Riceviamo e pubblichiamo il Comunicato stampa di Associazione italiana medici per l’ambiente – Isde di Viterbo in merito a: ” Parametri fondamentali e loro modalità di verifica per la qualità delle acque destinate ad uso irriguo su colture alimentari, secondo il comma 4-bis dell’articolo 166 del Dlgs 152/2006″.
Al Miniistro dell’Ambiente
al Ministro della Salute
al Ministro delle Politiche agricole alimentari e forestali
al Presidente della Regione Lazio
al Direttore generale dell’Arpa Lazio
al Prefetto di Viterbo
e per opportuna conoscenza:
al Commissario all’Ambiente dell’Unione Europea
al Direttore generale dell’Istituto superiore di sanità
al Presidente dell’Istituto Superiore di sanità
al Garante del Servizio idrico integrato della Regione Lazio
all’Assessore all’Ambiente della Provincia di Viterbo
all’Assessore all’Ambiente della Regione Lazio
all’Assessore alla Sanità della Regione Lazio
al Servizio fitosanitario della Regione Lazio
al Direttore generale della Asl di Viterbo
al Direttore sanitario della Asl di Viterbo
al Dipartimento di prevenzione – Servizio igiene e sanità pubblica della Asl di Viterbo
al Servizio veterinario della Asl di Viterbo
all’Arpa Lazio – sezione di Viterbo
ai Consiglieri della Regione Lazio
al Presidente della Commissione Ambiente del Senato
al Presidente della Commissione Igiene e sanità del Senato
al Presidente della Commissione Agricoltura e produzione agroalimentare del Senato
al Presidente della Commissione Ambiente della Camera dei Deputati
al Presidente della Commissione Affari sociali della Camera dei Deputati
al Presidente della Talete s.p.a.
ai responsabili dell’Ato 1 – Lazio
Oggetto : parametri fondamentali e loro modalità di verifica per la qualità delle acque destinate ad uso irriguo su colture alimentari, secondo il comma 4-bis dell’articolo 166 del Dlgs 152/2006.
Egregi signori,
il comma 4-bis dell’articolo 166 del Dlgs 152/2006, introdotto dalla Legge 6/2014, ha disposto che siano definiti i parametri fondamentali di qualità per le acque destinate ad uso irriguo su colture alimentari e le relative modalità per la loro verifica.
Alla luce di quanto disposto dal comma su richiamato, in considerazione delle problematiche di diffuso inquinamento delle acque italiane, si veda anche il rapporto dell’Ispra -Istituto Superiore per la Protezione e la Ricerca Ambientale (https://www.isprambiente.gov.it/files2020/pubblicazioni/rapporti/rapporto_334_2020.pdf)
e in considerazione, in particolare nell’Alto Lazio, anche delle problematiche ambientali e sanitarie determinate dalla contaminazioni da arsenico e fluoro delle acque, del noto degrado delle acque del lago di Vico, e quindi della possibile contaminazione delle colture e in successione della intera catena alimentare, si torna a chiedere di conoscere nel dettaglio gli specifici parametri di riferimento per la definizione di idoneità delle acque ad uso irriguo, le modalità e tempi di campionamento ed analisi delle stesse, le Istituzioni e gli Enti preposti all’adempimento di quanto previsto dalla legge e i risultati degli esami già eseguiti relativamente alle acque destinate ad uso irriguo nella Regione Lazio.
In attesa di un cortese riscontro alle questioni in oggetto, si inviano distinti saluti,
dottoressa Antonella Litta
Associazione italiana medici per l’ambiente – Isde
(International Society of Doctors for the Environment – Italia)
Viterbo, 21 settembre 2021