Stefano Celletti e il Parco regionale Marturanum, lo sguardo sulla grandezza della natura

di Sara Grassotti

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Il Parco Marturanum, un ponte tra natura, storia, presente e passato, immerso tra piante secolari, valloni tufacei e rilevanti testimonianze archeologiche che coprono un arco temporale che va dall’età del Bronzo all’epoca romana e al medioevo.

Scoprirlo significa immergersi nella forza della natura. Lasciarsi alle spalle una pandemia ce lo ha fatto meglio comprendere e magari oggi in rientro graduale alla normalità, riteniamo un’esigenza improrogabile scoprirlo per viverlo. Ci sono mattine in cui la prima cosa che vedi ti ricorda quanta bellezza ci sia vicino a noi.

Il Parco regionale Marturanum è l’ampio polmone verde, lo scrigno di storia e natura dell’Alto Lazio. Si estende per circa 1240 ettari, istituito nel 1984, ricadente interamente nel territorio del comune di Barbarano Romano, il delizioso borgo che ne costituisce la porta d’ingresso. Con i suoi panorami incontaminati e selvaggi e le sue antiche vestigia, che si caratterizzano per la loro unicità, ha come confini i monti della Tolfa a ovest e il lago di Vico a est.

Stefano Celletti, una laurea in Scienze Forestali conseguita presso l’Università della Tuscia, 57enne nativo dell’etrusca Tarquinia (l’antica Corneto), il suo lavoro lo si inquadra come scelta professionale e di vita. Celletti è il direttore di lungo corso del Parco regionale Marturanum, una meraviglia costituita da paesaggi unici attraversati da millenni di storia e mitologia.

“Lo stupore è il sale della terra” diceva Maurits Cornelis Escher, l’artista  incisore prediletto del XX secolo che ha molto amato questi luoghi, dedicando una sua opera proprio a Barbarano Romano.

In un percorso di narrazione cerchiamo di ricalcare insieme al Direttore del Parco le impronte di questo angolo di paradiso.

Un’esperienza ultraventennale. Questo comporta che tante siano le cose che sono state fatte, in ordine di importanza quali sono le più significative?

La riorganizzazione della sentieristica e dei punti di accoglienza, delle aree di soste e del centro visite, il restauro di importanti monumenti storici, la creazione e la gestione dei musei naturalistico e archeologico, il sostanziale miglioramento dello stato di conservazione della biodiversità, che viene monitorato costantemente, la riqualificazione di importanti settori del centro storico di Barbarano Romano, l’impegno per la promozione di una economia sostenibile.

Il Piano del Parco ha dimostrato di essere un valido strumento per la conservazione dei suoi valori ambientali e paesaggistici?

Il Piano è sicuramente lo strumento gestionale più importante di un’area naturale protetta e quello del Parco Marturanum finalmente, dopo una lunga gestazione e innumerevoli vicende di ordinaria burocrazia, sta per essere adottato dal Comune di Barbarano Romano, nella sua qualità di Ente Gestore del Parco.

Barbarano Romano e il Parco Regionale Marturanum fanno parte della DMO “Etruskey”: un importante strumento di promozione turistica che intende far conoscere a tutti le bellezze e i tesori storici, artistici, archeologici, naturalistici ed enogastronomici del nostro splendido territorio. Qual è in buona sostanza il ruolo del Parco?

Il Parco, oltre a contribuire in maniera determinante alla conservazione della natura e alla tutela della biodiversità, rappresenta una solida base per la sostenibilità ecologica dello sviluppo, poiché propone e promuove attività, anche turistiche, compatibili con gli obiettivi di conservazione e di tutela della natura, dei paesaggi e del patrimonio storico-archeologico. Per incrementare il numero delle presenze turistiche, il Parco è da diversi anni impegnato in una laboriosa azione di fidelizzazione dei visitatori con la produzione di programmi di iniziative ed eventi stagionali promossi attivamente attraverso i canali social.

 

Lei è considerato un conoscitore del territorio e delle comunità che lo abitano. Gli amministratori locali e regionali vedono nel Parco un valore aggiunto per lo sviluppo sostenibile dell’area?

Oggi senz’altro gli amministratori a tutti i livelli sono sempre più consapevoli delle potenzialità culturali ed economiche dei Parchi e delle Riserve e hanno ormai definitivamente compreso che lo sviluppo del territorio non è mai antitetico alla salvaguardia del patrimonio ambientale e culturale, ma va coniugato con essa. Quindi l’area protetta non è più sentita solo come un vincolo, ma sempre più come una straordinaria opportunità.

 

Il Parco Marturanum costituisce un’area naturale protetta che ha davvero molto da offrire ai visitatori. La sinergia con i Musei contribuirà alla costruzione di un itinerario unico che rappresenti le radici e l’identità di questo territorio con un orizzonte più ampio?

Da qualche anno è stata inaugurata una vincente sinergia tra il Parco e il Comune tesa a creare e sviluppare connessioni e collegamenti tra il patrimonio ambientale e culturale e i Musei. L’obiettivo è la creazione di un prodotto turistico in termini integrati cultura-natura che sia esaustivamente rappresentativo delle radici e dell’identità di questo territorio.

Sono oltre duemila le sepolture disperse nel sistema di forre intorno a Barbarano Romano. Zone dove l’acqua, nel corso dei secoli, ha inciso dei tavolati tufacei che oggi lasciano liberi di percorrere grandi canyon ricoperti di fitta vegetazione. Le manca il suo mare?

Barbarano Romano e il suo Parco sono ormai per me una seconda casa. Amo il mare, ma le ferie estive e qualche romantica passeggiata d’inverno possono bastare…

Ultima domanda, il progetto nel cassetto che vorrebbe realizzato a breve…

Sarebbe bello che i Comuni limitrofi chiedessero di entrare a far parte dell’Area Protetta, che in tal modo diverrebbe ancora più completa e affascinante.

 

Un altro spaccato di Tuscia che conoscendola ti mette in sintonia con il luogo e l’atmosfera. Visitarlo significa immergersi nella natura ed emozionarsi. E custodire le immagini più belle nella testa e nel cuore.

 

Marturanum (parchilazio.it)

 

Parco Regionale Marturanum

panorama barbarano

Parco Regionale Marturanum1

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Maurits Cornelis Escher, Barbarano Romano – Photo Credits: web
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