Avventure in famiglia Vicenza: la bruschetta contro l’omofobia

di Arnaldo Sassi

Nel giardino di Antonio e Barbara il sole aveva finalmente cominciato a far sentire il suo caldo tepore primaverile e l’uomo era tutto intento a preparare il barbecue, mentre la moglie si godeva quel piccolo anticipo d’estate, accoccolata sulla sdraio.

“Era ora – disse la donna – che se potesse arimette ‘r naso fori de casa. Io l’inverno proprio nu’ lo sopporto, che te costringe a sta’ drento la tana sennò te mori dar freddo. Mo se ricomincia a campà”.

“E’ vero Ba’” rispose Antonio. “Mo potemo ricomincià a vive come piace a noi. E stasera inauguramo l’arrivo de la bella staggione co’ ‘na bella grijata: sarcicce, pancetta, costarelle, abbacchio a scottadito. Me vojo fa’ scoppià la panza”.

“Carmo Antò – lo riprese subito Barbara – che c’hai ‘r colesterolo arto. E puro li tricicli…, come se chiameno…?”.

“Li trigliceridi” la corresse Antonio.

“Vabbé, quelli lì. Se nun ce stai attento te se pija ‘no sturbo…”.

“’N’infarto, vorrai dì” proseguì l’uomo mentre cominciava a spargere la carbonella sulla piastra del barbecue.

“Antò, se semo capiti” disse stizzita Barbara. “Magnà va bene, ma all’età nostra tocca fallo co’ moderazzione, sennò se rischia di finì anzitempo all’arberi pizzuti”.

“E allora magneremo co’ moderazione, così te fo contenta – ribattè Antonio – però, co’ tutta ‘sta grazzia de Dio, ‘na cosa me la devi concede…”.

“Cioè’?” domandò Barbara.

“Che ‘insieme a le sarcicce, a la pancetta a le costarelle e all’abbacchio du’ fette de bruschetta tocca mettecele. Nun se ne pò fa a meno. E poi, c’avemo puro l’ojo bono der contadino…”.

“Sta attento co’ la bruschetta, Antò…” intervenne subito Barbara.

“E perché? Che mo fa male puro quella?” replicò Antonio.

“La bruschetta pò esse pericolosa” sentenziò la donna con l’aria di quella che ne sapeva una più dl diavolo.

“A Ba’ nun te capisco” rispose Antonio con aria attonita. “Mo me devi da spiegà bene”.

Barbara si alzò dalla sdraio, andò a prendere il giornale e cominciò la narrazione: “Mo te racconto quello che adè successo in una bruschetteria de ‘n paesino vicino Vicenza. Er paese se chiama Monte de Malo e la bruschetteria Faedo”.

“E ch’adè successo?” chiese Antonio incuriosito.

“E’ successo – riprese Barbara – che un tizio è annato a magnà la bruschetta ne ‘sto posto e dopo ha messo ‘na recenzione su Trippe Avvisor…”.

“Trip Advisor, Ba’”. La corresse Antonio. “E c’ha detto? Che faceva schifo?”.

“No” continuò Barbara. “Che la bruschetta era bona, ma che j’adera annata pe’ storto perché vicino ar tavolino suo c’era un gruppo de gay”.

“Nun ce credo…” commentò l’uomo.

“E ‘nvece adè proprio così!” replicò la moglie. “Ma ‘r mejio viè adesso…”.

“Dimme, dimme, che ‘sta storia m’ha preso…” incalzò Antonio.

Barbara sfogliò il giornale e attaccò: “Er proprietario der locale s’è incacchiato come ‘n toro. Ha ripreso la recenzione, l’ha postata su Facebook e poi j’ha risposto pe’ le rime…”.

“E che j’ha detto?” chiese ancora Antonio.

“Te lo leggo quello che j’ha detto” replicò Barbara. “Caro cliente, apprezziamo il suo impegno per valutare il nostro servizio attraverso la sua recensione. Nonostante questo la invitiamo a non tornare a consumare la nostra bruschetta in quanto nel nostro locale accettiamo tutti, tranne gli omofobi. Ci scusiamo davvero per il disagio, non avevamo capito venisse dal medioevo. A saperlo l’avremmo messa a mangiare nella porcilaia, dove probabilmente si sarebbe trovato più a suo agio”.

“Ammazza che botta!” commentò Antonio con aria estasiata. “Bene, bravo, bisse. Stamo ner terzo millennio e ancora s’hanno da sentì ‘ste cose…”.

Barbara si avvicinò al marito con aria complice. “Antò – gli sussurrò in un orecchio – volemo fa’ ‘na cacchiata? Pijamo la machina e annamo a magnà la bruschetta a Vicenza. E ar proprietario je damo la medaja d’oro, perché se la merita tutta”.

(Prossimo appuntamento Giovedi 28 Aprile)

SINOSSI

“Avventure in città” era uno storico appuntamento quotidiano della Cronaca di Roma del Messaggero del secolo scorso, scritto da Giancarlo Del Re, giornalista del quotidiano romano, ma anche scrittore, umorista, sceneggiatore, paroliere e creatore di serie televisive. 

Arnaldo Sassi, che con Del Re ha lavorato durante la sua permanenza romana dal 1979 al 1991, ha voluto riprendere a modo suo questa rubrica per rendere omaggio all’amico e collega e per rinverdire il ricordo di una delle più seguite rassegne giornalistiche pubblicate all’epoca dal Messaggero.

 

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