Parlamento Europeo, FdI e Lega si sono astenuti sulla Convenzione di Istanbul per prevenire e contrastare la violenza sulle donne

di Maria Teresa Muratore

parlamento europeo

Questa sì che è violenza sul corpo delle donne.

Grazie Lega e Fratelli d’Italia, grazie da parte di tutte le donne, anche da quelle italiane.

Grazie perché abbiamo capito che il nostro corpo non è buono solo per essere violentato, adulato e poi schifato, grazie che ci avete ricordato che è buono anche come merce di scambio.

Un bel regalo per la festa della mamma, saranno contente le vostre a leggere quello che avete fatto, penseranno ma come li abbiamo allevati questi figli, che per fare i loro giochi politici si vendono il corpo delle donne? 

Senza rispetto, ma non era così che vi avevamo educati. Allora non siete cresciuti, continuate a fare branco con i vostri amici teppistelli con i quali fumavate di nascosto, bullizzavate il più debole, vi facevate grandi di niente. 

Ricordatevi che chi sta a guardare mentre si compie una violenza è colpevole quanto chi la mette in pratica. 

Sono rimasta sconvolta a leggere l’articolo su “LIFEGATE” che racconta come l’Italia rappresentata dagli eurodeputati di Fratelli d’Italia e Lega si sia astenuta dalla ratificazione della Convenzione di Istanbul, sulla prevenzione e lotta contro la violenza sulle donne, allineandosi di fatto con la non ratificazione da parte dei paesi dell’est, in contrasto con i più “civili” paesi occidentali dell’Unione Europea. Perché Bulgaria, Repubblica Ceca, Ungheria, Lettonia, Lituania e Slovacchia non hanno mai ratificato questa convenzione aprendo domande senza risposta su questo incomprensibile comportamento, per me indegno a farli stare in Europa: come si può non condividere la lotta alla violenza di genere? Come si può non riconoscerla come un atto gravissimo verso l’inviolabilità del corpo inteso nella sua interezza di fisico e psiche?

Per fortuna l’Europa può ratificare da sola anche senza l’accordo dei singoli Stati.

Trovo vergognoso, indegno, gravissimo questo comportamento. Considerando anche il fatto che l’Italia aveva ratificato la Convenzione per prima, nel 2013. Un anno prima che entrasse in vigore ufficialmente nel 2014.

È un bel salto all’indietro, vendute in cambio di una manciata… Di che?

Ne sarà rimasta stupita anche la nostra premier che pur rappresentando quel partito è una donna!

La Convenzione di Istanbul va ricordato che  è il primo strumento internazionale giuridicamente vincolante per la prevenzione e il contrasto della violenza contro le donne e della violenza domestica.

La panchina di Silvia Tabacchi vittima di femminicidio nella Tuscia

 

 

 

COMMENTA SU FACEBOOK

CONDIVIDI