Volsinii-Poggio Moscini a Bolsena

di Francesca Pontani*

«Per tutto il territorio si stese poi un’intera rete di strade. Si costruirono strade per le processioni dalle porte alle necropoli, e strade di grande comunicazione, che collegavano le città fra loro e con le località portuali della costa» (W. Keller, La civiltà etrusca)

 

I confini dell’antica Volsinii possono essere seguiti con una notevole precisione: i tratti della cinta muraria tuttora visibili, i resti dei ponti antichi che permettevano il superamento delle depressioni hanno consentito di ricostruire il tracciato della recinzione. L’area circoscritta supera i mq 650.000.

L’antica città è situata nel punto di incontro della via Cassia e della via Traiana Nova.

 

Vista panoramica sul Lago

Una città che nella piena età imperiale gode di grande celebrità per la sua posizione favorevole e panoramica sul lago di Bolsena, tanto da essere ricercato centro di villeggiatura, come ricorda il poeta latino Giovenale.

 

Città ricca e popolosa

La città di Volsinii deve essere stata una città popolosa, come ci attestano le sue vaste necropoli per un arco di tempo che va dall’età arcaica e tardo etrusca fino al basso impero, nonché i grandiosi mausolei funerari, come quello di L. Canuleio.

E poi soprattutto una città ricca: la città fu sede scelta delle grandi famiglie dell’età imperiale come i Canuleii, i Cominii, i Larcii, i Nonii, i Pompeii, tutti proprietari di estese domus signorili delle quali finora sono state scoperte solo quella di Laberio Gallo e la domus in località Pietre Liscie.

 

Gli edifici pubblici

Volsinii fu dotata in età flavia di un vasto Foro lastricato, Poggio Moscini, con edifici privati e pubblici; di un anfiteatro in località Mercatello; di almeno due estesi edifici termali pubblici (le cosiddette terme di Seio Strabone e quelle di Tusciano); di un teatro; di una biblioteca pubblica, offerta ai concittadini da L. Manilius, alla fine del II secolo d.C.

 

I templi

I templi finora rinvenuti: quello al Pozzarello, il tempio di Poggio Casetta, l’area sacra del Poggetto.

Ma molto più numerosi sono gli altri edifici sacri documentati da dediche ed iscrizioni dei quali non è stata ancora scoperta l’esatta ubicazione (come il tempio di Venere, di Dioniso, di Apollo, di Bona Dea, ecc.).

 

Per approfondire

http://www.archeologialazio.beniculturali.it/it/282/descrizione

 

Foto Francesca Pontani

Nel prossimo articolo il 17 ottobre andremo a Montefiascone

 

*Francesca Pontani – www.francescapontani.it – Archeologa del comitato scientifico del Museo Archeologico delle Necropoli Rupestri di Barbarano Romano. Egittologa, conoscitrice di lingue antiche come i geroglifici, la lingua sumerica e accadica, la lingua etrusca, lavora nel mondo del web. Nel blog e sul canale YouTube ArcheoTime sono visibili le sue camminate archeologiche on the road. Innamorata della comunicazione e della scrittura, guida i lettori di TusciaUP nella conoscenza del nostro territorio attraverso Tour di Archeologia in Tuscia.

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