“Il Palazzo accoglie” all’interno del Tribunale di Viterbo uno spazio per minori e persone vulnerabili

aula
Due sale dedicate agli ascolti protetti di minori e persone vulnerabili: è il nuovo spazio inaugurato all’interno del Palazzo di Giustizia di Viterbo. Un ambiente pensato per offrire accoglienza e protezione a persone che, già provate da esperienze traumatiche, devono affrontare il delicato momento della testimonianza in ambito giudiziario.

 

Durante l’inaugurazione del nuovo spazio, nell’ambito del progetto “Il Palazzo accoglie” finanziato dal ministero della Giustizia, sono intervebuti: il presidente del tribunale Francesco Oddi e del procuratore della Repubblica Mario Palazzi, seguiti dalla vice capo del Dipartimento dell’Organizzazione giudiziaria, del Personale e dei Servizi Rosa Patrizia Sinisi, e dalla sindaca di Viterbo Chiara Frontini. Dopo un confronto con gli esperti del tribunale, ha concluso i lavori la presidente della Corte d’Appello di Napoli, Maria Rosaria Covelli.

“Quello che colpisce di questo protocollo non è solo la dimensione organizzativa, né l’osservanza normativa, ma il senso concreto, umano, di questa iniziativa”, ha evidenziato la vice capo Dog Sinisi. La specifica formazione del personale che accoglierà le persone vulnerabili, ha proseguito, “non è affatto scontata ed è il segno dell’attenzione e del rispetto per i più fragili che entreranno in questo palazzo”.

Una parte centrale del progetto riguarda l’accoglienza visiva ed emotiva offerta alle vittime. L’aula e il percorso che conduce agli spazi di ascolto protetto sono stati decorati con disegni realizzati dagli studenti del Liceo Artistico Statale “Francesco Orioli”, pensati per rendere l’ambiente meno ostile e più vicino alla sensibilità dei minori.

disegno

L’intero tragitto è inoltre impreziosito da piante e fiori scelti per garantire fioriture rasserenanti durante tutto l’anno, come la rosa Iceberg bianca. A realizzarne la messa a dimora è stata l’Università degli Studi della Tuscia, che ha coinvolto nel progetto anche un gruppo di detenuti, offrendo loro un’occasione di lavoro e reinserimento sociale.

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