Il femminicidio è la manifestazione di una disparità storica nei rapporti di forza tra
uomo e donna che ha portato al dominio dell’uomo sulle donne e alla
discriminazione contro di loro, e ha impedito un vero progresso nella condizione
della donna. Abbiamo lasciato alle spalle i tanti eventi del 25 novembre organizzati
per la giornata contro la violenza sulle donne. Ma ripartiamo dal giorno dopo e
proviamo a fare una sintesi con la presidente di “Battiti”, associazione finalizzata alla
solidarietà sociale che opera con lo scopo di elaborare, promuovere, realizzare
progetti finalizzati al contrasto della violenza di genere. Tutto il suo staff è rosa.
Stefania Giommi romana di nascita, arriva nella Tuscia a Vetralla, circa dieci anni fa,
insieme alle amiche Giulia, Marta e Ivana inizia ad impegnarsi nei vari ambiti della
società civile, impegno che si concretizza circa cinque anni dopo con la nascita di
Battiti e l’aggiunta di due nuove amiche Maria Giulia e Marcella.
A Stefania Giommi chiediamo in pieno clima natalizio di raccontarci la realtà di
Battiti e il suo impegno in un contesto divenuto sempre più difficile, in cui a ragion
del vero, ci dice, le istituzioni locali hanno sempre dato una mano. Sin dall’inizio con
la concessione di due stanze nell’ex carceri in disuso. Divenute l’attuale sede di
Battiti.
Perché l’avete chiamata “Battiti?
Il nome esce per caso….da una maglietta indossata ad una riunione preparatoria: vi
era raffigurata una grande farfalla, bella , colorata e delicata da preservare da mani
violente…ma battiti è anche una voce verbale…un invito a non mollare mai, a
combattere per le proprie idee e per il rispetto dei diritti.
L’ associazione è nata cinque anni fa con l’obiettivo di combattere la violenza di
genere, sostenere le donne vittime di violenza domestica e le loro figlie/i e
promuovere le pari opportunità e i diritti delle donne
A che punto siete?
Battiti gestisce un centro antiviolenza per donne e bambine/i vittime di violenza di
genere e domestica nel comune di Vetralla. La Casa delle donne non è né un salotto
né soltanto uno sportello di ascolto, è innanzitutto uno spazio, un luogo pubblico
abbandonato che nel maggio 2018 è stato restituito dal Comune alla cittadinanza.
Oggi lo si può definire un punto strategico per assicurare a tutte le donne che ne
facciano richiesta un giusto sostegno.
Esiste quindi un’ unica sede?
Unica a Vetralla ma operante in tutta la provincia di Viterbo. Proprio Vetralla il
luogo toccato dall’efferato omicidio di Matias, da parte del padre che vede una
comunità ancora sotto shock.
Che tipo di aiuto trova una donna che si rivolge presso il vostro centro?
L’aiuto che noi offriamo parte in primo luogo dall’ascolto. La donna che ha subito
violenza, in qualsiasi forma essa venga declinata, da quella fisica a quella psicologica,
da quella economica a quella lavorativa, ha bisogno di essere creduta, sempre. Noi
questo lo facciamo, ma forniamo anche assistenza legale, medica, psicologica ove
sia necessario, fino ad arrivare alla ricerca di forme di sostegno economico laddove
la donna non abbia già un proprio lavoro.
Date anche supporto pedagogico ai figli delle donne vittime di violenza?
Per quello entra per competenza il tribunale dei minori…sono loro che dispongono
per i minori.
Qual è il messaggio forte da dare alle donne vittime di violenza fisica e psicologica?
Che non sono donne colpevoli di nulla, se non di aver amato la persona sbagliata.
Vorrei dire loro che se vogliono possono uscire dalla spirale della violenza.
Sicuramente non è facile, ma si può con l’aiuto che ogni CAV mette a disposizione.
Nessuno fa miracoli, le donne si salvano da sole, noi le aiutiamo solamente…
Quali sono i casi emblematici ?
Potrei elencare decine di casi in cui donne impaurite e spaesate si sono trasformate
in giovani guerriere pronte ad affrontare i problemi del quotidiano, donne che
hanno ripreso in mano il loro futuro e quello dei propri figli. Questa è la loro vittoria
e per noi tanta soddisfazione…ma sono i casi in cui non siamo riuscite ad arrivare
che rimangono impressi…quelli in cui la donna non trova la forza per liberarsi, quelli
in cui neppure pensa di poter chiedere aiuto….e il caso del piccolo Matias è una
ferita che ancora sanguina. Così vicini e così lontani…la donna non sapeva di noi
forse, noi sicuramente non sapevamo di lei…
Come si sviluppa il percorso di una donna che si rivolge a Battiti?
