Viterbese da urlo: la Fermana battuta 2-0. Si resta in C

di Valentino Cesarini

VITERBESE (3-4-1-2): Fumagalli; D’Ambrosio, Ricci, Martinelli; Semenzato, Calcagni, Megelaitis, Urso; Mungo; Volpicelli, Polidori. A disp. Bisogno, Polito, Iuliano, Adopo, D’Uffizi, Pavlev, Marenco, Alberico, Maffei, Bianchimano. All. Dal Canto.

FERMANA (3-4-2-1): Ginestra; Urbinati, Sperotto, Rossoni; Rodio, Graziano, Mbaye, Alagna; Pannitteri, Kyeremateng; Marchi. A disp. Moschin, Parodi, Spedalieri, Cognigni, Sangiorgi, Bugaro, Giannò, Boateng, Frediani, Capece, Molinaro, Blondett. All. Baldassarri.

Arbitro: Federico Longo della sezione di Paola. Assistenti: Khaled Bahri di Sassari e Francesco Cortese di Palermo. Quarto Ufficiale: Giuseppe Collu di Cagliari.

 

VITERBO. E’ la salvezza! Cercata, meritata e conquistata. La Viterbese capovolge il risultato dell’andata e resta nei professionisti, mandando all’inferno la Fermana allenata da Baldassarri ( fece il vice a Maurizi nella sua avventura a Viterbo), con un netto 2 a 0. Bravi i ragazzi di Dal Canto a sbloccare subito il match con il rigore di Volpicelli (9’), non correre rischi inutili e chiudere la pratica al 64’ con Urso.

Una Viterbese che aveva vinto solo quattro gare al Rocchi (due di campionato, due di Coppa Italia) e che non vinceva fra le mura amiche dal 21 novembre 2021 quando superò il Gubbio. Ma  questo sabato di metà maggio ha vinto, anzi ha stravinto, la più importante, quella che valeva una stagione intera.  Si partiva dall’1-0 in favore della Fermana, ma al Rocchi non c’è stata storia.  Viterbese più aggressiva e con più fame per mantenere la categoria.

L’incitamento della Curva Nord parte dal pre-partita quando i tifosi aspettano il pullman e caricano la squadra. Da brividi la coreografia realizzata all’ingresso in campo. Sopra lo striscione “Sin da bambino questi i miei valori. Onorate il nostro vessillo. Lottate per i nostri colori” spicca un bambino con una bandiera gialloblù, lo stemma di Viterbo e Piazza del Duomo.

La gara si incanala subito sul binario quando al 6’ Polidori viene imbeccato da un compagno, scattando sul filo fuorigioco e viene atterrato da Ginestra. Per il direttore di gara è calcio di rigore e cartellino giallo per l’estremo difensore ospite. Dopo un po’ di parapiglia (espulso Pistolesi dalla panchina della Viterbese) dal dischetto (9’) si presenta Volpicelli che batte Ginestra. Esplode il Rocchi che continua a incitare i propri beniamini. La Fermana accusa il colpo, non riesce a reagire e di fatto Fumagalli non è mai chiamato in causa.  Baldassarri alla mezzora cambia Sperotto, che non prende bene la sostituzione, e inserisce Spedalieri. Proprio a pochi secondi dall’intervallo, pericolosi gli ospiti con Graziano che tenta la conclusione ribattuta dalla difesa locale.

Ripresa che si apre con la Fermana che alza il ritmo anche perché cosi sarebbe retrocessa nei dilettanti, ma Fumagalli è attento sulla conclusione di Pannitteri. Clima teso e un po’ troppo sopra le righe per la panchina della Fermana, con il quarto ufficiale che fa fatica a mantenere la calma. Al 60’ Dal Canto sostituisce Adopo (ammonito) con Ricci, per cercare di non correre rischi. Con il passare dei minuti la gara si fa sempre più nervosa, ma dopo una traversa di Mungo (splendida azione personale), Urso è il più lesto a spedire in rete facendo esplodere il Rocchi al minuto 64’. Sotto di due reti e alla ricerca di un miracolo sportivo, la Fermana tenta il tutto per tutto (rimane in dieci al 92’ per il rosso a Boateng), ma la Viterbese controlla fino al triplice fischio finale (sfiorando anche il tris con Polidori e Volpicelli), quando può esplodere la festa dopo ben sei minuti di recupero. La Fermana perde il playout di ritorno allo stadio Rocchi di Viterbo e torna in Serie D dopo 5 anni.

Ora per la Viterbese è tempo di festeggiare… Da domani si penserà al futuro.

 

Foto di Massimo Luziatelli: l’esultanza della curva, del presidente, dei giocatori.

  

  

  

  

  

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