Visto da noi: Martin Eden, il classico di London affidato al talento di Luca Marinelli

di Nicole Chiassarini

Martin Eden, riadattamento liberamente ispirato all’omonimo romanzo di Jack London, è un film di Pietro Marcello, con Luca Marinelli, Jessica Cressy, Vincenzo Nemolato, Marco Leonardi e Denise Sardisco. Ha recentemente partecipato alla 76esima edizione del Festival del Cinema di Venezia, regalando a Marinelli la Coppa Volpi come miglior protagonista maschile, grazie alla sua impeccabile performance nei panni di un marinaio di Napoli con un grande desiderio di vita e un immenso coraggio.
Martin Eden, dopo aver salvato Arturo Orsini da un violento pestaggio, viene accolto con riconoscenza dalla famiglia del ragazzo e presentato alla sorella Elena. Un amore a prima vista, il quale lo spingerà ad istruirsi per poter finalmente “essere degno” della giovane donna. Da autodidatta, divorando libri e assorbendo, anche grazie alla sua intelligenza innata, ogni dettaglio di ogni disciplina affrontata. Da questi studi emergerà il suo più grande talento, quello per la scrittura. Ma la scrittura inizialmente non porterà ad alcun risultato concreto. I suoi sforzi e i suoi scritti, infatti, verranno respinti dalle redazioni in quanto troppo diversi per gli standard del periodo. E per Elena e la sua famiglia la mancanza di una riconosciuta posizione sociale è una grave ed imperdonabile mancanza.
Ma il Martin Eden di Pietro Marcello risiede a Napoli, in una narrazione dagli infiniti livelli di lettura. Luca Marinelli è un protagonista eccezionali, totalmente immedesimato e dallo sguardo allucinato, lo stesso che spingerà i borghesi a chiamarlo megalomane. Passando da un giovane pieno di soni e ambizioni, coraggioso e con tanta voglia di vivere indimenticabili esperienze, fino ad un adulto che ha smesso di lottare, rassegnato, stanco e travolto dallo stesso spleen che caratterizzò la vita di Baudelaire, autore dei primi libri per i quali Eden si appassionò. Con questa performance dalle mille sfumature, Marinelli si riconferma uno dei più talentuosi attori del panorama cinematografico italiano. Meno adatta Jessica Cressy nei panni di Elena Orsini, con un accento francese ingiustificato e dalla carente espressività. Straordinari invece i ruoli secondari, interpretati da importanti attori protagonisti del palcoscenico napoletano.
Un’opera raffinata, quella di Marcello, ambiziosa ed appassionante che riprende il messaggio originale dell’opera di London, ossia quanto cultura e diversità debbano essere valorizzate. Lo fa distaccandosi totalmente dai borghesi sfondo nella travagliata vita del protagonista, gli stessi che per primi cercheranno di umiliarlo. Ma soprattutto lo si nota attraverso la lenta e costante scalata sociale di Martin Eden, raccontata con pazienza e abbondanza di particolari, in modo tale da percepire il suo percorso e la sua crescita culturale. Tutto senza dimenticare il contesto, il mare napoletano, i volti del popolo, in un profondo senso di storicità aiutato da uno splendido montaggio che ha saputo unire riprese girate ieri e oggi, intercalando scene di finzione ai materiali di repertorio trovati in numerosi archivi storici; in un turbinio di pensieri, ricordi e sogni. Con grande libertà di movimento, Marcello, ha giustapposto la narrazione di London a una Napoli viva, anche di fronte a un sistema difficile da gestire, e che, grazie alla color correction e colorazione dal bianco e nero originale dell’Istituto Luce, aggiunge un ulteriore punto di forza alla sceneggiatura (scritta da Pietro Marcello e Maurizio Braucci) che risulta essere una vera e propria spina dorsale.
Uno splendido riadattamento quello di Pietro Marcello che ha saputo portare sul grande schermo la stessa storia che ispirò gli scritti di London, dando finalmente vita ad un personaggio ben caratterizzato e ad immagini dal forte impatto emotivo. Un grande successo che, oltre ad aver incantato il Festival di Venezia, ha riscontrato apprezzamento anche nelle sale di ogni cinema. Facendo provare le stesse emozioni forti e amare che i racconti del protagonista suscitarono a chi li lesse per la prima volta.

Foto:Copyrighted, https://it.wikipedia.org/w/index.php?curid=8062295

COMMENTA SU FACEBOOK

CONDIVIDI