n.78”. Menzione per l’affiatamento sul palco per i 4 protagonisti di “Prestazione occasionale” mentre un’altra viterbese, Eleonora Ricci l’ha avuta per la sua spiritosa versione della dea Tacita Muta nelle “Mitiche” del Teatro Faul.(C.V.)

Compagnia teatrale Faul

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