“La nostra fortuna nasce dal fatto di esserci trovati al posto giusto nel momento giusto!”. Così esordisce Francesco Aliperti, origini ternane, portavoce di Archeores. Ci siamo conosciuti nel 1999 in Ateneo, dove più o meno coetanei, eravamo al primo anno nella Facoltà di Beni Culturali.Bruno siciliano di Acireale, Gianpaolo di Avezzano. “L’approccio con la città di Viterbo è stato subito ottimale, ne riconoscevamo all’unisono, la dimensione umana e un patrimonio storico ambientale ancora non sfruttato – prosegue Aliperti -. A corso di laurea concluso, a stretto giro per tutti noi, ci orientavamo nella creazione di una attività che avesse la logica coerenza con il nostro corso di studi”. Ed ecco che nel 2005 Francesco Aliperti, Bruno Blanco e Gianpaolo Serone, laureati della Facoltà di Conservazione dei Beni Culturali dell’Università della Tuscia di Viterbo, costituiscono la società Archeoares. L’idea non poteva che nascere da persone non contaminate dal mercato e dalle regole del settore. “Così, partendo da zero, abbiamo provato a delineare sempre più una strategia con obiettivi, ambiziosi, che potessero realizzarci professionalmente, valorizzando il patrimonio e creando occupazione e ricchezza.
Già dal primo anno viene loro affidata dalla Curia Vescovile di Viterbo la gestione del Museo del Colle del Duomo, a cui dedicheranno i primi anni d’attività. Nel 2008, acquisiscono anche la gestione del Museo del Sodalizio dei Facchini di Santa Rosa. Nel 2009 Archeoares viene scelto dalla regione Lazio come punto di riferimento per i musei della provincia di Viterbo e nel 2011ottenendo per il Museo del Colle del Duomo, la certificazione internazionale di qualità HERITY per i beni culturali, siglando così il loro pedigree.
Nel 2010 ampliano l’attività al mondo dell’editoria con la creazione di “Edizioni Archeoares”.La casa editrice inizia a gestire pubblicazioni di diversi autori. Oltre quaranta i testi prodotti che spaziano su: narrativa, poesia, saggistica. Con inclusione di autori locali, come Lorena Paris e Priscilla Murli e temi di rilievo internazionale tipo la Gordimer o Panagoulis,di spessore come Nadine Gordimer di cui si edita ‘La segregazione razziale in Sudafrica’, un volume che tratta il tema dell’apartheid. I cinque anni successivi volano. Arriviamo ai nostri giorni al fatidico compleanno. “Dieci anni, sono tanti, composti da sacrifici, dure fatiche ma anche da conquiste delle quali ci compiacciamo consapevoli di aver oggi consegnato il patrimonio storico del territorio ai viterbesi, facendolo riconoscere come bene comune, ma aprendo anche la via ad un turismo di qualità fruibile nell’intero anno attraverso un’offerta culturale significativa ed ampia , non essenzialmente legata a un unico evento annuale. C’è ancora molto da fare, ma siamo fiduciosi di aver intrapreso un cammino che ci porta verso un obiettivo preciso: contribuire a ridare alla città di Viterbo quel lustro che gli compete per il suo valore storico”.Archeoares si sente oggi più forte e preparata, con orizzonti aperti a vivere nuove esperienze anche oltre la Tuscia. Ma sempre nella Tuscia per la Tuscia affiancati da un team giovane non contaminato che fa volare libere le loro idee.
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