Il Sindaco che vorrei di Maria Teresa Muratore

Di Maria Teresa Muratore

“Il sindaco che vorrei a Viterbo”. Ecco le caratteristiche, le qualità e capacità che dovrebbe avere il futuro primo cittadino secondo la scrittrice Maria Teresa Muratore rivolgendosi ai suoi concittadini.

Il Sindaco che vorrei.

Cari Viterbesi,

tra un po’ dovremo eleggere un nuovo sindaco, per non trovarci nei grovigli più o meno improvvisati di cui stanno dando spettacolo i nostri (sic) rappresentanti parlamentari, perché non iniziamo a pensarci? Non cerchiamo di delineare una figura ideale?

Il Sindaco che vorrei dovrebbe avere una sola caratteristica : amare Viterbo.

Non importa che sia di destra o di sinistra e  non dovrebbe candidarsi all’elezione per una ambizione personale di apparenza e lustro, anzi dovrebbe essere umile nel rivestire il suo mandato che dovrebbe sentire coma una “missione”. Dovrebbe essere fermo nel mettere in pratica delle azioni che giovano alla città se, in tutta onestà,  queste sono quelle “giuste” senza preoccuparsi di non favorire degli amici o dei compagni di partito, dovrebbe essere indipendente e libero nelle sue scelte, ascoltare sia la maggioranza che le opposizioni, cercando di guidare una amministrazione armonica. Essere onesto, moderno, lungimirante. Possibilmente colto. Naturalmente parlo di Sindaco al maschile usando il genere come generico non necessariamente come genere maschile.

Soprattutto vorrei un Sindaco che si prendesse cura della sua città, la tenesse pulita e ordinata, sembra poco ma un’immagine di sciatteria allontana i turisti e gli abitanti, e dalla sciatteria al degrado il passo è piccolo. Attualmente Viterbo sembra abbandonata. Eppure non ci vorrebbe tanto a far togliere tutte le erbacce, non solo dalle aiuole ma anche dai muri e dai marciapiedi e non solo quelli del centro  storico ma anche fuori le mura, e dalle mura si potrebbe anche togliere la parietaria con l’occasione. Quando si va in altre città d’arte si apprezza tutto di più, perché sono curate, con attenzione, con amore direi, e si respira l’amore che gli abitanti hanno per lei, e i monumenti risaltano, come soprammobili preziosi su un bel tavolo lucidato, ma se sul tavolo ci sono ammucchiati fogli, libri, la busta della spesa appoggiata mezza aperta, un bicchiere vuoto, una tazzina sporca chi può accorgersi in mezzo a tanto disordine di un raro pezzo di cristallo o di una pregiata porcellana antica? Un tavolo così disordinato e impolverato pare Viterbo, una città che certe volte sembra viva in automobile a giudicare dalle file di macchine che serpenteggiano da porta Faul in su e su via Garbini o sulla Teverina.

E poi, come mai, cari Viterbesi, tutte le iniziative culturali che si sono delineate negli anni si sono perse per strada? Penso ad eventi che erano partiti alla grande, con grande successo e poi…il Carnevale, una grande stagione teatrale, Antiquaria, il Festival Barocco, una fiera dell’hobbistica, Caffeina, Caffeina Christmas Village, ecc. Il Sindaco, sostenuto dalla cittadinanza, dovrebbe anche sostenere e rivitalizzare la Cultura in questa città, che è parecchio addormentata. E siccome alla favole non crede più nessuno, Viterbo dovrebbe cercare di svegliarsi da sola senza aspettare il bacio del principe azzurro come la bella addormentata. E tutti i cittadini dovrebbero sentirsi uniti nel voler tirare su le sorti di questa città, dovremmo noi amarla per primi e prendercene cura, non utilizzarla senza darle niente in cambio, e dovremmo estirpare le invidie e le gelosie e le intolleranze di pari passo all’estirpazione delle erbacce. Quelli che vengono da fuori parlano abbastanza male di noi Viterbesi dicendo che siamo apatici, scostanti, poco accoglienti anzi chiusi del tutto, alle novità e agli “stranieri”, a me dispiace molto anche perché mi pare che questi nuovi abitanti poi si adagiano a questo modo di essere e si comportano uguale.

Via sforziamoci di essere positivi, e speriamo che ci sia qualcuno che voglia imbarcarsi, armato di buoni sentimenti, a immolarsi per la causa e sostenere questa città, se la ama, sarà da lei riamato e sostenuto dai cittadini che forse potranno vivere una nuova primavera.

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