Natura vicina e lontana. Il prof. Giulio Ferroni alla Biblioteca invita a vivere il presente per salvaguardare il futuro

Giulio Ferroni professore emerito della Sapienza ha presentato venerdì 6 dicembre, pomeriggio a “La Biblioteca incontra” il suo nuovo libro – “Natura vicina e lontana. Umanesimo e ambiente dagli antichi greci all’intelligenza artificiale” (La nave di Teseo) in dialogo con Antonello Ricci.

Un racconto che su riflessioni profonde ha saputo esporre il senso dei limiti dell’umano con il dono di un linguaggio semplice e forbito nell’esposizione al folto pubblico presente alla Cittadella della Cultura viterbese un interpretativo letterario racchiuso in 384 pagine che ne fanno un libro solido e scottante, che serve leggere, soprattutto di questi tempi.

Nel presentare l’incontro Massimo Giacci ritrova il suo prof. Ferroni  docente alla Sapienza. ”Una sorta di capsula di tempo che unisce passato e presente e fa ritrovare studenti, includendo anche lo stesso Ricci e docente”. Il commissario Pelliccia in apertura ricorda lo psichiatra Eugenio Borgna un amico della Biblioteca, scomparso recentemente, una persona gentile che aveva al centro della esplorazione della mente l’ascolto.

Antonello Ricci eccellente moderatore definisce il libro di Ferroni un libro potente, poderoso, una cavalcata straordinaria che interroga la letteratura attraverso concetti chiari che rivendica l’autorità della storia attraverso le voci dei grandi, riportandola alla nostra vita quotidiana su questioni di potente e drammatica attualità, ed ecco il collegarsi alla natura, con una lezione che ci porta alle urgenze del nostro presente. “In fondo- interviene Ferroni- la storia umana si è svolta tutta dentro la natura. “E sempre più mi rendo conto  delle voci che si sono inseguite con allarme precoce e si incrociano tra passato e presente”.

Le parole chiave nell’analisi di Ricci iniziano da  “Umanismo” una concezione di storia di infinite possibilità di coniugazione, arrivando fino a noi è stato la scoperta dell’umano e della civiltà di cui l’uomo è protagonista

Natura vicina e lontana. Dice Ferroni: “Ho scoperto Helmuth Plessner  un antropologo filosofo tedesco, che parla di eccentricità, di posizionalità eccentrica della natura, che agisce sempre su materia estratta dal mondo naturale. Oggi ce ne siamo però staccati. Siamo tutti nella stessa barca ma non se ne esce” . Ed è così che lo scrittore torna alla latteratura di tutti i tempi in rapporto al nostro essere nei luoghi, che ci aiuta a sapere di come erano i luoghi nel passato per salvaguardarne il futuro. L’ultima parte tocca l’assoluto digitale, uno dei nodi che si collega ai problemi ecologici ambientali. “Siamo Natura” dice Antonello Ricci ma spesso ce ne dimentichiamo. Siamo tutti determinati dallo sviluppo sociale e bellico.Ma la ragione illuministica continua ad animare ogni esperienza di libertà e di autenticità, ogni forma di resistenza umana e culturale, ogni apertura verso la possibilità di una vita migliore, giusta e, se possibile, felice.

@foto di miriam giacci

La registrazione dell’incontro è disponibile sul canale YouTube:

https://www.youtube.com/watch?v=UbK4deZTy2Q

 

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