Le origini viterbesi della Statua della Libertà

Emblema della conquistata indipendenza è la Statua della Libertà americana. Il 4 luglio del 1776 segna il giorno in cui viene sancita la Dichiarazione d’Indipendenza degli Stati Uniti. Inaugurata nel 1886, fu donata agli Stati Uniti dai francesi; fu realizzata, infatti, dai francesi Frédéric Auguste Bartholdi e Gustave Eiffel. Sontuosa, coi suoi 93 metri di altezza (compreso il basamento), domina tutta la baia di Manhattan a New York ed è visibile persino da 40 chilometri di distanza.

Forse non molti sanno, però, che il disegno ha anche origini per così dire italiane e viterbesi nello specifico. Il modello da cui è presumibilmente nata la Statua della Libertà è, infatti, quello della Libertà della Poesia – seppur rivisitato ovviamente – realizzata qualche anno prima dello scultore di origini viterbesi Pio Fedi. L’artista l’avrebbe mostrata pubblicamente per la prima volta nel 1883, ma in precedenza vi fu l’incontro ‘galeotto’ con Bartholdi. Fedi nacque nel 1815 a Viterbo, ma già a partire dal 1871 si trasferì definitivamente a Firenze. Ed è qui che, proprio intorno al 1870, giunse lo scultore francese, che conobbe l’artista italiano e rimase colpito dal bozzetto della statua della Libertà della Poesia. Ad avvalorare tale ipotesi, tra le tante conferme, arriva il fatto che la Libertà della Poesia sarebbe stata inserita all’interno del monumento funebre per il tragediografo di Giovanni Battista Niccolini, nella basilica di Santa Croce a Firenze, cantata persino da Ugo Foscolo nei Sepolcri. Giunta alla notorietà, sarebbe stato facile per il francese venirne a conoscenza.

Così Bartholdi l’avrebbe ripresa per la ‘sua’ Statua della Libertà, con le opportune varianti, ovviamente a partire dalle dimensioni differenti in relazione al sito di destinazione: quattro metri per quella italiana, contro i 93 di quella americana; poi quest’ultima ha una corona a sette punte, in luogo di otto, che rappresentano i sette mari o i sette continenti, come si era pensato inizialmente; un libro sulla mano sinistra con la data dell’indipendenza americana (4 luglio 1776), invece della ghirlanda d’alloro (simbolo dell’arte poetica); e, sulla destra, la fiaccola della libertà, simboleggiata nell’altra statua dalla catena spezzata (delle costrizioni, dei pregiudizi).
 
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