Al Museo di Palazzo Doebbing il primo Festival Internazionale di fotografia in dialogo con le opere di Capotosti

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Nuovo importante viaggio nell’arte al Museo di Palazzo Doebbing: sabato 15 novembre è stata inaugurata “Pistis – suggestioni di fede”, la prima edizione del Doebbing Photo Happening, il festival internazionale di fotografia che accompagnerà cittadini e visitatori sino al 18 gennaio 2026. A volerlo fortemente il direttore Pietro Paolo Lateano, che ha coinvolto iscritti FIAF per la selezione dei più grandi fotografi in grado di fissare in uno scatto l’impegnativo tema, associandolo con le opere di Francesco Maria Capotosti, “L’Eco del Sacro”, creando di fatto un dialogo tra scultura e fotografia.

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L’inaugurazione è stata preceduta dalla conferenza di presentazione nella Sala Paternesi, dove Lateano ha accolto amministrazione e protagonisti, ringraziando tutti per la presenza: “Questo è il primo Festival Internazionale di fotografia di questo museo. Dopo le precedenti mostre ci siamo chiesti come proseguire questo dialogo con la fede ed è nato qualcosa di vasto, pieno di significati, un caleidoscopio sul mondo, mostrato sia in bidimensionale, con le foto, che tridimensionale, con le sculture di Capotosti”.

Dieci i fotografi di fama internazionale che esporranno per questi due mesi la loro visione della fede, presentata in tante espressioni, tutte spirituali e ritratte in ogni parte del mondo, che toccano storie, culture, tradizioni, andando anche oltre la vita stessa. Questi i protagonisti, alcuni presenti in sala: Stratos Kalafatis “Athos – i colori della fede”, Alessandra Baldoni “Cartografie del silenzio”, Silvia Alessi “Ethereal matter of light”, Barbara Di Maio “In nome della Madre”, Alain Schroeder “Living for death”, Fausto Podavini “In the middle of Black Christianitiy”, Jean-Marc Caimi & Valentina Piccinni “Papapeople”, David Marciano “The faces of Buddha”, Paolo Marchetti “The noble fire of ancient slaves”.

Apprezzamento da parte del sindaco Matteo Amori: “Pistis vuol dire fede e mi piace leggerla come fiducia, ponte tra arte e spiritualità, un viaggio attraverso la cultura che innalza lo spirito della comunità, portando sviluppo e coesione sociale, come avviene in questa città, viva, aperta al mondo. Nella mostra che porterà alla conclusione dell’anno giubilare non posso che augurare buon cammino tra bellezza e fede”.

L’inaugurazione di Pistis segna anche un importante atto amministrativo, la prima uscita pubblica dell’assessore Claudia Mercuri, con delega alla cultura: “Questo è un giorno bellissimo, importante, perché non si inaugura solo una mostra ma un percorso di internazionalità, un’iniziativa che mi ha sorpresa, la prima volta di una mostra che diventa festival, grazie all’interazione e alla suggestione. Ciò che dobbiamo proporre è la nostra unicità che passa dai grandi artisti di questa terra, ed è compito delle istituzioni presentarli, come abbiamo fatto con Alessio Paternesi a cui abbiamo dedicato questa sala. Poi ci siamo aperti al mondo, motivo di crescita della nostra amministrazione, e ringrazio il sindaco per questa fresca nomina. Sono a disposizione delle realtà culturali per affrontare questa importante sfida”.

Alle suggestioni di fede impresse negli scatti il dialogo passa anche attraverso tre sculture che fanno da passaggio tra i due piani di esposizione, sintesi intensa e meditata degli ultimi tre anni del percorso creativo di Francesco Maria Capotosti. “Per integrarmi in questa mostra ho scelto le opere realizzate nel mio viaggio itinerante nella Tuscia – ha sottolineato l’artista – partendo da un archetipo di Papa che raccoglie tutti i pontefici della storia, un sarcofago che contiene tutte le loro storie, descritte con terracotta e gioielli. Poi Giulia Farnese, con l’interpretazione del suo volto, nato attraverso la comparazione antropometrica di tutte le attribuzioni storiche. E infine la Regina Amalasunta , una donna a capo degli Ostrogoti quale reggente del figlio , aperta al mondo romano, qualcosa di inaccettabile per quel tempo e quella cultura, che la condanna all’esilio sull’isola del Lago di Bolsena, fino alla morte. Mi complimento con questa amministrazione, cosi lungimirante
sul tema culturale”.

Dalla scultura alla fotografia, frutto dell’impegnativo lavoro dei tre direttori artistici, Raffaella Canfarini, Vittorio Faggiani e Debora Valentini. “Come appassionata di foto credo che si rappresenti il proprio pensiero con gli scatti – ha precisato Raffaella – e qui abbiamo voluto presentare la fede in modo ampio. Ha preso così forma un festival dove ciascuno ha il suo spazio, invitandovi ad un viaggio da fare lentamente, perdendovi nel percorso, seguendo le tante attività in calendario”. Debora ha aggiunto: “Un percorso lungo ed emozionate che ci ha fatto apprezzare il modo di esprimersi di ciascun fotografo, e visitando la mostra sarà possibile entrare in connessione con il loro sentire. Il Festival offre una riflessione visiva per lo spettatore che viene portato a interrogarsi non solo su ciò che vede ma anche sul proprio modo di percepire il sacro. Ogni immagine è una domanda silenziosa che ci spinge lontano, fuori e dentro noi stessi, un viaggio nel silenzio tra emozioni e vita”.

Le 9 mostre presentano quasi 150 immagini, che illustrano, ciascuna secondo il proprio autore, una personale visione di fede e spiritualità, volti espressivi, attimi intensi ritratti durante manifestazioni religiose, e ancora sorrisi, danze, gioia fino alla riflessione sulla fine, volutamente esposta nel piano sottostante, fino a giungere in una sorta di cavea etrusca che apre le porte a quel mondo di sotto”, porta per andare altrove. Pregevole l’idea di realizzare tendine su cui sono stampate immagini, che costringe il visitatore ad “attraversarle” fisicamente, immergendosi subito nella visione che sta per vivere.
Il festival prevede una serie di iniziative pubbliche, talk con gli autori, visite guidate e workshop fotografici, per non perdere gli appuntamenti in programma è a disposizione la pagina Fb Museo di Palazzo Doebbing (https://www.facebook.com/palazzodoebbingsutri).

Il prossimo appuntamento sarà con Alessandra Baldoni (28 novembre ore 17.00 talk; 29 e 30 novembre workshop “Nel paese delle ultime cose”); seguiranno tutti gli altri fotografi, nel fine settimana di apertura sono stati protagonisti Stratos Kalafatis e Barbara Di Maio.

Il Festival Internazionale di Fotografia Pistis – Suggestioni di fede è curato dal Museo di
Palazzo Doebbing, con il Comune di Sutri, Archeoares, e ArComs – Area Comunicazione Social della FIAF, che ha dato il riconoscimento alla manifestazione.

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Città di Sutri

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