Tamara Patilli: a Vasanello a riscoprire le tracce dei Maestri Cocciari

Francesca Pontani

Il Museo della Ceramica di Vasanello è un itinerario spazio-temporale che lega i manufatti al territorio che li ha conservati. Abbiamo incontrato la direttrice del Museo, la dott.ssa Tamara Patilli che ci ha guidato nella visita. Dal 2006 ne cura l’allestimento, l’organizzazione scientifica dei materiali e l’organizzazione didattica, dal 2007 svolge attività di archeologa in una società di consulenza per i beni culturali (Siat snc) di cui è titolare e con la quale ha gestito per quattro anni il Museo della Ceramica di Civita Castellana.

Ripercorriamo quei luoghi che per decenni furono protagonisti indiscussi dell’antica arte della ceramica Bassanellese.

Un piccolo museo che è un piccolo gioiello di museologia, elegantemente curato, essenziale ma molto comunicativo. Un museo fortemente voluto da tutte le amministrazioni comunali avvicendate nel corso degli anni, voluto e desiderato dalla comunità civica di Vasanello, accudito e voluto dalla stessa dott.ssa Patilli, esperta di produzioni ceramiche nel mondo antico.

Il Museo nasce come cuore pulsante di un Museo diffuso a Vasanello, ancora in corso di attuazione. Qui oltre il museo, il castello e le fornaci lungo tutto il paese, c’è anche l’area archeologica di Palazzolo: tanti punti di interesse che andrebbero sviluppati dal punto di vista turistico.

Da quando ha assunto la funzione di direttrice ?

Sono quindici anni,dal 2004. Questo è un museo specificatamente didattico e ha una particolarità: che il materiale proviene dal contesto archeologico, contesto di ceramica di epoca romana ritrovata qui a Vasanello, in cui è stato ritrovato il butto della fornace in cui si produceva ceramica di età imperiale che veniva esportata in tutto il Mediterraneo. Sono state ritrovate addirittura le matrici con le incrostazioni originali di argilla: quindi dal punto di vista archeologico un contesto eccezionale di studio!

Come è stato l’inizio, da dove è partita?

Il primo giorno in cui io ho messo piede questi locali erano il deposito dell’archivio: smaltito l’archivio, ritinteggiate le pareti, restaurati i pezzi, allestito la parte moderna e un mese fa catalogati gli ultimi pezzi. Tanti anni di duro e appassionato lavoro nel quale, devo dire, che un valore aggiunto è stata ed è tuttora la delicatezza e l’accortezza delle varie amministrazioni comunali nei confronti del museo e della mia professionalità.

Perché è importante raccontare questa ceramica?

Il concetto è insito 2000 anni di storia della ceramica “Bassanellese”: secolare tradizione ceramica del paese. La ceramica è l’elemento importante della cultura materiale di ogni società e quindi il suo studio è uno dei canali privilegiati che ci consentono di fare luce su diversi aspetti del vissuto di ogni epoca.

Vasanello si pone come un ottimo esempio di studio della produzione ceramica dato che vanta di un’antica tradizione testimoniata da fonti e materiali di diversi periodi storici.

Nucleo centrale nasce dalla scoperta dell’esistenza di un’officina di sigillata italica di età romana in località Cesurli, il cui scarico rinvenuto nel bosco ha restituito bolli e frammenti ceramici che ne attestano la proprietà ad un certo Ancharius: una produzione ceramica di alta qualità già in età augustea che grazie alla vicina via Amerina e il collegamento con i porti lungo il Tevere assicuravano una larga esportazione dei prodotti ceramici.Un’altra tappa importante gli Statuti nel Rinascimento in cui si sente la necessità di regolamentare come avveniva la cottura, l’utilizzo della legna, ecc, questo a significare che la produzione ceramica era una delle professioni caratteristiche di questo posto.Le decoratrici erano tutte donne. Sia nel Rinascimento che anche recentemente presso il forno Misciattelli. All’interno del paese ci sono ancora queste fornaci private che è possibile visitare.

Quindi con il Rinascimento, e poi l’Ottocento e il Novecento continua la tradizione ceramica cui è votato questo posto, produzione di ceramica esportata in tutto il mondo: una continuità attraverso i secoli di manualità e competenze tecnico-artistiche.

La produzione e la circolazione della ceramica, un vero e proprio unicum depositario di beni, memorie, tradizioni?

Il Museo di Vasanello è un museo del territorio: una istituzione che raccoglie e interpreta il patrimonio culturale dei propri contesti. Si tratta di strutture rivolte allo studio, alla conservazione e alla valorizzazione dei paesaggi culturali.

Lo stretto rapporto con il territorio di riferimento e con le comunità che su di esso insistono. Attraverso i musei del territorio le comunità si confrontano con una lettura del patrimonio che travalica l’ambito territoriale locale. Sono presidi culturali per e della comunità, della quale custodiscono e documentano beni, memorie, tradizioni. Chi visita il museo acquisisce strumenti per conoscere quanto ad esso è esterno; chi visita il territorio trova nel museo un luogo per mettere in relazione impressioni, conoscenze, intuizioni.

