Il 20 aprile per don dante Bernini

di Don Gianni Carparelli

Don Dante Bernini

Un incontro per una persona eccezionale. Molti lo conoscono. Don Dante Bernini, de La Quercia, professore di scienze matematiche e fisiche, di filosofia contemporanea, assistente della FUCI, poi Vescovo a Velletri e Albano. Rappresentante della CEI al consiglio di Europa per la pace. Morto a La Quercia il 27 settembre 2019. Persona di uno spessore umano ricco come il suo sorriso e rispetto per tutti. L’università “Montemurro-D’Ippolito” di Portici (Na) e il suo magnifico Rettore Prof. Ciro Romano, con la Diocesi di Viterbo e il Vescovo Orazio F. Piazza, hanno organizzato per il 20 aprile p.v. un grande incontro culturale-spirituale per celebrare la memoria di questo figlio della Tuscia. I cardinali Monterisi e Filoni hanno confermato la loro presenza così come il Vescovo di Albano, amici e conoscenti. Ci sarà una relazione del prof. Dario Vitali, ordinato sacerdote da don Dante e professore alla Gregoriana (Roma), del Prof. Aurelio Rizzacasa e della professoressa Maria Brutti, anche loro alunni di don Dante. Don Gianni Carparelli presenterà la seconda edizione del libro memoria: “Don Dante Bernini: Padre, Maestro e Luce”. Moderatrice dell’incontro la dott.sa Wanda Cherubini dell’UCSI. Il Vescovo di Viterbo darà il suo saluto e il Prof. Ciro Romano consegnerà a don Dante una onorificenza-diploma (in memoriam) della Università di Portici. Il Card. Francesco Monterisi inizierà la cerimonia e il Card. Fernando Filoni (anche lui alunno di don Dante) la concluderà con una riflessione spirituale.

In un momento storico nel quale il rispetto per la natura e le persone, il servizio alla vita e ai più fragili e sofferenti si sta annebbiando, con la pace tra persone popoli e nazioni ai minimi livelli storici, sembra che tutto stia crollando, mentre emerge sovrana la frantumazione dei confini del sacro, persone come Don Dante ci ricordano che ci sono dei limiti oltre i quali si affonda nella melma del disprezzo e della autodistruzione. E nessuno si salva perché non siamo isole separate. Spiriti eletti come don Dante li troveremo sempre però davanti ai problemi, mentre aiutano a rimuovere le pietre di inciampo. Manteniamo don Dante e tanti altri vivi nella nostra memoria. Saranno loro che ci guideranno sui sentieri di una vita che risorge ogni giorno, non solo una volta l’anno per le feste ormai desacralizzate.

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