Direttrice artistica e coreografa stabile presso TWAIN – Centro Produzione Danza, il suo nome si lega agli spettacoli di danza in allestimento soprattutto nella Tuscia nella magnifica Tuscania, in cui Loredana Parrella (nella foto) è coreografa e direttrice artistica solitamente al Supercinema e allo Spazio Fani. Abbiamo ancora in mente lo spettacolo del 19 luglio all’imbrunire per la Rassegna Tramonti all’interno della Stagione di Twain Centro Produzione Danza nel suggestivo spazio dei Giardini Ex Tempio Santa Croce di Tuscania in cui è andato in scena “THREAD”, creazione della coreografa australiana Susan Kempster per una produzione Borderlinedanza. L’internazionalizzazione ricalca la scena delle sue opere, che sa riportare in modo libero e godibile nei teatri esclusivi dei piccoli e autentici borghi, un modo di accompagnare arte e conoscenza anche nei luoghi dove normalmente non è possibile accedere agli stimoli artistici che la grande città offre.
La rincorriamo in questa torrida estate, riusciamo a parlarle nel momento in cui è ferma su un’isola per una pausa, cerchiamo di comprendere meglio come lei, romana di nascita, scopre la Tuscia.
“Sì, sono romana di nascita. Dopo aver frequentato l’Accademia Nazionale di danza a Roma per i primi 7 anni di formazione mi sono trasferita a Parigi dove ho completato la mia formazione professionale con il maestro Dan Moisev che mi ha mostrato nuovi orizzonti e trasmesso una tecnica sulla quale ho fondato tutto il mio lavoro”.
Riprendiamo dall’inizio…
La mia carriera come interprete inizia negli anni ’80 principalmente in Belgio (Ballet Royal de Wallonie, al Théâtre des Beaux Arts di Charleroi e all’Opéra de Liège). Il Belgio mi ha aperto la strada al physical dance theatre che è stato determinante per tutto il mio lavoro. Sono tornata in Italia dopo qualche anno e ho lavorato principalmente in Teatri stabili (Teatro alla Scala di Milano, Teatro Comunale di Firenze, Teatro Petruzzelli di Bari, Teatro Regio di Torino) con registi e coreografi come Micha Van Hoeche, Luca Ronconi, A.Konchalovsky, Pier’Alli, Liliana Cavani, Ugo Chiti, Jerome Savari, Dino Desiata, Robert Fortune, Roberto De Simone, Giancarlo Cobelli e per il cinema da Michele Soavi e da Sergio Sollima.
All’inizio fu la danza, quando segue il percorso di autrice?
Negli anni ’90 inizia il mio percorso da autrice (coreografa e regista) in Teatri come Teatro Comunale di Modena, Teatro San Carlo di Napoli, Festival Mozart La Coruña (Spagna), Birmingham Touring Opera 2000 (Inghilterra), Opera Zuid di Maastricht (Paesi Bassi), Maggio Fiorentino, Teatro Stabile di Torino, Teatro dell’Opera di Roma, Teatro Carlo Felice di Genova, accanto a importanti nomi del teatro come Jean Kalman, Eike Gramss, Mauro Avogadro, Franco Ripa di Meana, Bruce Myers. Nel 1997 ho incontrato Silvana Barbarini, in quegli anni gestiva il Supercinema a Tuscania e mi ha invitata per una residenza artistica di circa dieci giorni. E’ stato in quel periodo che ho capito che un giorno sarei tornata per restare.
Perché Tuscania si raffigura come location prevalente?
Perché ci sono le sedi giuste per le nostre attività. L’attività di Twain Centro di Produzione e di Residenza ha molte necessità, abbiamo bisogno di differenti spazi di lavoro adatti alla programmazione a alla produzione del contemporaneo come il Supercinema, di altri più convenzionali come il Teatro il Rivellino per programmazione di spettacoli di teatro e danza ragazzi, spazi performativi come ex Tempio Santa Croce, Spazi estivi all’aperto come l’Anfiteatro Parco Torre di Lavello per eventi più spettacolari che coinvolgano l’intera cittadinanza.
Tuscania è oggi identificata come luogo di artisti e di viaggiatori?
Sì, Tuscania è un luogo dove approdano molti viaggiatori e alcuni di questi nel tempo si trasferiscono per viverci. La commistione tra cittadini originari di queste terre e nuovi abitanti dona una grande ricchezza. Il nostro pubblico è molto curioso, attento all’innovazione ma anche legato alle tradizioni. Una commistione vincente che apre molte strade alla creatività.
Vivere lo spazio pubblico, immaginando e rigenerando i luoghi con forme e linguaggi d’innovazione e di contemporaneità è una “azione metabolizzatrice”sui giovani?
Cito una frase di Guillermo Arriaga: “un’arte chiusa in una bolla, senza contaminazione, senza rischi, che non si avvicini ai margini della società, è un arte sdentata”. L’esplorazione dei linguaggi e delle tradizioni mi permette di attraversare le debolezze e la forza di un territorio. La realizzazione di incontri tra culture e storie diverse ci permette di creare “nuovi pubblici” che apportano consapevolezza all’intera comunità. La cultura più di ogni altra cosa apre le menti e mette in moto meccanismi virtuosi che apportano ricchezza di idee, consapevolezza e capacità di scelta.