Il Museo della Ceramica di Vasanello conserva, espone, interpreta, valorizza il patrimonio (storico-artistico-ambientale-umanistico) legato al proprio contesto, creando una consapevolezza di cultura diffusa: premessa indispensabile anche alle azioni di tutela.

Musei del territorio come il nostro, singolarmente o organizzati in reti di sistemi, svolgono una rilevante funzione sociale, ponendosi l’obiettivo di contribuire allo sviluppo culturale delle comunità di appartenenza e, da queste, dell’intera società.

La ceramica come indicatore delle trasformazioni del territorio“tra passato e futuro?

La creazione di un Museo della Ceramica a Vasanello è finalizzata a testimoniare e valorizzare i reperti di una memoria presente già nel simbolo del nostro paese: il Vaso. La sede museale presso Palazzo Celestini è il cuore pulsante e qui la sala principale è dedicata alla storia della lavorazione dell’argilla, dall’epoca romana ai primi anni del ‘900. Agli oggetti recuperati  dallo scavo della fornace di “Poggio della Mentuccia” è affiancata la ricostruzione di un laboratorio di vasaio romano. Con lo stesso procedimento il settore che riguarda la produzione di ceramica rinascimentale. Segue poi la sala che riguarda la ceramica dell’800 e primi del ‘900, divisa in ceramica terracotta di uso comune e ceramica bianca e rossa. Il museo accoglie e racconta la ceramica bianca di Mario Pieri. Il Museo accoglie e mostra il lavoro della famiglia Orlandi, ovvero la dinastia dei “Cocciari”. Meravigliosi gli esemplari della ceramica Misciattelli prodotta nella fabbrica di ceramica che il marchese impiantò nelle scuderie del suo castello.

Il Museo di Vasanello ha quindi una funzione di storia e memoria della sua comunità da tutelare?

Il museo è costruito all’interno della comunità come un luogo in cui rappresentare non solo la storia in senso ampio di Vasanello ma anche le memorie, le diverse interpretazioni presenti nelle pieghe della vita sociale e i significati condivisi, la vita vissuta dalle famiglie, dai gruppi umani che generazione dopo generazione hanno fatto Vasanello così come è.
E’ un museo che si muove e ricerca e racconta la straordinaria competenza umana del territorio, dello spazio, della natura, presente nei saperi degli artigiani.

Quali iniziative e progetti si muovono dal museo?

Questo museo nasce con l’idea di andare all’esterno per vedere i luoghi della ceramica qui conservata: nel bosco, nella fabbrica Misciattelli, lungo tutto il paese per le fornaci. Soprattutto facciamo attività didattiche con le scuole, perché per quanto riguarda la ceramica non c’è niente di meglio che mettere le mani nell’argilla, che poi tutto da lì nasce. Il punto di vista tattile è importante. Devi fare l’esperienza di toccare l’argilla. Non puoi trasmettere agli altri un coccio se non hai mai manipolato l’argilla, è un’esperienza fondamentale.

La ceramica può rafforzare un’identità territoriale e trarne benefici per l’ indotto?

Per  valorizzare il presente devi riportare tutti alle origini.Devi far capire alle persone che se sono diventate e trasformate in un certo modo è perché avevano una tradizione caratterizzante che ha dato forma alla realtà attuale, una tradizione che ha consentito di comprarsi le terre e in qualche maniera ha prodotto un cambiamento in atto, nella società e nell’economia. Però è solo tornando all’origine delle radici che puoi far conoscere alle persone tutto questo. Del perché Vasanello, tra l’altro, si chiama Vasanello e del perché entrando nel paese tu trovi una brocca, per cui non puoi non riconoscere questo aspetto come aspetto fondante della tua vita attuale, anche se non più legata alla ceramica.

Tamara Patilli  in qualità di Direttore Scientifico Museo della Ceramica di Vasanello  interverrà sabato 23 marzo al convegno su “Vasanello e il suo territorio tra antichità e medioevo. Ricerca e valorizzazione”.L’incontro si terrà alle 16.30, presso la Chiesa della Stella in piazza della Repubblica, è organizzato dal Comune in collaborazione con la cattedra di Archeologia Medievale dell’ Università degli Studi della Tuscia di Viterbo.La partecipazione è aperta a tutti.

Uscendo dal Museo sull’uscio di una cantina un anziano abitante del luogo  ci ha raccontato che si sta costruendo pure lui un suo museo, con oggetti di vario genere da svariato tempo e tra pochissime settimane aprirà una nuova parte dedicata alla cultura contadina. Un esempio per sottolineare quanto sia importante la presenza di luoghi di cultura che contaminano e “contagiano” perché “La  sensibilità per la cultura e la storia innesca sempre meccanismi virtuosi di sviluppo umano, economico, turistico”.

 

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