Chiricozzi, Osservatorio Regionale Trasporti :”La fermata di Alta Velocità a Orte con il nuovo orario a giugno”

Di Luciano Costantinini

Raimondo Chiricozzi è un capotreno in pensione, coordinatore provinciale dell’Osservatorio Regionale Trasporti, presidente del Comitato per l’apertura delle Ferrovie dei Due Mari. Un uomo tutto concretezza e realismo, con tante esperienze alle spalle.

Lei ai sogni continua a credere?

“Sì, anche se per realizzarli è necessario lottare”.

E’ di qualche giorno fa l’impegno delle Ferrovie a istituire una fermata dell’Alta Velocità a Orte. Una delle tante promesse snocciolate negli anni, propaganda facile, una certezza o un sogno, appunto?

“E’ innanzi tutto una necessità perche il Viterbese oggi è tagliato fuori da ogni linea di comunicazione. La Supestrada Orte-Civitavecchia e il raddoppio della Cassia, tanto per fare due esempi”.

Allora siamo sempre nel mondo dei sogni…

“No, questa volta sono assolutamente convinto che la fermata di Alta Velocità ad Orte si farà. Perché la Regione si è impegnata con grande determinazione in questo senso”.

I tempi?

Il prossimo orario. Cioè maggio, massimo giugno prossimi. Sì possiamo dire che a maggio sarà istituita la fermata di Orte. Almeno per una paio di treni al giorno, due all’andata e due al ritorno. Abbiamo avuto assicurazioni in tal senso anche come Osservatorio Regionale Trasporti. Mercoledì, il 3 marzo, insieme alla Regione avremo un incontro con Rfi (Rete Ferrovia Italiana) e chiederemo ovviamente di avere notizie certe sull’Alta Velocità”.

Che vuol dire Alta Velocità a Orte?

“Raccogliere tanti viaggiatori tra il Viterbese, il Ternano e il Reatino. Operazione che non andrebbe a penalizzare il pendolarismo locale. Tutt’altro. I pendolari magari hanno problemi di altro tipo”.

E i settori che potrebbero usufruirne maggiormente?

“Be’ immagino quello turistico, soprattutto se dovesse essere riaperta la Civitavecchia-Capranica-Orte che è attualmente chiusa. Per una parte è addirittura priva di binari. Sono stati spesi a suo tempo 220 miliardi di lire per i lavori di ripristino della tratta Civitavecchia-Capranica e altri 123 sono stati presi dalle Ferrovie dello Stato che però non sono stati impiegati sulla Civitavecchia-Capranica-Orte e che erano destinati alla ultimazione dei lavori e alla elettrificazione completa di tutta la linea. Non solo, ci sono poi due milioni di euro finalizzati alla riprogettazione dell’intera rete: un milione è stato investito dall’Unione Europea, l’altro milione è stato messo a disposizione dall’Autorità Portuale di Civitavecchia, dalla Regione e dall’Interporto di Orte”.

All’incontro con Rfi cosa chiederete oltre alle garanzie certe sulla fermata di Orte?.

“Chiarimenti per la Roma-Viterbo. In particolare, solleciteremo il progetto di portare dei treni serali sulla Roma-Viterbo che fermino a Capranica, anziché bloccarli a Bracciano e a Cesano”.

Il trasporto ferroviario può essere ancora competitivo con quello su gomma?

“Certamente. Intanto cominciamo a far muovere le merci sui treni che vuol dire anche riduzione del CO2, dell’inquinamento e maggiore tutela della salute della gente. Sui binari lungo i quali camminano le merci possono viaggiare anche le persone e dunque anche i turisti. Voglio ricordare che la Civitavecchia-Capranica-Orte è stata inserita in una legge del 2014 che riguarda le ferrovie turistiche. Noi preferiamo parlare però di ferrovia completa, cioè merci, viaggiatori e turisti. Dobbiamo potenziare la struttura di collegamento con il porto di Civitavecchia e con l’Interporto di Orte. Se ci limitiamo soltanto al turismo c’è il rischio di costruire un giocattolo per bambini”.

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