Verità e testimonianze dal fronte di guerra dell’inviata RAI Carlotta Ricci: Ucraina una pace impossibile?

Ucraina una pace possibile

Venerdì 16 maggio, il Circolo Culturale Enrico Pocci organizza presso la propria sede a Tuscania, in via Verdi, l’incontro con l’inviata RAI Carlotta Ricci per uno scambio di riflessioni sulle verità e testimonianze dal fronte di guerra: Ucraina una pace impossibile?

La guerra in Ucraina impone un ripensamento degli assetti geopolitici e della percezione della sicurezza in Europa. Mai fare classifiche dei conflitti, ma la vicinanza e il fatto che sia implicato un paese europeo, l’Ucraina, impone un dirottamento di risorse (riarmo) e un cambio di prospettiva rispetto alla pace a cui eravamo abituati fin dalla II Guerra Mondiale, capitolo a parte la guerra nei Balcani a inizio anni ’90 del secolo scorso, che ha
riguardato la dissoluzione di uno Stato e difficilmente si sarebbe potuto estendere fuori dai confini dell’ex Jugoslavia.
In questo caso, invece, abbiamo un Paese aggredito e uno aggressore, ex potenza mondiale, che non è chiaro quali mire abbia e che, soprattutto, aveva chiarito di non volere la NATO ai confini. Nel frattempo, Finlandia e Paesi Baltici costruiscono fortificazioni ai confini. In Italia, come forse in altri paesi europei, c’è una sorta di “assuefazione”. Quella in Ucraina è una guerra vera, combattuta da centinaia di migliaia di giovani al fronte, nelle trincee (come la nostra Guerra Mondiale) con in più le innovazioni tecnologiche (in accelerazione proprio per le esigenze del fronte). Prima fra tutte i droni a tal proposito, l’Europa e la Nato rischiano di ritrovarsi con “tecniche di guerra” assolutamente datate e non aggiornate, un esempio su tutti: i droni con la fibra ottica. Una guerra vera, non un videogioco, solo apparentemente anacronistica.
Un capitolo a parte andrebbe dedicato alla comunicazione: tutto passa su Telegram. Si pubblicano video di attacchi ai civili e di scontri al fronte. Mezzi di informazione “certificati” ma anche blogger e gli stessi militari impegnati sulla “linea di contatto”. Gli ucraini usano, in modo molto intelligente la comunicazione e la propaganda, per far sì che il mondo non si dimentichi di loro. Dall’altra parte la comunicazione e la propaganda, a volte naif della Russia, forse più diretta all’“interno” che all’“esterno”.

La giornalista Carlotta Ricci si è laureata con lode in Scienze Politiche alla Luiss Guido Carli di Roma. Sempre alla Luiss ha frequentato la scuola di giornalismo. Dal 2005 ha iniziato a lavorare per Rainews24 in zone di conflitto: più volte in Afghanistan, Libano,
missione antipirateria (Golfo di Aden tra Oman, Yemen e Gibuti), Kosovo, Ciad.
Nel 2016 ha iniziato a occuparsi di cronaca nel programma UnoMattina (con un “Maestro”
d’eccezione: Franco Di Mare) seguendo i più importanti casi di attualità: terremoto in Centro Italia nel 2016, crollo del Ponte Morandi nel 2018, Covid (vissuto stabilmente tra Milano, Bergamo e Brescia da febbraio a giugno 2020, in piena pandemia).
Nel 2022 è tornata a Rainews24 e nell’estate 2024 è tornata a occuparsi di Esteri: Israele e, soprattutto, Ucraina, dove è stata per 6 volte negli ultimi 7 mesi (15 giorni per ogni trasferta).

Appuntamento ore 18.30 presso la sede del Circolo E, Pocci a Tuscania in via Verdi.

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