Alle Donne. La poesia di Maria Teresa Muratore

Oddio oddio quanto mi piace
Oddio mi si avvicina mi invita a ballare
Balliamo
Ma, è vero che mi piace, ma perché mi mette la lingua in bocca?
Così, davanti a tutti
Oddio che imbarazzo
Mi guardano?
Che cosa pensano?
Ed io cosa penso? Faccio finta di niente? continuo a ballare
No so se devo sentirmi offesa o lusingata perché vuol dire che gli piaccio
Pure non sono contenta

Ciao, buona notte

Sarà finita così
Solo con un po’ di imbarazzo

Invece la mattina dopo una telefonata
Ciao mi accompagni a riprendere lo stereo nella casa della festa?

È fuori città
Una casa di vacanze fuori città
Un posto di mare in inverno
Arrivo pure in anticipo all’appuntamento
Imbecille

Stacchiamo le prese dal muro raccogliamo i dischi
Prepara lo stereo
Andiamo?
Mi siedo sul divano mentre aspetto
Mai, mai sedersi su un divano se poi è un lettino che fa da divano
Andiamo?
No aspetta che fretta c’è?
Non so come mi trovo sdraiata
Non so come le sue mani cercano il mio corpo ed io ad allontanarle a bloccarle credo che mi stia baciando
Non voglio
Voglio andare via
Improvvisamente avverto il pericolo
Sento che sono sola
Lotto con tutte le mie forze
Alla fine cede, si incavola, ma andiamo
Ho solo un paio di bottoni strappati alla camicetta (che mi piaceva tanto) e una grande grandissima delusione e un senso di vuoto e di offesa
Ma è andata bene, poteva andare peggio, molto peggio.

Chi, quella lì?  Ci sono stato

Oh quanto mi fai schifo.

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