Zio Vania, un mondo lontano eppure così vicino, chiude la stagione di prosa al Teatro Unione

Zio Vanja

E’ calato sabato sera il sipario dell’Unione sulla stagione di prosa che ha attestato il consenso del pubblico viterbese,rianimando il teatro che è diventato di nuovo un punto di riferimento culturale della città. Una chiusura di stagione in bellezza  quella di sabato 30 aprile in serale,  in cui  è andato in scena Zio Vanja, seconda tappa del progetto Čechov che si muove su quel fallimento esistenziale del maestro russo. I personaggi su una stretta panchina di betulla evocano l’immobilismo della provincia russa di fine 800, ma in abiti anni fine ’50 del ‘900. Lidi, il regista, difatti concentra il suo Zio Vanja sui personaggi, sostenuto dagli attori molto bravi, modernizzati appunto con abiti simil-anni ’60 o ’70, coloratissimi, ma ognuno chiuso nella propria solitudine. Tra amori infelici e vite mai pienamente vissute, il pubblico è stato trascinato nel capolavori di Anton Čechov. Lo spettacolo è una produzione Teatro Stabile dell’Umbria, in coproduzione con Teatro Stabile di Torino – Teatro Nazionale e con Spoleto Festival dei Due Mondi. Nel cast i seguenti attori: Giordano Agrusta, Maurizio Cardillo, Ilaria Falini, Angela Malfitano, Francesca Mazza, Mario Pirrello, Tino Rossi, Massimiliano Speziani, Giuliana Vigogna stretti nel corpo recitativo,di indiscussa bravura individuale.

Gli attori si inchinano,con loro anche la mascotte il barboncino, alla fine dello spettacolo come segno di rispetto verso il pubblico e come ringraziamento per gli applausi ricevuti. (L.P.)

Arrivederci alla stagione 2025

 

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