Il prof. Giulio Maira un habituè della Biblioteca mette in campo cuore e coraggio

Venerdì 26 aprile il prof. Giulio Maira è arrivato alla Biblioteca Consorziale, un luogo di cui conosce bene la strada essendone un frequentatore assiduo. Non a caso, a suo dire, la Biblioteca di Viterbo rappresenta  il primo appentamento nel programma di presentazione del suo ultimo libro.Stavolta il neuropsichiatra conoscitore del cervello umano attraverso il suo libro: Le farfalle dell’anima  (prefazione di Luigi Gubitosi)ha consegnato al pubblico numeroso dell’affollatissima Sala Anselmi un concentrato di quella umanità che fluisce dal prendersi cura di qualcuno che soffre e che si trova in un momento di debolezza fisica e psicologica.A scandire i tempi della narrazione Giulia Marchetti , a fianco il commissario Paolo Pelliccia.

Il grande neurochirurgo Giulio Maira si racconta come in un intimo diario.  La sua testimonianza originale è anche un tentativo di far capire ai più giovani che ogni lavoro va affrontato con passione e coraggio: mai essere tiepidi di fronte alle scelte importanti.Invita a  saper analizzare anche il futuro,non a caso il professore- scrittore ha parlato di intelligenza artificiale, delle sue implicazioni e potenzialità sottolineandone la sollecitazione delle emozioni, fondamentali per lo sviluppo del cervello umano.

Molto più di una presentazione editoriale, si è trattato soprattutto di una testimonianza originale e  un tentativo di far capire ai più giovani di non essere tiepidi di fronte alle scelte importanti. “Dalla mia vita di medico ho cercato di trarre spunti per riflessioni sulla vita stessa, sulla scienza, sul significato di essere medico e di essere medico cattolico» Una spinta per mettere in circolo  «cuore e coraggio». E alla fine buona parte di quel pubblico presente rimasto silenzioso nell’ascolto delle sue parole lo ha atteso per una ambita dedica sul libro. Una firma d’autore. Per i più un regalo della Biblioteca.