L’associazione sostiene le donne vittime di violenza in un percorso di relazione e
conoscenza che supporta e favorisce l’autodeterminazione, l’empowerment e la
libertà delle donne. Partiamo dall’ascolto, le aiutiamo ad uscire dall’angolo in cui le
hanno chiuse. Suggeriamo le figure che possano aiutarle, dalle forze dell’ordine
passando per i servizi sociali, dalle avvocate ai medici se necessari.
Come è funzionale il vostro ufficio legale all’associazione?
L’associazione si avvale della collaborazione di due preparate avvocatesse, Maria
Grazia Carnevale e Arianna Dilio che supporta le donne vittime di violenza, e fa parte
di una rete consolidata con istituzioni, enti pubblici e privati (Ospedale di Viterbo,
Tribunale di Viterbo, Polizia, Servizi Sociali) le nostre avvocate sono veramente brave, preparate e Stakanoviste. Il servizio è abbastanza conosciuto.
Qual è il tipo di comunicazione che avvicina al vostro Centro?
Il nostro centro è abbastanza conosciuto, il passaparola è fondamentale, senza
contare che sia da Belcolle che da numerose caserme dei carabinieri oltre che da
diversi comuni, arrivano chiamate ai nostri numeri disponibili H24
Con quali iniziative sostenete le attività?
Battiti sostiene le sue attività attraverso la partecipazione a gare pubbliche e
crowdfunding, ma è anche piena di iniziative creative e simpatiche come il Sant’Ivo-Il
Sanremo degli avvocati, in cui gli avvocati e le avvocatesse sono saliti sul palco e
hanno cantato per sostenerci.Noi ci siamo sempre basate sulle nostre forze, il tesseramento e le libere donazioni hanno costituito per molto tempo la nostra unica forma di reddito…poi abbiamoiniziato a partecipare a diversi bandi e un paio ce li siamo aggiudicati.
Il Sant’Ivo in particolare si è rivelato una bellissima sorpresa…
Una manifestazione che noi non conoscevamo, ma di cui fa parte la nostra Arianna
Dilio che ha perorato la nostra causa…e con nostra grande gioia siamo risultate
meritevoli della loro raccolta di beneficenza…mi lasci dire uno spettacolo nello
spettacolo
Qual’è l’urgenza di oggi per poter operare ancora meglio?
Al momento abbiamo bisogno di volontari che vogliano collaborare con noi…che
vogliano dedicare un po’ del loro tempo alle donne e ai tanti problemi che girano
intorno a questo universo…che abbiano voglia di formarsi
Come vengono formati i volontari?
Lo facciamo costantemente con Differenza Donna, un colosso nel mondo del
contrasto alla violenza di genere…poi sicuramente abbiamo bisogno che chi di
dovere guardi con altri occhi i problemi della violenza sulle donne, non siamo in
emergenza, un femminicidio ogni 3 giorni certifica la strutturalità del problema.
Un impegno quello di Battiti a fianco delle donne vittime di maltrattamenti proteso h24.
E la presidente Stefania Giommi nell’accomiatarci da lei lancia un appello alle
donne: “Denunciate sempre, chiedete aiuto, dalla violenza si può uscire”.
Il 1522 è il numero da chiamare, è un servizio pubblico promosso dalla Presidenza
del Consiglio dei Ministri – Dipartimento per le Pari Opportunità. È gratuito e attivo
h 24 aiuterà a trovare il centro più vicino.
Ma è indispensabile una chiarezza, la Scuola è la seconda più importante agenzia
educativa dopo la Famiglia, ma con l’importante differenza, rispetto a quest’ultima,
la Scuola ha il compito di integrare e/o sopperire alle lacune educative delle
Famiglie.
La Scuola deve essere “una palestra” di parità tra i sessi, e di educazione al
contrasto contro la violenza di genere e di tutte le forme di discriminazione.
“Resta ancora molta strada da fare, ha dichiarato lo scorso 25 novembre il
presidente Mattarella – ma occorre continuare ad operare, individualmente e con
azioni collettive, perché eliminare la violenza sulle donne è un obiettivo essenziale
per il nostro vivere in comune”.
Battiti è in prima linea con e per tutte le donne. Ogni giorno.