La Società di Mutuo Soccorso di Montefiascone dona un kit di strumenti chirurgici all’unità operativa di Neurochirurgia del Santa Rosa

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La Società di Mutuo Soccorso di Montefiascone ha donato un kit di strumenti chirurgici alla unità operativa di Neurochirurgia. La strumentazione verrà utilizzata per eseguire interventi microchirurgici a livello della colonna vertebrale. L’obiettivo della onlus del colle è puntare su un kit di strumenti chirurgici a supporto del team che opera presso l’ospedale Santa Rosa. Nello specifico, la strumentazione comprende un divaricatore per eseguire interventi microchirurgici a livello della colonna vertebrale. La donazione è stata ufficializzata in un incontro che si è svolto presso la Cittadella della Salute di Viterbo, alla presenza del direttore generale della Asl di Viterbo, Egisto Bianconi, del direttore della Neurochirurgia, Daniele Marruzzo, e del presidente dell’associazione falisca, Alberto Marchetti, accompagnato dal consiglio direttivo. “Con il divaricatore che ci è stato messo a disposizione – commenta Daniele Marruzzo – sarà possibile eseguire interventi con tecnica microchirurgica, quali l’asportazione delle ernie discali, il trattamento della stenosi del canale vertebrale, ed eseguire interventi di artrodesi, decompressioni midollari e radicolari, minimizzando la traumaticità e preservando la funzionalità dei tessuti muscolo-legamentosi della colonna vertebrale. Tutto questo contribuirà a ridurre le complicazioni e migliorerà l’outcome del paziente. Con la strumentazione donata sarà possibile limitare ulteriormente i tempi di recupero dall’intervento preservando al massimo la mobilità della colonna vertebrale. Ciò darà la possibilità al paziente di recuperare velocemente la funzionalità della colonna anche riprendendo in tempi brevi l’attività sportiva”. Nel corso dell’incontro, il direttore generale della Asl di Viterbo, Egisto Bianconi, ha ringraziato l’associazione di Montefiascone per la generosità dimostrata: “Gesti concreti come questo – ha detto – rappresentano un esempio prezioso di vicinanza tra territorio e sistema sanitario. Strumenti di alta qualità, come il divaricatore, ci permettono di migliorare il livello dell’assistenza e la capacità di presa in carico dei bisogni di salute dei pazienti”.

 

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