C’è anche impegno civile nei suoi spettacoli. Pensiamo ad alcune rappresentazioni come “Lei e Tancredi”, Romanza, Era mio Padre, Juliette, Robin Hood nei quali l’impegno politico è l’asse portante della drammaturgia.
Appartengo a una generazione che ha partecipato attivamente alla vita politica del proprio Paese, non riesco a vedere la realtà con distacco e indifferenza. Tutto ciò che mi circonda è parte delle mie narrazioni. La vita con tutte le sue sfaccettature, gli avvenimenti, i luoghi che abito e le terre che ho attraversato. Ho sempre cercato in ogni corpo l’essenza del corpo politico ciò che spinge il pensiero all’azione e mai il contrario.
Dalla danza a un percorso multiforme verso arti performative contemporanee
La danza è il primo strumento appreso nei primi anni di formazione, negli anni del perfezionamento ho intrapreso un percorso completo attraversando il teatro e successivamente la lirica e il cinema. La mia formazione e la mia carriera da interprete si sono nutrite di questi differenti linguaggi attraversandoli sempre in maniera approfondita e professionale. Questo mi ha permesso di disporre di molteplici strumenti.
Il lavoro che negli anni abbiamo portato avanti con Twain è sempre rivolto a un pubblico misto: abbiamo intrapreso un percorso al contrario cioè portare la cultura dello spettacolo dal vivo nelle strade, nelle piazze, nei luoghi del quotidiano per stimolare la curiosità nelle persone che incontriamo e che un giorno possono scegliere di venire a teatro.
Siamo in piena estate, quando la vedremo nella Tuscia?
Dopo il successo delle scorse edizioni, torneremo con il Festival direzioniAltre – ad oggi divenuto un Festival itinerante partito da Roma (1 – 4 agosto), poi Viterbo (dal 15 al 17 agosto) e infine torneremo a Tuscania (dal 22 al 25 agosto). Un festival multidisciplinare all’insegna delle arti performative, saranno tanti gli appuntamenti in cui sperimenteremo nuove modalità di ricerca e di incontro tra artisti e spettatori.
In quali luoghi vi esibirete a Viterbo e a Tuscania?
A Viterbo in piazzale dei Priori. A Tuscania all’interno del borgo antico, in cui si può respirare ancora un’atmosfera medievale di rara fascinazione, si animerà la kermesse: il Giardino Santa Croce e l’Anfiteatro Parco Torre di Lavello saranno le magnifiche location che ospiteranno gli spettacoli in programmazione, insieme agli spazi teatrali del Supercinema e dell’Ex Tempio Santa Croce. Tra le molte partecipazioni, si annoverano compagnie di punta del panorama nazionale come: Balletto Civile, C&C Company, Tamburi Taiko di Rita Superbi, Giovanni Insaudo, Fabbrica C, Simone Romanò, Soichi Ichikawa e Michele Cianfoni, Twain physical dance theatre.
Il programma prevede inoltre autori di nuova generazione i sei finalisti del Premio direzioniAltre 2024
Anche per quest’anno, il 25 agosto alle ore 21:30, presso il Supercinema di Tuscania si svolgerà l’attesa finale della VIII edizione del Premio Twain direzioniAltre, con sostegno alla produzione, residenza artistica e circuitazione per Artisti/e Under35. I progetti dei sei finalisti verranno valutati da una commissione di esperti che decreterà il vincitore la sera del 25 agosto in presenza del pubblico.
Ha ripetuto spesso che Tuscania ha un’energia incredibile legata a una grande bellezza. Cosa le piace di più?
Mi piace scoprire la storia dei luoghi che abito, ritengo che la cultura, la storia ma soprattutto il coraggio di affrontare nuove avventure siano il motore della vita e di conseguenza il motore dell’arte. Per svolgere bene il nostro lavoro abbiamo bisogno di continuo nutrimento e Tuscania è il luogo giusto per tutto questo, il luogo nel quale si respira in ogni angolo qualcosa che appartiene ad un passato ricco e stimolante che mi permette di sviluppare idee e realizzare nuove opere che vanno a alimentare il nostro progetto.
Twain è il progetto che meglio di ogni altro testimonia la sua partecipazione appassionata in stretta connessione tra arte e vita?
E’ una Casa in grado di accogliere ogni anno un centinaio tra artisti, tecnici, e operatori dello spettacolo oltre a un pubblico di alcune migliaia di cittadini di qualsiasi età. Un luogo dove lavorare in serenità e professionalità, dove artisti e comunità trovano il loro nutrimento l’uno nell’altro. Il nostro focus è fortificare le potenzialità del Centro culturale con l’impegno di creare dialoghi virtuosi tra qualità artistica e comunità di riferimento.
Foto: spettacolo Juliette, trasposizione in chiave moderna di Romeo e Giulietta




























