Nel dialetto siciliano leggiu significa lieve, piano, ma può anche essere la prima persona singolare del presente del verbo leggere, io leggiu. L’ambivalenza dei significati era perfetta. È uno dei passaggi – e prima ancora una delle riflessioni sul progetto – del libro di Filippo Nicosia, protagonista trentenne di un’avventura editoriale dal sapore romantico. L’amore dichiarato è quello verso i libri – e non verso il mondo editoriale, cui l’autore, da precario come tanti, appartiene –, il loro valore, e l’importanza della loro diffusione come antidoto alla noia e alla superficialità. L’idea, tanto spregiudicata quanto poco “ingombrante”, è stata realizzata nell’arco di pochi mesi.
Acquistato a Roma un furgoncino un po’ sgarrupato, Filippo ha messo in moto prima del mezzo i suoi contatti interpersonali, persone impegnate a vario titolo e con alterne fortune nel mondo dell’editoria libraria. Ha chiesto una mano a loro per far conoscere il progetto, dal titolo Pianissimo, un viaggio estivo di un mese nella sua Sicilia a bordo di un furgone carico di libri. Ha selezionato solo testi di qualità di piccole e medie case editrici. Si è circondato di giovani idealisti come lui e ha tracciato le tappe di un tour lungo paesi dove spesso il libro è visto ancora come un oggetto misterioso e lontano.
In questo racconto del viaggio – poi replicato in inverno – Filippo Nicosia narra anche della sua sorpresa nello scoprire piccole realtà siciliane, che tra mille difficoltà promuovono iniziative culturali e mostrano una passione genuina per la lettura. Al di là dei risultati economici dell’impresa – non trascurabili, visto le vendite dei libri alla fine dei reading organizzati –, ciò che emerge fortemente è la capacità di mettersi in gioco e di riscoprire forme di autoimprenditorialità proprio a partire dai luoghi fisici, dalla strada.
Questa la storia del libro. Per chi volesse poi sapere come è andata a finire la storia personale di Filippo, libraio itinerante, e di Pianissimo, c’è il sito www.pianissimolibrisullastrada.it.
Stare nel mondo dell’editoria, sempre fra le persone che fanno libri, che ne parlano, che ne scrivono mi aveva disattivato la sensibilità alle storie e alla lettura. Avevo dato per scontato di poter vivere contando solo su quel mondo, e invece se a qualcosa servono i libri è ad aprirne altri di mondi, anziché a rinchiudersi dentro il proprio.
Queste cose le ho pensate sdraiato nel letto prima di abbandonarmi al sonno e non le ho dette a Giuseppe, il giorno dopo, quando mi ha accompagnato all’uscita del paese.
Sulla strada ho ripensato a come ci si sente quando si lascia un luogo famigliare, ci si sente gelosi e in cuor proprio certi di tornare. È un pensiero breve perché la strada comincia di nuovo a farsi ostica e la schiena a fare male.
Filippo Nicosia, Pianissimo. Libri sulla strada, Terre di mezzo, 2014, 13.50 euro
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