Luigi Bussotti in arte Adultmatters , la sua una strada con a entrambi i lati la musica

È una uggiosa mattina di dicembre. Tira una tramontana gelida e Luigi Bussotti è seduto davanti a me, avvolto dalla sua barba lunga e il suo berretto in velluto, con gli occhi limpidi e attenti.

Luigi Bussotti, in arte Adultmatters, classe 1992, viterbese e studente all’Università della Tuscia, è un musicista e cantante. I suoi pezzi sono rigorosamente in inglese, cantati sia in acustico che in full band. Il suo stile semplice e scarno, intimistico, segue un certo gusto indie americano. Alle soglie dell’uscita del suo secondo album, ha deciso di raccontarsi a Tusciaup.

Il tuo primo album è del 2017 e si intitola “Endings” di All my teenage fellings. Come nasce?
L’album nasce un po’ per caso. Registravo le mie canzoni sul cellulare, era il mio modo di esprimermi e mi veniva naturale. Poi da cosa nasce cosa, sono stato notato tramite i social. Così i pezzi sono usciti dalla mia cameretta per essere impressi su cassetta dall’etichetta modenese Nervi Cani. Le canzoni comunque si possono ascoltare anche in streaming al link https://nervicani.bandcamp.com/track/memories

Più che un “ending” un vero e proprio “beginning”
Assolutamente. Da lì è iniziato il mio tour in giro per l’Italia, da Caserta a Modena, in locali e festival importanti. A  Formigine (Modena) ho partecipato al Festival Moninga. Ho cantanto sia in acustico che in full band. La prima volta che sono salito sul palco è stata un’emozione indescrivibile. Mi sentivo il piccolo ragazzo di provincia che arriva in città. Ma poi mi sono ambientato subito. La scarica di adrenalina è troppo forte, non ti fa sentire più niente. Poi mi sono fermato un paio d’anni per ricaricare le pile. Ora sono di nuovo pronto con il nuovo progetto Adultmatters.

Poi sei passato dai “Teenage feelings” agli “Adultmatters”. Come mai questo cambiamento?

All my teenage feelings è stato il mio primo progetto musicale. Il passaggio ad Adultmatters è stato naturale. Sono cresciuto e ora affronto altre tematiche. L’album che ho in cantiere sarà più armonioso rispetto al primo.

Il nuovo album, a differenza del primo, sarà prodotto a Viterbo…
Sì, a volte succede che ti notino prima al di fuori e solo dopo a casa tua. Nel mio caso è andato tutto velocemente. Ho conosciuto Stefano Frateiacci di Auden, ha apprezzato il mio stile e abbiamo iniziato a registrare. Sull’album non posso svelare molto altro, se non il fatto che sarà un disco pieno di sorprese, più aperto musicalmente e più maturo rispetto al primo. Meno acustico e più elettrico.

Ma quindi, qual è lo stile di Adultmatters?
Premetto che io sono un autodidatta. Ascolto musica dalla mattina alla sera, e guardo molto alla scuola americana. Infatti scrivo esclusivamente in inglese. Il mio stile aderisce al genere Indie-rock anni ’90. I miei miti sono Pavement, Built to spill, Elliot Smith. Parlo di solitudine, imperfezione, intimità, immagine.

Che rapporto hai con la musica?
La musica per me è tutto. È il mio sogno, è la mia esigenza. Anche se non mi ascoltasse nessuno continuerei comunque a scrivere musica per tutta la vita. Se immagino la mia esistenza vedo una strada con a entrambi i lati la musica.

Potete ascoltare Luigi su Sound Cloud e Band camp.

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