Federlazio è donna: la prima volta di Tiziana

di Arnaldo Sassi

Tiziana Governatori

Si chiama Tiziana. Tiziana Governatori. Castana, di bell’aspetto, un carattere un po’ peperino (giusto quello che ci vuole), già consigliere della Camera di Commercio e membro del consiglio direttivo della Federlazio viterbese da oltre dieci anni, è la donna della svolta. Epocale. Perché lo scorso dicembre è stata eletta all’unanimità presidente dell’associazione delle piccole e medie imprese della Tuscia e la guiderà per i prossimi tre anni, succedendo a Gianni Calisti. La prima volta di una donna, e non è cosa da poco.
“L’emozione è stata grande, anche perché io in Federlazio ci sono cresciuta. Da ragazzina frequentavo l’associazione, anche perché il mio papà Franco ha fatto il presidente a metà degli anni ’80. Emozione, orgoglio, ma anche responsabilità, perché nel frattempo Federlazio è cresciuta tantissimo. Quindi il peso di questa carica lo sento molto forte, anche se ho la fortuna di avere una squadra che lavora molto bene e che è in grado di supportarmi”.
E allora veniamo subito al sodo. Quel è in questo momento la situazione delle imprese viterbesi?
“Rispecchia quella di tutto il Paese. Comunque c’è stata una ripresa abbastanza importante. Sia dal punto di vista della produzione per tutta la parte manufatturiera, in particolare nel comparto ceramico, dove c’è stato un grande impulso anche per quel che riguarda l’esportazione; sia nell’edilizia, anche grazie al decreto sul 110 per cento. Forse anche un po’ troppo. Con una legge un po’ diversa avremmo fatto anche meno danni”.
Quindi tutto bene, o quasi?
“No, perché oggi la situazione è tornata molto difficile. L’entusiasmo che c’era sta pian piano scemando, soprattutto per la questione dei costi energetici. Soprattutto nel settore ceramico, con i forni a gas accesi 24 ore su 24, si è creata una situazione drammatica. C’è anche chi ha dovuto ridurre la produzione perché non ce la faceva a pagare le bollette. In questo momento quella dell’energia è la problematica più preoccupante, perché rischia di vanificare tutti i buoni risultati che si erano raggiunti”.
Quindi, quello della ceramica è il settore più colpito…
“Sicuramente sì. Ma problemi ci sono anche nell’edilizia. Giacché il boom cui stiamo assistendo è un po’ finto, drogato. I prezzi sono andati a finire alle stelle, non si riesce a reperire il materiale necessario per i cantieri – basti pensare ai ponteggi che ormai sono introvabili – per non parlare della mano d’opera, altro tema veramente scottante”.
Vale a dire?
“Vale a dire che la mano d’opera, per questo tipo di lavori, non c’è più. I giovani non si affacciano più ai lavori manuali: tutti vogliono diventare professionisti. Quindi avremo sempre più bisogno di immigrati, sperando che questo avvenga. Perché i rumeni, gli albanesi, i bulgari, che erano la forte maggioranza di coloro che erano cresciuti nelle nostre aziende, adesso stanno cominciando a ritornare a casa, giacché pure da loro si ricomincia a lavorare. Quindi piano piano stiamo perdendo questa mano d’opera che era stata cresciuta e soprattutto formata nelle nostre aziende”.
Parliamo di turismo, visto che lei è coinvolta personalmente nel settore con le Terme Salus.
“In questi anni ci abbiamo investito tantissimo, anche se vogliamo ancora crescere molto e migliorare l’offerta del nostro resort, perché Viterbo lo merita”.
Quanto ha pesato il Covid?
“Ha influito in modo devastante. Nei due lockdown siamo stati chiusi ben 11 mesi. Ma non ci siamo abbattuti. Anzi, abbiamo dato un senso alla chiusura forzata e abbiamo fatto lavori di ammodernamento che non avremmo mai potuto fare con la struttura aperta”.
Previsioni per la Pasqua?
“Buone. Stiamo già al 70 per cento di occupazione, ma poi c’è da considerare il last minute. E non va dimenticato che ci sono altri due week end importanti: quello del 25 aprile e l’altro del 1° maggio. Insomma, siamo ottimisti anche per la stazione estiva. Perché le persone, dopo due anni di chiusure forzate, hanno voglia di rilassarsi e di divertirsi”.
Cosa vi aspettate dal Pnrr per Viterbo?
“Ci aspettiamo qualcosa che possa fare la differenza, soprattutto dal punto di vista urbanistico. Qualcosa che possa cambiare la visione della città. Interventi che possano rivoluzionare il rapporto con Roma. Penso a una ferrovia veloce, alla Cassia e alla benedetta e maledetta Trasversale”.
Un’ultima domanda: cosa si aspetta la Federlazio dalle prossime elezioni comunali?
“Speriamo che sia femmina!”
Detto da una donna, giustissimo.

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